❧Min Yoongi e la maledizione delle Converse bianche. [pt.1]

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Questo è un "fuori storia", che però serve per farvi capire alcune cose della storia stessa. Spero vi piaccia.

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Questa è la storia di Min Yoongi. La storia che narra di come ha conosciuto i ragazzi e di come si è innamorato di uno di loro. Ma soprattutto, di quanta sfortuna gli portassero quelle dannate converse bianche.......

Era una fredda giornata di Novembre quando il piccolo Yoongi arrivò all'orfanotrofio di Busan. Era esattamente il 15 di Novembre, era mattina, e il cielo era ricoperto da uno spesso strato di nuvole color fumo; era molto ironico, perché era così che si sentiva il piccolo: grigio. Faceva davvero molto freddo, e il bambino aveva un'enorme felpa che lo proteggeva dal gelo. Continuava a guardare in basso, si guardava le scarpe. Quelle Converse bianche erano le stesse che aveva indossato il giorno dell'incidente. Non gli piacevano per niente, ma piacevano a sua madre, e lui voleva davvero tanto bene alla sua adorata mamma, quindi per renderla felice, quel giorno aveva deciso di metterle senza fare i capricci che faceva di solito.

A volte alzava lo sguardo e osservava fuori dal finestrino: Vedeva le altre macchine sfrecciare veloci, i grattacieli, le persone grandi che andavano di fretta e che a stento si guardavano in faccia quando parlavano. Non gli piacevano gli adulti, erano sempre troppo presi dalle cose da adulti per pensare alle cose belle. Poggiò la testa sul sedile e si addormentò, troppo stanco per continuare a guardare quell'enorme città.

Al suo risveglio il paesaggio era cambiato: i grattacieli avevano lasciato spazio a case più basse e a palazzi grandi e tutti dello stesso colore, molto malandati. Le persone che andavano di fretta non c'erano piú: la strada era quasi totalmente priva di gente, al contrario. Di tanto in tanto si poteva vedere qualche passante, qualche abitante del luogo, ma non c'era la folla asfissiante della città.

L'auto si fermò avanti ad un grandissimo edificio, che sembrava una scuola. Era tutto fatto di mattoni, era molto triste. Poteva vedere benissimo dalla macchina che c'era un grande giardino e che in quel giardino c'erano dei bambini che stavano giocando. Provò a leggere la scritta sulla grande insegna posta al lato della colonna che affiancava una delle ali del cancello.

"Orna.. Orfan.." gli riusciva davvero difficile leggerla, sia perché era sbiadita, sia perché non sapeva leggere molto bene, a dire la verità. Comunque aveva capito cos'era quel posto. Ne aveva sentito parlare da sua sorella maggiore, un giorno, mentre guardavano un film.

"Sorellona, cos'è un ornafotrofio?" le aveva chiesto.

"Si dice Orfanotrofio, Yoongi" ridacchiò lei "ed è un posto dove vanno i bambini quando non hanno piú i genitori perché purtroppo li hanno persi" spiegò carezzandogli i capelli morbidi.

"Come fanno a perdere i genitori? Sono così grandi, non si possono perdere!" obiettò lui, provocando un sorriso intenerito da parte di sua sorella.

"A volte capitano cose brutte, Yoongi" disse allora "e i genitori non possono piú prendersi cura dei propri figli, oppure... Beh, a volte devono semplicemente andarsene" disse, cercando di essere delicata col piccolo.

"Uh, capisco..." annuì col capo "Ma eomma e appa non lo faranno mai, vero?" chiese poi, preoccupato.

"Puoi starne certo! Mamma e papà staranno sempre con noi" e allora lo abbracciò.

Era un bambino abbastanza sveglio, per avere solo sette anni. Sapeva perché era lí. Si sentiva leggermente triste, ma non lo dava a vedere. Sin da piccolo, Yoongi, ha sempre nascosto tutte le emozioni, per non attirare troppo l'attenzione.

Yuanfen [NamJin.]  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora