prologo

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Mi svegliai di soprassalto.Avevo la fronte madida di sudore,la conottiera era così bagnata che mi faceva da seconda pelle.Avevo il fiato corto.Ecco,il solito incubo.Guardai la sveglia:le 02:17 del mattino.Un'altra notte,un altro incubo,altre pillole per il sonno che non facevano effetto.Provai a riprendere sonno ma sapevo già che era una battaglia persa in partenza.Mi diressi verso la cucina e arrivata alle scale dovetti fare appello a tutto il mio autocontrollo per non entrare in camera di Johnny.Presi del succo d'arancia e lo bevetti a tanti piccoli sorsi,fino a quando il gusto dolce del succo non si mescolò a quello amaro delle mie lacrime.Non avevo pace,ogni notte,ogni singola notte il ricordo di Bea mi tormentava nel sonno.Il suo sguardo perso nel vuoto,il suo viso una volta roseo era bianco pallido,un bianco spento,indifferente,sembrava quasi prendersi gioco di me.Era come se quelle immagini fossero state stampate a fuoco sulle mie palpebre e ogni volta che chiudevo gli occhi loro si facevano strada nei miei pensieri,nei miei incubi,non ne potevo più.Stavo lentamente morendo anch'io interiormente.Lo sapevo,ma non mi importava.Non mi importava più di nulla.Strano.Prima probabilmente mi sarebbe importato.Che problema avevo?

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