❧Paura Di Volare.

2.5K 318 108
                                    

[una settimana dopo.]

"Dimmi qualcosa che non hai mai fatto e che vorresti fare" disse carezzandomi i capelli.

"Ci sono tante cose che non ho fatto e che vorrei fare"

"Una in particolare, una cosa grande, che vorresti davvero fare ma che non hai mai fatto"

"Uhm.... Ad esempio... Viaggiare?" dissi, facendolo suonare come una domanda.

"Non hai mai viaggiato?"

"Non ho mai preso un aereo" scossi il capo.

"E ti piacerebbe farlo?" chiese.

"Ovviamente, sì"

"Allora lo faremo" si alzò di scatto dal letto, facendo alzare anche me che ero comodamente poggiato sul suo petto.

"Cosa...?" chiesi dubbioso.

"Hai sentito bene" annuì "partiremo"

"E dove andremo?"

"Non lo so... Che ne dici di... Uhm... Londra?"

"Londra?" chiesi.

"In questo periodo è innevata, deve essere bella. Allora?"

"Nam, davvero vuoi fare una cosa simile?"

"Certo che voglio: ti sembro uno che scherza su queste cose?"

"No, in realtà no" scossi il capo ridacchiando "ma perché vorresti?"

"Perché... Ho pensato che non voglio trascorrere questo periodo con te a pensare a tutto ciò. Voglio godermi ogni istante con te, fare ciò che non abbiamo fatto sin'ora insieme e non avere rimpianti"

"Lo faresti... Per me?"

"Farei tutto per te, Jin. Anche l'impossibile se è quello che vuoi"

Scossi il capo ridendo leggermente "sei incredibile"

"Lo so" mi tirò a sé "il tuo ragazzo è incredibile" e mi baciò leggermente.

"Il mio ragazzo è incredibilmente egocentrico"

"Non farmi cambiare idea sul viaggio"

"Oh no, non lo farei mai" scossi il capo "quando partiremo? E poi non so neanche se posso affrontare un viaggio... Non che io stia male, mi sento solo un po' affaticato, tutto qui"

"Parlerò col dottor Han per chiedergli il permesso di farti partire. Si tratterebbe di due settimane al massimo, non staremo fuori molto, e se ti affaticherai troppo ci sarò io"

"Ancora non ti sei laureato e già intraprendi la strada del medico" lo schernii.

"Già, mi piace prendermi cura del mio fiorellino" sorrise, mostrando le fossette.

"Odio quando lo dici"

"Cosa? Che mi piace prendermi cura di te?"

"No, fiorellino" sbuffai.

"Dovresti esserti abituato" rise lui.

"Non lo farò mai" scossi il capo.

"Quindi è deciso, andremo a Londra"

"Va' piano, ancora non hai chiesto al dottor Han... E non abbiamo organizzato nulla"

"Non mi interessa, io e te partiremo, che tu lo voglia o no"

"Ma io lo voglio" risi.

"Allora rettifico: io e te partiremo, che il dottor Han lo voglia o no"

Scossi il capo ridendo "idiota" mi strinsi a lui, inspirando profondamente "è per questo che ti amo"

Una settimana dopo la notizia che gli avevo dato, la situazione sembrava essere tornata 'normale' per quanto normale potesse essere tutto ciò. Lui sembrava quasi accettare la cosa, o almeno, questo era quello che voleva farmi credere. Ma io non ero stupido: sapevo benissimo quanto stesse soffrendo a causa mia, sapevo che continuava a piangere, di nascosto, quando pensava che io non lo vedessi. Faceva male, faceva davvero tanto male... Ma poi lo vedevo sorridere e passava tutto. Lo stringevo a me e subito stavo bene. Era incredibile quanto riuscisse a curarmi più di tutte le medicine che avrei potuto prendere.

[....]

"Joonie, ho paura" dissi, insicuro.

"Non preoccuparti, andrà bene, non è tanto brutto come sembra" mi strinse la mano.

"Ma non l'ho mai fatto prima d'ora, e se dovesse andare male?"

"Tranquillo, andrà tutto bene. E poi, il peggio che ci possa capitare è schiantarci al suolo" ridacchiò di gusto.

"Così mi rassicuri, davvero, grazie" scossi il capo, allacciando la cintura di sicurezza.

"Stavo solo scherzando. Sono voli sicuri, arriveremo sani e salvi"

"Lo spero" quasi pregai.

Non avevo mai preso un aereo prima d'ora, era una cosa del tutto nuova per me. Ero in ansia, ma allo stesso tempo felice per quello che stava accadendo. Il dottor Han aveva acconsentito a lasciarmi partire, per fortuna. Staccare l'aria mi avrebbe fatto sicuramente bene, e poi ero curioso di vedere Londra. Era incredibile quello che si era messo in testa di fare Nam. Non solo il viaggio, ma aveva giurato che non mi avrebbe dato pace finché non avremmo fatto tutto ciò che prima d'ora non avevamo fatto. Sarebbe stato divertente, non volevo neanche pensare a quante idiozie mi avrebbe convinto a fare.

"Prima che lo dimentichi, un po' di tempo fa comprai questa" dissi tirando fuori una macchina fotografica dalla borsa "tutto ciò che faremo andrà obbligatoriamente qui" sorrisi soddisfatto.

"Sai che odio fare foto, ma lo farò solo perché sei tu a chiedermelo"

"Sarà bello, vedrai! È un buon modo per intrappolare tutti i ricordi. Se dovessi dimenticare qualcosa, un giorno potresti riguardare le foto"

"Non dimenticherò nulla" scosse il capo "come potrei farlo?"

"La memoria fa brutti scherzi" scrollai le spalle.

"Ricorderò ogni particolare di tutto quello che accadrà da ora in poi, non dimenticherò niente; nessuna strada, nessun museo, nessun parco, nessun sorriso o bacio, non dimenticherò nessun istante"

"Però che ne dici di iniziare da ora a farti ricordare tutto?" dissi accendendo l'apparecchio e sorridendo.

"E va bene, ma solo una!" si avvicinò a me e mi preparai a scattare la foto.

"Sorridi Joonie!"

Un attimo prima che potessi scattare però, mi girò il volto, baciandomi.

"Yah! Non ero in posa così" mi lamentai.

Lui mi tolse la macchina fotografica dalle mani e prese a guardare la foto. Lo vidi sorridere, amavo quando sorrideva. Era un sorriso tanto dolce che quasi non sembrava potesse appartenergli.

"Questa la faccio stampare" disse mostrandomela. La foto era stata scattata nel momento preciso in cui lui mi aveva baciato. Era bellissima, anche se io avevo uno sguardo abbastanza confuso.

"È bella" sorrisi "buon modo per inaugurare la lunga sfilza di foto che faremo in queste due settimane" dissi tutto euforico.

"Saranno due settimane bellissime"

"Le migliori della mia vita, oserei dire" sorrisi dolcemente.

Ormai neanche sentivo più i movimenti dell'aereo, ero troppo assorto dal pensare a quanto potessi essere stato fortunato per aver ricevuto proprio lui nella mia vita. Era stato, per me, veramente come il sole che esce improvvisamente dopo settimane di pioggia.

Yuanfen [NamJin.]  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora