❧La notte del giudizio.

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Non ho mai vissuto secondo il concetto del "carpe diem", del cogli l'attimo e così via. Ho sempre cercato di organizzare la mia vita, perché già sapevo che qualcosa sarebbe andato storto, quindi cercavo sempre di cautelarmi. Ovviamente, fare così, non mi ha mai permesso di vivere veramente. Non che avessi altra scelta, comunque. Da quando erano successe tutte quelle cose, però, non cercavo piú di organizzare le mie giornate, perché sapevo che sarebbe potuto cambiare tutto da un momento all'altro. Proprio come quel giorno, quell'ultimo giorno di Novembre.

"Dai Fiorellino, fallo per me" supplicò ancora una volta il ragazzo.

"No, non esiste!" scossi il capo.

"Ti prego, ti divertirai, lo giuro!"

"Non mi piace fare questo genere di cose, lo sai" incrociai le braccia al petto.

"Ti prego, ti prego, ti prego, ti prego" mise il broncio "solo per sta sera!"

"Ho detto no! Non mi piacciono le feste"

"Ma ti divertirai, dico davvero" obiettò ancora una volta.

"No, Nam, non mi divertirei. Odio le feste, c'è troppa gente, e lo sai che non riesco a stare in posti pieni di persone" abbassai il capo.

"Ti prego Jin, fallo per me, solo per sta sera" si avvicinò di qualche passo posizionandosi di fronte a me, che stavo seduto sul suo letto.

"Ti divertirai di piú senza me" scossi il capo "dico sul serio"

"Non è vero" poggiò le mani ai lati del mio viso "non mi divertirei pensando che tu sei qui da solo... E poi se vieni puoi controllare che io non esageri come l'altra volta"

"Mi stai dicendo che vuoi che io sia il tuo tassometro?" ridacchiai leggermente.

"Una specie" rise di rimando "ma davvero, vieni con me sta sera. E poi ti ricordo che mi devi ancora uno dei tre premi per quando mi aiutasti con i compiti" ridacchiò.

"Ma che memoria lunga" risposi io.

"Dai non farti supplicare ulteriormente" disse ancora una volta.

Si era messo in testa di portarmi ad una festa. Io odiavo le feste, perché erano affollate e non si capiva mai un granché di quello che stava succedendo, ma forse per una volta avrei potuto fare uno strappo alla regola e andare. Quelle erano le ultime ore di gioco, stava davvero per finire, e restarmene da solo a casa non mi piaceva come idea, quasi mi piaceva meno dell'idea di andare con lui.

"Va bene, vengo" annuii alla fine.

"Dici davvero?" sorrise, e in quel momento, giuro che mi si illuminò la giornata. Amavo quando sorrideva.

"Si" annuii sorridendo.

"Grazie, grazie, grazie!" si catapultò addosso facendomi cadere sul letto e lasciandomi tanti piccoli baci sulla guancia. A quel gesto tanto infantile sorrisi istintivamente.

"Nam, pesi, togliti da dosso!" lo rimproverai.

"Scusa" ridacchiò sedendosi affianco a me.

Mi rialzai e mi ricomposi "comunque non avrei nulla da mettere, sai? Non vado a molte feste io" dissi poi.

"Nessun problema, troveremo qualcosa" disse alzandosi e aprendo le ante dell'armadio. Iniziò a cercare qualcosa, borbottando di tanto in tanto "questo dovrebbe andare" afferrò delle cose e le lanciò sul letto "non la metto da tempo, ti conviene provarla" disse indicando una camicia bianca. Aveva anche preso una giacca, di un colore grigio molto chiaro con i bordi neri.

"Uhm... Penso vadano" risposi scrollando le spalle.

"Insisto, prova quella dannata cosa" disse prendendola e lanciandomela addosso "se non ti va non avremo tempo per trovare altro"

Yuanfen [NamJin.]  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora