Capitolo 7

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Zelda si risvegliò con un forte mal di testa. Per qualche secondo la sua vista fu offuscata, ma poco più tardi tornò chiara, esattamente come i suoi pensieri.

I ricordi della vita passata si erano uniti a quelli del suo strano presente, in un miscuglio insensato è quasi delirante.

Zelda ricordò il giorno in cui Vaati venne sconfitto dagli eroi, e ricordò quello in cui una voce le aveva parlato da lontano.

" Lui tornerà" diceva " Lui vorrà te"

Lui, lui, lui... Vaati.

E poi la sua vita nuova e priva di magia. Si era davvero sposata con qualcuno come lui?

Zelda si tenne la testa tra le mani, confusa come non mai. Avrebbe potuto tenere Zelda a sé con la forza, del resto aveva sempre detto che una volta conquistata Hyrule lui l'avrebbe presa in sposa.

Voleva farlo solo per colpa della sua mente perversa, no?

E allora perché, misti ai ricordi del suo comportamento viscido e subdolo di Vaati nel passato, Zelda ricordava spesso le scene tra loro due in cui il sacerdote sembrava davvero tenere a lei?

Non sembrava che stesse fingendo. Zelda ricordò una notte, in particolare.

Era inverno, e nonostante il riscaldamento faceva davvero freddo. Zelda si era svegliata durante la notte proprio per colpa del gelo che sembrava penetrarle fino al midollo. Forse sarebbe stato meglio se avesse preso un'altra coperta.

Si mosse piano, scostando lentamente il braccio di Vaati che, addormentato, la teneva mollemente per la vita.

Un attimo dopo, però, sentì una mano afferrarle la vestaglia, tirandola debolmente indietro. Vaati, ancora addormentato, aveva sentito che se ne stava andando.

- Per favore - aveva mugugnato poi, premendo delicatamente la testa contro la schiena della moglie - Non andare via.

La donna ritornò in sé. Possibile che fosse tutta una recita? Possibile che in tutti quegli anni lui avesse finto, solo per poter tenere la principessa con sé? Sembrava parecchio improbabile.

Eppure, non poteva essere lo stesso Vaati che aveva conosciuto e che, durante la guerra delle Quattro Spade, l'aveva rapita e usata come esca per gli eroi, oltre che come strumento per diventare più forte.

Lo stesso essere privo di qualsiasi tipo di rispetto e di etica. Lo stesso a cui non importava quanto fosse subdolo il modo in cui raggiungeva i propri scopi. Un lurido, viscido bastardo, che non si disturbava a trascinare via le vite e l'innocenza di villaggi interi.

- Va tutto bene? - chiese una voce, e Zelda si voltò.

Un ragazzo dai capelli viola la fissava, con aria preoccupata, porgendole una mano.

- Shadow? - chiese lei, alzandosi in piedi con l'aiuto del ragazzo - Dov'è Vaati?

- È nelle sue stanze - rispose Shadow - Ha detto che se volete potete anche andare da lui ad ucciderlo.

Così disgustoso, così odiosamente sleale. Un lurido verme. Vaati era sempre stato questo. E in più le aveva strappato la memoria nel modo più crudele possibile, annullando qualsiasi cosa potesse permettere di rifiutare le sue maniere che per tutti quegli anni le erano sembrate dolci e gentili, praticamente obbligando il suo cuore a provare qualcosa per lui.

Così assurdo. Essere baciata dalle stesse labbra che in un'altra vita le avevano riservato solo insulti e gesti rabbiosi, essere toccata e carezzata dalle stesse mani che l'avevano trascinata via dalla sua casa.

Così sbagliato.

Forse avrebbe dovuto ucciderlo davvero. Eppure, le tornarono alla mente i bei momenti passati con lui. Potevano davvero essere solo una farsa?

Non poteva ucciderlo, non dopo quei cinque anni in cui sembrava averle mostrato un cuore di cui Zelda non credeva l'esistenza.

-No, io... Non voglio ucciderlo, solo vederlo. - Disse Zelda,fredda,  incredula della faccia stupita di Shadow: Credeva davvero che lei,  la regina di Hyrule,  potesse uccidere quell'uomo così?

Si incamminarono verso la stanza di Vaati, Shadow con lo sguardo basso,  come se si sentisse colpevole, o triste per la regina o addiritura deluso del suo stesso padrone,  era difficile percepire le sue emozioni, soprattutto quando erano contrastanti.

Zelda fece un bel respiro e spalancò la porta e la sua mente affondò nei ricordi: Il giorno in cui si era sposata, le notti abbracciati... Tutte vane illusioni di un dolce Vaati che non esisteva.

Sentì le lacrime scorrerle sul viso, non provò a fermarsi o ad asciugarle,il suo sgardo era solo su di lui, Vaati.

-Tu...- Zelda strinse i pugni guardando con odio suo marito.

-Zelda... Capisco le tue intenzioni... Se vuoi uccidermi fallo pure, perchè... Non avrebbe senso che io continui a vivere quando tu ormai mi odi...Ma l'ho fatto perché ti amo... E tu non... -Una lacrima scese dall'occhio sinistro di Vaati, abbassò gli occhi e continuò a piangere silenziosamente. Non credeva che l'aveva persa,  per sempre.

Zelda, stupita dalle sue parole,  rispose tremolante:-Ho bisogno solo della mia... Valigia. Me ne vado. -

Vaati prese da sotto il letto una valigia nera e la porse a Zelda.

I loro sguardi si incrociarono,  ed entrambi stavano andando contro la loro volontà.

Zelda chinò subito lo sguardo, riempì frettolosamente la valigia per poi uscire dalla stanza sbattendo la porta.

Fu lì che Vaati capì che ciò che voleva non era la ricchezza,  il potere, ma soltanto la sua amata.

Avrebbe donato qualsiasi cosa per riaverla con sè.

Insieme come prima.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 11, 2016 ⏰

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