Capitolo 5

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Vaati sollevò lo sguardo su Nayru, I suoi occhi fiammeggiavano di rabbia.

- Siete arrivate voi, ed è successo tutto questo - disse, ringhiando - Ora andatevene.

- Come? - disse Nayru, con un'espressione triste dipinta sul volto.

- Vattene anche tu, ora.

Io suo tono era così duro che la donna si alzò immediatamente, andando fuori.

Non appena la porta si fu chiusa Vaati si tolse la propria maschera.

L'espressione impassibile si piegò, ed una lacrima uscì dal suo occhio destro.

Aveva ricordato, aveva ricevuto di nuovo la memoria che anni prima le era stata sottratta.

Prese il volto di Zelda tra le mani, trovandosi fronte contro fronte con la ragazza, i denti digrignati in un'espressione sofferente, e le lacrime che scendevano.

Lei non lo avrebbe mai perdonato. Lo avrebbe odiato, avrebbe dato ogni cosa per vederlo morto.

Eppure lui non avrebbe mai potuto ucciderla. Non avrebbe avuto il coraggio di fare del male alla donna con cui aveva condiviso quella parte della propria vita.

L'unica in cui si fosse mai sentito felice.

Ricordava bene le serate passate con la ragazza tra le sue braccia, ogni singolo bacio, ogni carezza, ogni parola, ogni secondo passato insieme a lei.

Quando, prima di dormire, lei si appoggiava al suo petto, e lui la stringeva a sé. E, in quel modo, riuscivano entrambi a cancellare i propri incubi.

Tutto perduto. Tutto andato.

Ogni cosa era finita. Lei non lo avrebbe mai amato. La sua anima era legata in eterno a quella di Link, indissolubilmente.

Cosa avrebbe dovuto fare da quel momento in poi?

Eppure... Se Link non l'avesse amata?

Del resto lui era ancora sotto i suoi ordini, come aveva sempre desiderato, e poteva fare ciò che gli veniva chiesto.

Ma che senso avrebbe avuto mentite ancora? E poi, con tutta probabilità, lei lo avrebbe odiato in ogni caso.

Con quale scopo mentire ancora?

Solo per far durare quel circolo vizioso di bugie di cui era fatta la vita di Vaati?

Era sempre stato un bugiardo.

Con sé stesso, perché si diceva che tutto sarebbe durato per sempre, ma soprattutto con Zelda.

Ed ora l'aveva persa per sempre. Ancora.

Un'altra volta.

Sospirò, prendendo il corpo di Zelda tra le braccia.

Portarla via, buttarla come spazzatura?

Non ne sarebbe stato capace. Per lui era inconcepibile anche solo l'idea di abbandonarla.

Eppure lui non avrebbe mai avuto ancora il suo amore.

Poggiò Zelda sul divano in ingresso, poi chiamò Shadow.

- Quando si sveglierà, dille che se vuole può benissimo venire ad uccidermi. Può fare ciò che vuole.

Del resto perché cercare di vivere, quando dentro si è già morti?

Zelda era sempre stata la piccola fiamma che scaldava il cuore di Vaati, che continuava a farlo battere.

Ma senza di lei, senza quel poco di calore, a Vaati cosa restava?

Nulla, se non uno spesso strato di ghiaccio, che non poteva fargli provare assolutamente sentimenti.

Del resto, non aveva mai avuto nessuno.

E forse, era questo il suo destino.

***

Shadow restò lì, a vegliare su quella creatura tutta la notte, con le gambe incrociate, aspettando il suo risveglio.

Aveva ben visto la reazione del suo padrone, e anche se non voleva ammetterlo, ne soffriva.

In un certo senso, riguardo a quello che Vaati aveva fatto per Zelda, non se lo meritava. Tutti quegli anni insieme, era vero amore.

Shadow si chiese molte volte cos'era l' amore, ma non ne trovava risposta, percepiva che la causa era che non avesse mai provato un emozione del genere. Ma l' aveva vista negli occhi di molte persone, sapeva per certo che Link non aveva occhi se non per Zelda e viceversa. Si disse che era un emozione che si ricambiava e rendeva le persone felici.

Ma rendeva sempre le persone felici?

A questo punto Shadow, rifletté su Vaati, di quanto stava soffrendo per ciò che gli stava succedendo.

Allora si disse che l'amore rendeva  dipendenti da una persona e dal sentimento stesso.

Sapeva che Dipendenti non era la parola appropriata, ma era fiero del suo risultato.

Lui non aveva mai provato amore, e forse avrebbe avuto lo stesso destino di Vaati: restare solo per sempre.

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