Una svolta (si spera)

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Sono le 17.26 e sono appena uscita dalla vasca dopo un bagno di un'ora.
Devo studiare psicologia per l'interrogazione di domani (in prima ora che gioia), ma non ne ho voglia.
Penso che stia per arrivare, ma non ho voglia di ricaderci.
Partiamo dal fatto che pensavo stesse cambiando qualcosa, ed invece ora mi sembra di nuovo tutto uguale.
Nella nuova scuola mi sento un po' persa.
Certo ho conosciuto delle belle persone, ma si possono contare sulle dita di una mano, e in qualsiasi caso non c'è un rapporto tale da potermi confidare interamente.
In realtà non penso di essermi mai confidata interamente con nessuno, solo con Sanduni penso di riuscire ad aprirmi completamente ma purtroppo sto perdendo un po' i contatti anche con lei.
Venerdì in teoria ci vediamo, anche venerdì scorso ci siamo viste e chissà che il venerdì non diventi "il nostro giorno".
Inoltre nel fine settimana penso mi incontrerò con la Valeria in Duomo, quanto mi manca...
Ci vedremo anche domenica prossima, ma sarò io ad andare a casa sua, a Buccinasco.
Le devo raccontare tante tante cose, non basterà un giorno solo!
Il 7 (il giorno dopo il mio compleanno🎠) andrò dopo scuola al firmacopie di Mel alla Mondadori, e il giorno seguente (8 novembre) andrò al suo concerto al Fabrique.
E voi direte: Cami ma sono tutte cose belle, cos'è che non va?
Non lo so.
Mi sento sola.
E sento che le persone vicino a me non capiscono.
Sento che nonostante io mi stia sforzando per uscire da tutto questo va sempre male.
Che è da più di 3 anni che la mia vita non va avanti.
Che anche se cerco sempre di non far pesare agli altri le cose, loro non riservano lo stesso trattamento per me.
Che mi è tornato lo sguardo perso che odio, perché odio quando cerco di non far trasparire le mie emozioni e le persone mi chiedono cosa non va.
Odio quando le persone mi chiedono cosa non va perché io in realtà non lo so cosa non va.
So solo che non va.
E le persone si stancano facilmente.
Sarà che io vado sempre a fondo nelle cose, anche quando non ce n'è il bisogno e bisognerebbe prendere le cose come sono, alla leggera, con superficialità, e non ci riesco.
Che metto sempre gli altri prima di me, ma nessuno mette me prima di sé stesso.
Che non so cogliere le cose belle e mi focalizzo sulle brutte.
Che non mi piaccio,
che sono insicura,
che non ho poca autostima, semplicemente non ne ho.
I miei capelli sono azzurri quando li volevo rosa, ed è banale ma non mi piacciono.
È da maggio che sto facendo di tutto per migliorarmi in ambito psicologico e nulla.
Scrivere sui miei mille quaderni con le biro brillantinate non serve a nulla, perché per quanto possa metterla giù in modo carino, i fatti sono questi e rimarranno sempre tali, la mia mente rimarrà sempre un qualcosa di incomprensibile per tutti.
Perché se nemmeno io per prima mi capisco, come fanno a capirmi gli altri?
Se nemmeno io per prima mi piaccio, come faccio a piacere agli altri?
Se nemmeno io mi preoccupo di me stessa, come fanno a preoccuparsene gli altri?
A vole vorrei solo che qualcuno mi prendesse e mi dicesse "ora sono qua io, lascia fare tutto a me, li risolvo io i tuoi problemi, li combatto io i tuoi demoni" e magari oltre al dirmelo lo facesse anche.
Ma hey, so benissimo anch'io che chiedo troppo.
Ho solo tanta voglia di finire questo anno.
Di mettere una grande croce sul 2016.
Di iniziare un anno nuovo con positività, lasciandomi il passato alle spalle, trovando me stessa.

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