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Sentì un forte tonfo sotto la barca, l' acqua era completamente nera e si vedevano a malapena delle strisce delle creature in movimento. La barca rallentava sempre di più, i neri le bloccavano il passaggio,erano Centinaia? Migliaia? Milioni? Eizarg non sapeva dirlo. Vedeva solo nero e strisce, come se il fiume si fosse trasformato in lava solidifica uscita da un vulcano tempo prima. Prese i remi e cominciò ad agitarli nell'acqua per mandare via le creature senza successo,erano troppe, allora provò a fare forza sul letto del fiume per cercare di spostarsi, mancavano solo quaranta metri, ci doveva riuscire per forza. Non poteva mollare proprio ora.

Tirò fuori i remi per l'insuccesso avuto. Non credeva ai suoi occhi. Le pale non c'erano più e i bastoni erano peni di buchi. Le creature avevano una forza spaventosa. Rimise in acqua quel che rimaneva di un remo dalla parte ancora intera, lo abbassò solo di pochi centimetri,dove poteva facilmente vedere cosa facevano i neri. Non si fermavano,non rallentavano... Semplicemente passavano, mangiavano in un modo talmente veloce tutto ciò che incontravano e lo facevano fuoriuscire dai piccoli corpi in un modo mai visto prima. Sembravano dei demoni,come poteva arrivare al sicuro senza che la barca scomparisse in pochi istanti con lui sopra? Non ne aveva idea.

Provò con il bastone appuntito, cercò di infilzarlo in qualche creatura e riprenderlo subito ma l'unica cosa che ottenne fu un buco a quattro centimetri dalla punta. Un foro perfetto, dritto, senza il minimo segno di rottura o altro. Non capiva. Come poteva essere possibile?Ma soprattutto: come le avrebbe sconfitto le creature?

Riprovò a fare la stessa cosa con il bastone più grosso. Niente, stesso risultato di prima ma...cosa? Una creatura era ancora lì dentro.Finì di mangiare il legno e saltò sulla faccia di Eizarg. Sentì la pelle strapparsi dove passava la creatura. Urlò. Faceva male. Gli provocò una ferita sulla guancia, per fortuna superficiale. La creatura cadde sulla barca e dopo pochi secondi smise di agitarsi e morì. Le creature morivano fuori dall'acqua.

 Prese uno straccio e lo legò da una parte ad un bastone e dall'altra ad un altro, verificò che reggesse e lo immerse in acqua cercando di catturare il maggior numero di creature possibili e lo tirò subito fuori lasciandolo sgocciolare a debita distanza. Attese diversi secondi finché non sentì più muovere niente e sbirciò dentro. Le creature erano tutte morte. Ne aveva prese una cinquantina, ma come avrebbe fatto a prenderle tutte? Piano immerse di pochi millimetri l'arnese rimediato con ancora le creature dentro e dopo due o tre secondi quelle più in basso ripresero vita, facendo a brandelli lo straccio.

Non funzionava. Dove avrebbe potuto mettere migliaia di creature? La barca non bastava, era troppo piccola. Non sarebbe mai riuscito a lanciarle sulla sponda, era troppo lontana. Non poteva gettarle nell'acqua, resuscitavano. Non restava altro da fare che provare a raggiungere l'acqua limpida. Era l'unico modo per sfuggire a quelle mostruose creature. Ma non sapeva come fare, e si doveva sbrigare,non sapeva quando le creature avrebbero cominciato ad attaccare la sua imbarcazione.

 Si guardava intorno nella speranza di trovare qualcosa da usare, magari avrebbe potuto abbandonare la barca ormai inutilizzabile perché galleggiava sui neri, o qualcosa per far allontanare le creature.Niente. Sentì un click e l'acqua cominciò ad entrare.

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