9. Muro

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La mente umana è capace di fare cose incredibili. Riesce a crearsi muri tanto alti o poco alti, a seconda delle situazioni, che gli altri non riescono a vedere, perceprire. Muri su cui andiamo a sbattere ogni giorno. E che creano solo una serie di altri problemi, che a volte sfuggono di mano e si ingigantiscono. Problemi che si depositano, si accumulano e chissà quale fine possono fare. A volte, però, non lo fa e basta, per preservarti e non farti soffrire, quei problemi li deride, li ignora. Ma ovviamente non è il nostro caso.
La mente umana reagisce in mille modi differenti, incontrollabile.
La mente umana riesce a creare mondi interiori dentro cui puoi perderti con facilità, rifugi o prigioni.
Alla mente umana piace immaginare, piace complottare contro la persona che la possiede, quando mostra cose che vorrebbe, ma che in realtà non ha.
La mente umana può fare milioni di cose diverse. La mente umana è facile da comprendere ma anche estremamente difficile. La mente umana è sicura, ma spesso bisogna stare attenti, perché può essere anche l'ostacolo più grande che l'uomo possa avere.
E a Lucas era successo proprio quello. Si era trovato davanti questo grosso ostacolo e non era più riuscito ad andare avanti. I pensieri lo torturavano continuamente, depositandosi e creando muri ancora più alti di cui Lucas non vedeva neanche la fine.
Aveva rinunciato subito a scalare quella montagna infinta e aveva cercato una via di fuga, che però non c'era. Era rimasto intrappolato lì al buio e con spazio sempre più ristretto, tanto che se si fosse fisicamente trovato davvero in quella situazione, sarebbe morto per colpa della sua claustrofobia.
E lì dentro era completamente da solo. O forse, era Lucas stesso che non voleva nessuno che lo tirasse fuori da quello stato, inconsapevolmente. Perché forse lui odiava la situazione esterna ancora di più di quella interna.
Non era colpa di Derek. Affatto, lui continuava ad amarlo, ma a Lucas mancava qualcosa di importante. Era arrivato il momento di cambiare la sua, la loro, vita.
Per più di un mese non era riuscito ad esternare quella situazione. Ma adesso, finalmente, era pronto ad aprirsi. Non ne poteva più. Voleva aiuto dalla persona che amava e che era disposta a darglielo praticamente da sempre. Aveva bisogno di una scossa che facesse tremare e distruggesse il suo muro. Aveva bisogno di una mano che lo afferrasse nel buio o lo tirasse fuori di lì, portandolo alla luce. Derek era la persona giusta e Lucas ne era consapevole.
"Sono qui, Lu" aveva sussurrato Derek, concentrandosi solo sul viso dell'altro.
"Portami a casa" gli aveva chiesto dopo minuti lì per terra abbracciati. E i due si erano alzati in piedi, il biondo continuando a sorreggere l'amore della sua vita.
Niall e Thomas erano già tornati al piano di sotto dalle loro mogli precedentemente, lasciando ai due un po' di spazio. Tutti si voltarono verso Derek quando era riapparso in cucina da solo, dopo aver lasciato Lucas in salotto, che cercava di allacciarsi il giaccone con le mani tremanti.
"Sta bene?" aveva chiesto subito Thomas, che era preoccupato da morire. E spaventato. Non aveva mai visto suo fratello in quello stato.
"Sembra... Credo che..." Derek non riusciva a trovare le parole giuste. "Che si sia ripreso... Un po'. Lo porto a casa. Mi dispiace, ragazzi".
"Dispiace più a noi, Der. Non ti preoccupare" aveva detto Sarah, l'unica che riusciva a parlare normalmente lì dentro.
Niall aveva la testa tra le mani. Una scena di quel tipo gli sarebbe rimasta impressa nel cervello per il resto della vita. Non poter aiutare un figlio, né sapere come fare, essere completamente impotente, era la cosa peggiore. Spencer stava in piedi dietro suo marito con la mano poggiata sul suo collo, cercando di consolarlo un minimo.
"So che non vuole venire qui in cucina e che non sopporterebbe se io o anche Thomas andassimo di là a parlargli. Lo conosco, è mio figlio. Ma digli solo che lo amiamo, va bene?" disse Spencer e Derek annuì.
Fece per uscire dalla stanza, ma poi guardò suo cognato e Sarah. "Congratulazioni, ragazzi".
Quando Derek era tornato in salotto, aveva trovato Lucas che non era ancora riuscito a chiudere la zip della giacca. Aveva gli occhi pieni di lacrime, perché aveva sentito ciò che avevano detto in cucina.
"Lascia fare a me". Derek chiuse il giaccone di suo marito e poi lo afferrò dolcemente dal collo, facendolo abbassare verso di sé. I loro occhi si incontrarono. "Siamo tutti qui per te, va bene?". Lucas annuì soltanto. "Torniamo a casa" terminò il biondo.
Lucas quella sera si affidò completamente a suo marito. Si lasciò spogliare e mettere a letto, si lasciò avvolgere dalle braccia dell'altro e coccolare.
"Ti va di dirmi cosa c'è che non va?" sussurrò Derek, temendo che Lucas potesse addormentarsi prima.
L'altro lo guardò negli occhi. "Ti ricordi cosa mi hai detto quando è nato James?".
Derek fece mente locale e capì subito dove Lucas volesse andare a parare.
"Ti ho detto che il prossimo sarebbe stato il nostro" sussurrò in risposta.

Between Us ||Spin-off ACDT3||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora