Felix -parte III-

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La sua testa stava per esplodere.
Davvero stava facendo la scelta giusta?
Era un disgraziato che aveva buttato nel cesso la sua vita, era un uomo fallito e inutile, perché lo invitavano un week end in montagna?
Non si meritava nulla. Doveva restare solo per il resto dei miseri giorni che gli restavano.
Eppure offuscato da pensieri tristi e autosvalutativi, Felix pensava che forse avrebbe potuto ricominciare indi per cui doveva uscire da quella casa stretta e soffocante e riprendere le redini della sua esistenza. Un piccola luce stava nascendo in mezzo a quelle tenebre di delusione.
Aveva toccato il fondo, aveva perso tutto e il suo mondo era crollato, senza che avesse potuto frenare anche solo minimamente quella caduta che gli aveva straziato l'anima.
Come sul fondo di una piscina ci si dava una spinta con i piedi per risalire, forse anche lui doveva muoversi per risalire e tornare a respirare.

Jennifer e Matt passarono a prenderlo in perfetto orario. Ancora nella sua mente Felix credeva di non meritarsi tutte quelle gentilezze, ma trovò piacere- cosa che non provava più da quel maledetto giorno in cui le ore iniziarono a scorrere lente e senza aspettative- nel rivedere Jennifer, nel conversare con Matt e nel sapere gli ultimi risultati del campionato di calcio.
Osservava dal finestrino le case correre, gli alberi passare veloci e gli uccelli ai bordi della strada volare via, spaventati dall'auto. Più si allontanavano dalla città e più appariva ai suoi occhi qualcosa di nuovo: spazi verdi, luoghi che infondevano profonda tranquillità, colline ridenti e l'assenza di caos di cui aveva bisogno. Più le distanze tra lui e la metropoli erano grandi, più la negatività che aveva contraddistinto gli ultimi mesi pareva dissolversi. Sembrava una catarsi: tutta la tristezza, i sensi di colpa, la bassa autostima, l'idea di essere un incapace si placavano davanti al cielo azzurro e alla strada in mezzo ai campi. Sembrava che in lui la Natura avesse un effetto purificatore, capace di sradicare tutti i pensieri disperati che torturavano la mente di Felix.
La casetta di Jennifer e Matt era una bomboniera: lì, in mezzo al verde, Felix si sentiva ancora di più lontano da quello sconforto che lo stava divorando.
Aveva vissuto per il suo lavoro, affamato di arraffare ogni prestigio possibile. Voleva diventare qualcuno e sentirsi forte, stimato, migliore degli altri. Voleva dimostrare di avere ogni buona qualità possibile sia nel lavoro sia attraverso i beni materiali sia conquistando più donne possibili. Molte di loro erano state illuse dalle sue dolci parole e dal suo savoir- faire, altre avevano capito che tipo fosse ed erano semplicemente state al suo gioco, soddisfatte da una notte di passione, senza avanzare pretese. Forse di tutti i "ti amo" detti solo quelli a Jennifer si salvavano, ma alla fine la loro storia era finita per una grande stupidata commessa da lui. Jennifer era una ragazza eccezionale e aveva messo da parte il passato per sostenere un vecchio amico. Fosse stata un'altra delle sue numerose donne, forse, non gli sarebbe stato offerto quel grande sostegno.
La sua vita si era frantumata e di fronte alla pace di quella campagna sconfinata, Felix si stava rendendo conto che aveva vissuto di lavoro e di lussi sempre e solo per se stesso, senza mai donare al prossimo. Voleva tutto e lo voleva esclusivamente per sé. Si credeva invincibile, invece quegli errori gli aveva dimostrato che non era nulla se non una mosca nell'universo.
Ad essere troppo ambiziosi e mai stanchi di possedere, ci si poteva fare davvero male.

Dopo quei due giorni in campagna, Felix comprese di dover rinascere. Il businessman seduttore era venuto a mancare assieme a quel fittizio impero che desiderava creare.
Adesso esisteva solo un umile uomo che voleva rimediare alle distanze che aveva preso dai genitori e dagli amici delle origini; un uomo che voleva chiedere scusa a chi aveva ingannato; un uomo che voleva vivere per gli altri e suscitare un sorriso in un mondo che si stava dimenticando la bellezza dei piccoli gesti.
Adesso Felix è un uomo nuovo che vive con poco e si perde, tra i campi, seguendo il volo di una farfalla.
Quando gli si chiede a chi deve quel suo nuovo rifiorire, risponde che una sera due angeli lo hanno invitato a visitare il paradiso che sorge oltre il traffico e i grattacieli e che lui in quell'oasi ha trovata, finalmente, ciò per cui vale la pena vivere.

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