❧분홍색.

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"Facciamo una gara" dissi improvvisamente.

"Una gara?" chiese curioso.

"Chi arriva prima in Hotel vince"

"Non mi va di correre"

"Andiamo Nam, chi perde paga pegno" dissi in tono canzonante.

"Perché ti vengono in mente idee stupide? Eri tu l'intelligente fra i due una volta"

Io ridacchiai leggermente per l'affermazione "hai per caso paura di perdere contro uno a cui non funzionano i polmoni?" lo sfidai allora.

"Non mi sfidare, Fiorellino"

"Altrimenti che fai?"

"Questo" mi spostò e iniziò a correre ridendo.

"Hey! Non vale, hai barato"

"Raggiungimi se ci riesci" urlò verso me.

"Ti odio" iniziai a correre ovviamente sapendo che non l'avrei mai raggiunto. Di fatti quando arrivai sotto al portone dell'Hotel lui era già lí da tempo.

"Io..." mi poggiai sulle ginocchia, affannato come non mai "ti... Ti odio, sai?"

"Hai perso" disse quasi canticchiando.

"Non ho perso, tu hai barato" mi rialzai.

"Non ho barato, non hai specificato le regole" scrollò le spalle.

"Brutto bast..." mi fermai "non pagherò pegno"

"Sì che lo farai"

"No che non lo farò"

"Io dico di sì" mi prese improvvisamente in braccio portandomi dentro.

"Cosa fai?! Mettimi giù subito idiota!" urlai dimenandomi.

"Non se ne parla" entrò nell'hotel portandomi in braccio, gli occhi di tutti si puntarono su di noi, ma non parve importargliene.

Entrammo nell'ascensore e dopo poco questo si fermò e una signora entrò, guardandoci in modo alquanto confuso.

Io risi sommessamente nascondendo il volto nel suo collo.

"ti odio" ero a dir poco imbarazzato per quello che stava accadendo

Quando le porte si aprirono uscimmo e lui mi mise giù.

"adesso fammi pensare ad un pegno"

"Che non farò perché non hai vinto ma hai bellamente barato"

"Sta zitto"

"Sei proprio stupido"

"E tu questo stupido lo ami"

"Tsk" mi limitai a sbuffare

[...]

"No, non lo faccio" dissi correndo via dalle sue grinfie.

"Invece sì, vieni qui" mi rincorse.

"No!" la stanza non era molto grande, ma neanche piccola; non era comunque il luogo adatto per scappare. Aveva nascosto la chiave, non permettendomi di uscire da lì. Non avevo via di fuga.

"Vieni qui Fiorellino, so che starai bene"

"No, sembrerò ridicolo, non se ne parla" saltai sul letto per scappare da lui, ma sbagliai perché non feci altro che rendermi facilmente prendibile. Di fatti alla fine mi prese, e mi bloccò sedendosi su di me.

"Non puoi scappare" rise di gusto.

"Non mi tingerò i capelli di rosa, Kim Namjoon"

"È anche il tuo colore preferito, sono stato sin troppo clemente"

"Oh, ma che gentile che sei" ironizzai.

"Non hai scelta, o mi segui o ti trascino in bagno con la forza"

"Non provare neanche a pensarci" mi dimenai.

"Va bene, l'hai voluto tu" mi prese in spalla.

"Mettimi giù, questa è violenza, rischi la denuncia" mi dimenai inutilmente.

"Non è violenza se tu sei il mio ragazzo" richiuse la porta del bagno a chiave e mi mise giù.

"Dammi la chiave" ordinai.

"Prendila" allargò la vita dei pantaloni e poggiò la chiave sulla molla, per poi rivolgermi un sorriso compiaciuto.

"Tu... Brutto..." arrossii di botto.

"Ti arrendi?"

"E va bene. Ma poi non lamentarti quando ti perseguiterò nel sonno ricordandoti di quanto fossi ridicolo conciato così"

"Non dire idiozie" ridacchiò.

"Tutto ciò mi ricorda quando mi tingesti i capelli di biondo, ti ricordi?"

"Ti stavano benissimo" sorrise.

"Meglio che averli rosa, comunque"

"Starai bene, ne sono sicuro"

"Sembrerò un idiota"

"Per una volta potresti smetterla di offenderti?"

"Chiedi troppo" ridacchiai.

"Stupido" intanto continuava ad armeggiare con le varie boccette.

"Insisto: non vali molto come parrucchiere, mi stai bruciando tutto!"

"Scusa, scusa! Mi ero distratto"

"A che pensavi?"

"A tante cose" posò il phon e mi passò una mano fra i capelli.

"Hai intenzione di parlarmene?"

"Non ora" si poggiò con le braccia sulle mie spalle, lasciandomi un bacio sul capo "l'avevo detto che saresti stato benissimo"

"L'avevo detto che sarei sembrato idiota" dissi guardando il mio riflesso nello specchio.

"Sta' zitto, sei bellissimo" mi fece voltare verso lui "e smettila di dire che non è vero, perché lo è, e non voglio sentirti mai più dire il contrario, okay?"

"suona come una minaccia" risi.

"Lo è"

"Grazie"

"Per la minaccia?"

"No" scossi il capo ridendo "per questo"

"Per la tinta?"

"Avevi proprio ragione quando dicevi che ero io quello intelligente fra i due" sbuffai "per tutto questo, intendo. Grazie per tutto ciò che stai facendo per me"

In risposta mi baciò dolcemente, forse pensando che le parole non sarebbero bastate in quel momento.

Alla fine avevo ceduto, ovviamente, e mi ero lasciato trascinare da quell'ennesima idea stupida. Dovevo ringraziarlo però, perché tutte quelle idee stupide stavano rendendo quell'ultimo periodo il più bello di tutta la mia vita.

Eppure non potevo smettere di pensare al dopo. E allora mi sentivo nuovamente male. Era davvero orribile, vivere pensando a quello che sarebbe accaduto, consapevole del fatto che non sarebbe stato così per sempre, e che era inevitabile che andasse così.

*분홍색.[bunhongsaek]= Rosa.

Yuanfen [NamJin.]  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora