Cap.13

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Finalmente dopo interminabili minuti di ricerca, entrò nel salone e li trovò, stavano duellando a spada tratta e non si erano accorti della sua presenza.
-E così non siete Lord Mckenzie.. qual è il vostro vero nome? E perché lo state facendo?-
-Proprio non vi ricordate di me, vero?-
-Dovrei?-
-Sono passati quindici anni in effetti, non pretendo che vi ricordiate.- sorrise freddamente mentre il rumore delle lame che si scontravano encheggiava.
Il corpo del riccio era decisamente più elegante e rapido del Lord abituato a togliere la vita con un semplice gesto della mano che portava all'impiccagione del diretto interessato. -vi ricordate i mari di Spagna, inseguivate una nave, la Sunrise. e il suo capitano Styles?-
Lord Malik annuì -si, uccisi io Christopher Styles, ma cosa c'entra con voi?-
-E vi ricordate anche della moglie di quest'ultimo, Demetria?- continuò e lo vide annuire incerto -ed il loro figlioletto di soli dieci anni, che volevate uccidere insieme a loro, ma per un caso fortuito riuscì a fuggire, lui lo ricordate?-
-Voi siete..- lo guardò allibito.
Il riccio  sorrise senza calore -il mio nome è Harold Edward Styles, capitano della Deatheather-
-Non può essere, quel bambino era annegato, l'ho visto io stesso.-
-La sete del vostro sangue mi ha tenuto in vita.- disse con voce talmente metallica, che persino Lord Malik ne ebbe timore.
-E siete venuto qui a prendervelo?-
-Sorprendente come abbiate ben intuito- rispose senza traccia di ironia.
-Prendetevelo allora, se ci riuscite- e a sorpresa lo attaccò, ma Harry non si fece trovare impreparato, uno dopo l'altro parò i suoi colpi senza alcuna difficoltà.
-Vi piace come mi batto? Sono quindici anni che mi alleno per questo momento..-
-Ad ogni modo io sarò sempre più forte di te, lo ero allora, quando eravate ancora un bambino, e lo sono adesso che siete cresciuto-
-Lo vedrete.- esordì il capitano mentre parava un affondo.
-Morirete Styles, morirete tra pochi attimi.-
-Capitan Styles se non vi dispiace- lo corresse con un mezzo sorriso divertito con negli occhi l'odio palpabile -e vi assicuro che non morirò senza prima aver portato nella tomba anche voi.-
Il combattimento imperversava e Elizabeth non sapeva cosa fare, se intervenire oppure restare nascosta in modo da non attirare l'attenzione di nessuno dei due.
Il caso risolse il suo dilemma, poiché il vetro vicino a lei si frantumò grazie ad un enorme sasso, la lampada ad olio cadde e si accese un gran fuoco.
Lei urlò involontariamente ed i due si voltarono a guardarla con stupore.
-Vattene testarda, ti avevo avvertita di fuggire.- la riprese irosamente Harry.
Lei scosse il capo -ti prego, lascia perdere la vendetta, va via.- lo supplicò.
-Mai-
-Dimentica la vendetta e vattene, te ne prego-
-No-
-Fallo per me.-
-Non mi importa più niente di te, io non ti amo più- mentì sicuro.
Elizabeth a quelle parole sentì il suo stomaco rigirarsi dolorosamente, ma non battè ciglio.
-Che cos'è questa storia?- domandò irritato Zayn che nel frattempo aveva seguito il loro scambio di battute.
-La volete proprio sapere?- chiese il biondo con derisione.
-Allora?- li guardò.
-Avanti Elizabeth, diglielo, confessa a tuo marito cosa hai fatto.- la guardò, ma lei non proferì parola, se ne stava in piedi con gli occhi puntati sul pavimento -se non lo farà lei lo farò io.- ignorò la preghiera di lei  di stare zitto -la vostra bella e fedele moglie, durante i mesi che è stata sulla mia nave, vi ha tradito ripetutamente con il sottoscritto- vide l'altro uomo fremere di rabbia e sorrise -oh ma non vi preoccupate, vostra moglie è proprio uguale a voi, non l'ha fatto per amore, come scioccamente credevo io, ma per garantirsi l'immunità, non siete orgoglioso di lei?-
-Elizabeth?- la guardò aspettando una negazione che però non arrivò -dopo faremo i conti- proferì asciutto.
-Mi spiace dirvelo Lord, ma per voi non ci sarà affatto un dopo- lo informò il riccio, molto infastidito dalla minaccia velata che egli aveva rivolto alla ragazza.
-Lo vedremo- e senza dargli il tempo di accorgersene, affondò con la spada.
Harry che non aveva previsto quel movimento improvviso, si salvò soltanto grazie ai suoi riflessi scattanti, che limitarono i danni a un grosso graffio sulla spalla.
-No- urlò terrorizzata lei e il riccio la guardò stupito. Che diamine le prendeva adesso?
Malik approfittò vigliaccamente di questa distrazione e con una mossa decisa lo disarmò, puntandogli la sciabola alla gola -cosa mi dite adesso, Capitan Styles?-.
-Che posso dirvi? Siete un codardo e pavido uomo, vi ho sempre odiato e sempre vi odierò, anche se mi spedirete nell'aldilà.-
-Bene, allora vi saluto- fece per affondare la spada nel cuore dell'uomo, ma lui lo fermò nuovamente alzando una mano elegantemente.
-.. e voglio anche aggiungere che avete un pessimo gusto in fatto di vestiti- indicò il suo pigiama color sabbia.
-Che cosa?- chiese stralunato Zayn guardandosi, Harry ne approfittò per recuperare la spada in un salto.
Il Lord lo fulminò e si diede dello stupido per essersi fatto abbindolare in quel modo da un novellino.
-Disonesto voi, disonesto io- sorrise il riccio.
Di nuovo incrociarono le lame e dopo poco il capitano riuscì a disarmarlo, ed a farlo cadere per terra.
-Dite le vostre preghiere, Lord Malik- esordì puntandogli la spada all'altezza del petto.
-Io..- guardava con sguardo vacuo un punto indefinito della stanza.
-Non avrò pietà per voi, come voi non l'avete avuta per i miei genitori.-
-Io..- continuava a ripetere l'altro.
-Harry no..- provò a fermarlo la ragazza.
-Zitta sgualdrina- urlò il marito.
-Ci vedremo all'inferno, Lord Malik- detto questo gli affondò la spada nel torace.
L'uomo boccheggiò in cerca d'aria e cercando di scacciare via il dolore, ma fu tutto inutile, guardò per un'ultima volta la ragazza dalla pelle diafrana e si accasciò per terra in una pozza di sangue.
Elizabeth a quella vista fu assalita da una forte nausea, aveva la testa che le girava, nelle narici la puzza di sangue e fumo, dell'incendio che ormai aveva divorato metà o forse più del palazzo.
Fece qualche passo malfermo, ma poi non ce la fece più e perse i sensi.
Harry la prese giusto in tempo, prima che toccasse il pavimento di marmo, la prese tra le braccia e la portò fuori.
Non l'avrebbe mai lasciata morire, anche se l'odiava, anche se non ricambiava i suoi sentimenti, lei doveva vivere.
Scese rapidamente le scale e uscì fuori, giusto qualche momento prima che l'intero palazzo esplodesse; vide Louis venirgli incontro.
-stai bene?- domandò preoccupato notando il sangue sulla spalla.
-Si, è finita.-
-Lei sta bene?-
-Credo di si, è solo svenuta-
-E Lord Malik?-
-Ho vendicato i miei genitori- lo guardò.
-Ma..- lo scrutò attentamente e il riccio posò lo sguardo sulla ragazza ancora stretta tra le sue braccia -ma perchè non stai facendo i salti di gioia?-
Bella domanda Louis, perchè sento l'amaro in bocca persino nel mio trionfo? Perchè avverto che questo non basta?
Spostò un ciuffo corvino dal viso dell'alla dormiene fra le sue braccia e capì, la vittoria non contava nulla se non c'era lei a condividerla con lui.
-Cosa farai con lei?-
-Una volta mi ha parlato di un fratello, ho scoperto che vive a pochi giorni di strada da qui, la porterò da lui- esordì con un velo di malinconia.
-E poi?-
-E poi sparirò dalla sua vita per sempre- sospirò -è ciò che vuole-
-No e ancora no.- esplose l'amico e Harry lo guardò esterrefatto -lei ti ama amico mio, ti ha ingannato, ti ho ingannato.. ma me l'ha chiesto lei, faceva parte del suo piano.-
-Che cosa?-
Louis gli spiegò tutto, di come gli avesse chiesto il suo aiuto, di come aveva scelto di ferirlo pur di salvarlo e di passare la vita nell'infelicità più assoluta pur di saperlo vivo- mi dispiace, non mi ha dato il tempo di tirarmi indietro.-
Harry ascoltò a metà tra lo stupito e l'infuriato, tra il felice e il pentito, per averla trattata in quel modo, per averle detto cose davvero crudeli, ma soprattutto per averla lasciata andare tre mesi prima.
-Cos'hai intenzione di fare adesso?- chiese vedendolo incamminarsi verso i cavalli.
-Louis?-
-Cosa?-
-Quando torniamo a bordo ricordami di sfidarti a duello, questa me la paghi- la sua voce era estremamente seria, ma infondo l'aveva già perdonato, lui non l'aveva fatto per fargli del male, anzi.
-Va bene- rise l'amico.
-Ti pianterò una pallottola tra le costole- lo avvertì.
-Meglio di quando ti metti a sproloquiare su questo o quell'argomento- lo prese in giro.
-Zitto o giuro che ti lascio qui- raggiunsero la ciurma ai cavalli e dopo aver sistemato bene la ragazza sulla sella, salì al galoppo verso il porto.
Presto condividerò la mia vittoria con te amore mio.

Rieccoooci.
Come va ragazze?
Spero tutto bene :3
Spero il capitolo sia stato fi vostro gradimento, ci risentiamo al prossimo e ultimo. ♡

Dreaming of freedom.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora