Capitolo 10: Vicini - Part 2.

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«Bene ragazzina-»

«Tobia, se non ti dispiace.» gli fissò quasi male, mettendosi in posa da seduta, come un ragazzo «Chiamarmi signorina mi sta letteralmente schifando, eh.» disse storcendo le labbra mentre bevve gli ultimi sorsi che gli fece non altro che sospirare.

«Bene... TOBIA, saprai come sempre che questo evento e accaduto-»

«Bla bla bla, va dritto al punto o come si dice.» gli interruppe annoiata.

«Puoi cercare di non interrompere di nuovo quando parlo, s'il vous plaît?» le riproverò, fissandola abbastanza infastidito che strinse fortemente il pugno.

Gli stava per rispondere ma Peg fece un cenno di non fiatare, calmo e sereno com'era che la fece rimanere zitta, guardandolo a sottecchi.

«Bene.» annuì piano, incrociando le mani «Con tutti questi avvenimenti, abbiamo veramente di una persona speciale che sino adesso non l'ho ancora trovato/a.»

«Scusa ma chi?» gli chiese, alzando il soppraciglio dalla curiosità.

«Colui/lei che sarà scelto/a per fare il custode.» intervenne Peg, spostando la sua ciocca albina.

«...e questo/a "custode" deve solo custodire qualche scrigno del tesoro o cosa, tizio albino?» domandò, cercando di capire la situazione.

«Non solo quello (più o meno), ma anche di riportare l'ordine, sconfiggere il male, e noi costellazioni saremo di grande aiuto anche se la maggior parte non possano discendere sulla Terra per qualche motivo.» le sorrise.

«Ma dai.» rispose piano rimanendo affascinata da spiazzare l'incredulità dei due, ma divenne pensierosa.

«Cos'hai?» la chiese, notando il cambiamento nel suo sguardo.

Iniziò a meditare le parole di Peg, ad occhi chiusi, che qualcosa le portava una un strana via senza un fine Un'inizio della fine che poi sta per aprire un altra strada.
Va bene che le costellazioni erano di un frutto dei uomini dell'antichi, Gli Greci, Arabi, Cinesi in questo globo azzurro,  facendo vive le leggende, che portò un studio approfondito e portava ispirazione ai molti talenti per il campo di divertimento o dell'arte.
Ma alla fine, le stelle sono una creazione di Dio.
Ma allora le creature e il resto davvero esistevano, sarà qualche incantesimo o roba del genere.
Ma solo l'unica cosa che era rimasta calma: forse perché non riusciva a tenere in mente questa paura di essere presa e diventare una sorta di demone e via solo alla minaccia dell'uomo mascherato. Perché non aveva paura? Cosa aveva di strano in lei? E la cosa, la innervosì parecchio.

«Senti, visto che sei l'unica a sapere questo segreto quindi, cerca di non fiatare neanche una parola-»

«Amico, mi avevi già detto la volta scorsa. Cioè...» fece un'espressione impassibile e scosse la testa.

«Almeno così non te lo scordi, ragazzina.»

«Mi chiamo TOBIA e NON ragazzina. Grazie.» ringhiò ancor più infastidita.

Passavano settimane e il numero delle scomparse aumentavano poco a poco e la ragazza, invece di stare in allerta, per la paura che doveva incombere nel suo animo ma no... stava tranquillamente passeggiando nella strada che fosse a scuola, a casa o nelle scorciatoie che ultimamente ci andava di rado ma mai aveva avuto la voglia di uscire di sera e poi, con le macchine della polizia,  gironzolavano nelle strade come delle sentinelle.

Occasionalmente, imbatteva contro il pericolo ma in qualche modo ci riusciva a scampare, grazie ai suoi oggetti sacri che li portava appresso ma la maggior parte spettava a Olivier e Peg per darli un colpo di grazia.

Infinity Costellations: La "Nuova" Genesi [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora