Capitolo 13||

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Capitolo 13.

Mancavano due settimane al nostro arrivo in Australia, e tutto sembrava filare liscio. Io e Saul ci eravamo avvicinati sempre di più, eravamo così in sintonia tra di noi...E la mia stupida cotta non voleva passare.

Perchè deve essere così difficile disinnamorarsi? C'è un manuale per questo?

Il punto è che non è così semplice dimenticare una persona che vedi praticamente ventiquattro ore su ventiquattro. Perchè Saul doveva essere così bello? E gentile?

Maya sembrava stare bene, con Fede si erano alleati, e insieme collaboravano per infastidire il resto del gruppo con scherzi stupidi. Erano carini insieme, e irritanti. Federico era la persona più infantile del mondo, per questo andava così d'accordo con i bambini.

Era decisamente un bambino troppo cresciuto.

Io invece ero totalmente l'opposto di lui; non riuscivo mai a lasciarmi totalmente andare, tanto che mi avevano soprannominata "bacchettona".

-Ragazzi...Ormai è una settimana e sei giorni che Cory e i suoi non si fanno sentire...Forse li hanno presi, o forse hanno semplicemente rinunciato.-Disse Leo ad un certo punto, mentre guidava.

-Non lo so, ma lo spero.-Sospirò Eleonora. -E' tanto chiedere una vita normale?-

Tutti annuirono d'accordo con lei.

-Che ne dite se ci fermiamo al lago? Il navigatore ne segna uno qui a pochi chilometri.-Propose Federico.

-Sì!- Esultò Maya, seduta in braccio a lui, ovviamente. Gelosa io? Forse un po'.

-No, assolutamente no. E' pericoloso.-Dissi, guardando severamente Fede.

-Oh andiamo Bea, non fare sempre la rompi scatole, è due settimane che viaggiamo senza sosta, abbiamo bisogno di un paio di ore per staccare.-Si lamentò Federico.

-Eddai Bea.-Gli diede corda Giulia, tirandomi per il braccio con sguardo implorante.- In questi giorni si muore di caldo, voglio fare un bagno!-

-Sì, puzziamo tutti di sudore per il caldo eccessivo. Ci sta un bagno e magari un bel pranzetto in riva al lago.-

Guardai Saul, chiedendogli con lo sguardo di darmi ragione, ma lui mi sorrise.

-Forza brontolo!- Ah sì, un altro simpaticissimo soprannome affibbiatomi. -Ci divertiremo!-

Come potevo dire di no a Saul? Mi lasciai convincere, e in meno di quindici minuti eravamo già al lago. Era completamente deserto, l'erba era piacevole al tatto dei piedi nudi, l'aria raffreddava leggermente quel clima torrido che aumentava sempre di più avvicinandosi all'Australia. Eravamo partiti dall'Italia che era pieno inverno, e adesso sembrava agosto.

I ragazzi si tolsero immediatamente i vestiti, rimanendo in boxer. Subito si tuffarono, spingendosi a vicenda e schizzandosi, ridendo. Federico e Saul tenevano per le braccia Maya facendole pucciare i piedi nell'acqua e facendola divertire.

Si stava riprendendo bene dalla notizia, per fortuna.

Noi ragazze, più calme e composte, stendemmo una tovaglia per terra e ci mettemmo sopra vari cibi e bevande, per poi spogliarci lentamente e rimanere lì a scaldarci un po' prima di tuffarci.

Mi sentivo a disagio. Era tanto che non mi scoprivo, l'idea che qualcun'altro all'infuori di me potesse vedermi...Mi dava i brividi.

Era una sensazione orribile, che però Giulia ed Ele, con le loro chiacchiere riuscirono ad assopire.

-Dai ragazze venite a fare il bagno!- Urlò Leo da lontano, facendoci segno di andare da loro con la mano.

Ci alzammo, nel nostro intimo di Victoria Secret, e ci immergemmo nell'acqua gelida.

Fu un'ondata di refrigerio, era decisamenre rilassante. Incominciammo a ridere e scherzare schizzandoci a vicenda. Poi Saul sorridendo mi prese per mano e mi trascinò con lui dietro un masso che ci copriva perfettamente entrambi. In quel punto del lago faticavo a toccare, perciò mi aggrappai alla roccia.

-Beh? Che c'è?-Chiesi sorridendo.

-Hai una sanguisuga attaccata alla coscia.-Disse.

-Cosa?!-Urlai spaventata guardandomi.

-Calmati! Stavo solo scherzando!- Rise divertito. -Volevo solo chiacchierare un po'.-

-Potevamo farlo anche di là.-Mormorai in imbarazzo.

-Ma di là urlano!- Posò lo sguardo sui nostri amici che non avevano notato la nostra assenza e continuavano a giocare in acqua indisturbati.

-Okay, e di grazia di cosa vorresti parlare?-

-Di quanto tu sia bella così sorridente.-Mormorò togliendomi una ciocca bagnata di capelli dal volto.

-O di quanto tu sia così bugiardo.-Replicai sorridendo.

-Bea...Non ti ho mai vista stare così bene...Sono contento di star contribuendo a farti tornare quella di un tempo.-Disse guardando le nuvole, sedendosi sul masso. Lo imitai e mi sedetti accanto a lui.

-Beh...E' specialmente merito tuo. Sei subuto venuto a salvarci appena hai saputo di cosa ci stava accadendo...Giudicavo male voi ragazzi, non siete tutti uguali.-Risposi.

-Lo avrebbe fatto chiunque.-

-No Saul, non lo avrebbero fatto tutti. E' il fatto che tu lo hai fatto a renderti così speciale. Non sei solo fama e soldi, sei molto di più. Sono contenta di averti conosciuto.-

Saul sorrise e mi prese il volto con una mano, accarezzandomi la guancia con il pollice.

Ci avvicinammo sempre di più, e ci baciammo.

Le nostre labbra bagnate e blu dal troppo tempo passato in acqua si scontrarono. Erano fatte a posta per combaciarsi.

Il suo respiro mi solleticava il volto, le sue mani mi accarezzavano le spalle e i fianchi, il suo profumo mi annebbiava la mente.

E le nostre lingue entrarono in contatto.

Non avevo mai provato niente di simile.

Il nostro primo bacio.


Continua.

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Prostitute ||Beatrice VendraminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora