CAPITOLO 56

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Un segreto doloroso da rivelare.

Esco di casa e mi dirigo a scuola, la prima cosa che faccio è andare dritta da Maya e raccontarle tutto.
Arrivo al suo armadietto, ma lei non è ancora arrivata.
Chiedo in giro se qualcuno l'ha vista da qualche parte, ma nessuno riesce a rispondermi.
Non posso chiedere ad Alex perché lei è in gita con la sua classe e starà via per un paio di settimane, perciò devo arrangiarmi.
Vado verso la mia classe quando sento qualcuno tapparmi la bocca con la mano e trascinarmi in uno sgabuzzino.

"Cosa stai facendo? Perché mi hai rinchiuso qui dentro?!"

"Senti sorellina, io ti voglio tanto bene e tutto il resto, ma non devi assolutamente dire  nulla a Maya intesi?"

"Lei è la mia migliore amica!"

"Per questo non devi farlo!"

"Ma sei cretino o cosa?! Io sono la sua migliore amica e dato che questa cosa la riguarda io sono obbligata a difenderla ed a dirle la verità! " rimango sulle mie difensive

"Se davvero le vuoi bene non devi dirle niente! Lascia che sia Kevin a dirglielo. Lascia che se la sbrighino da soli!"

"Kevin la farà soffrire! Io non voglio vederla stare male...ancora" finisco la frase in un sussurro.

"Non la farà soffrire... non è colpa sua, vedrai che capirà! E che resteranno comunque legati!" Mi appoggia la mano sulla spalla.

"Ehi Max che ci fai qui!" Entra all'improvviso colui che tanto odio.

"Quando glielo dirai?" Guardo Kevin dritto negli occhi

"Oggi! Appena la vedo le parlerò."

"Ok!" Dissi per poi andarmene.

Sono talmente arrabbiata con lui perché lascerà da sola Maya, da non preoccuparmi neanche di quanto mi mancherà.

Entro in classe e dopo essermi subita la ramanzina da parte dell'insegnante di scienze, vado a sedermi al mio banco.
E noto che Maya oggi non è venuta

***

Finite quelle noiossissime cinque ore, mi avvio per i corridoi fino a raggiungere il mio armadietto.

"Ehi Jessica!"

Appena sento chiamarmi mi giro e vedo Jason farmi un cenno con la mano, mentre si avvicina a me

"Hai visto Maya?

"No, oggi non è venuta. A proposito, tu dove sei stato stamattina?" Gli chiedo chiudendo l'armadietto.

"Alle prime tre ore ero impegnato con un progetto per la scuola, e le ultime ore dovevo vedermi con Maya. Tu sai cos'ha?" Mi domanda leggermente nervoso.

Qui gatta ci cova!
Agente Je sotto copertura in azione!

Ricorda: astuta, intuitiva, ma soprattutto non farti sgamare!

Il trucco sta nel non farti sovrastare dalle emozioni.

"Che cazzo le hai fatto?!" Lo spingo con le spalle contro al muro

Ottimi lavoro soldato!

"Ni-niente! Le ho semplicemente chiesto se aveva parlato con Kevin!" Alza le mani in segno di difesa

Quindi lui lo sa?!

"Vieni con me!" Lo strattono fuori da scuola e lo trascino in un vecchio parcheggio abbandonato 

"Ehi!" Si lamenta

"Dimmi ciò che sai!" Mi blocco ad un tratto

"Beh ecco..."

"Anch'io lo so...non devi aver paura!"

"Chi te l'ha detto?"

"Mio fratello con Kevin."

"Oh...ok allora."

***

Maya's pov.

10:00

Oggi non sono andata a scuola, non me la sentivo, perciò ho detto ad Anne di star poco bene.
Ed ora sono qui spaparanzata sul divano a guardare cose idiote che passano alla televisione, anche se i miei pensieri sono da tutt'altra parte.
Inoltre Kevin è da stamattina che continua a tartassarmi di messaggi.

*bip bip*

Oh... eccone un'altro! 

Da: Amore mio♡

Piccola stai bene?
Mi manchi! Non faccio altro che pensarti!

"Ma vaffanculo! " lancio il telefono in fondo al divano.

Mi alzo e vado in cucina a bere una tazza di tè.
Anche se in questo momento mi ci vorrebbe una bella camomilla.

*bip bip*

"E adesso chi cazzo è che mi rompe ancora i coglioni?!"

Da: Mia Je

Ehi Maya❤ dovrei parlarti..
Ti dispiace se dopo scuola
mi fermo da te?


Si! Mi dispiace!


Da: Mia Je

Oh eddai! È importante!

E poi avevi detto che non
ti saresti arrabbiata!😒


Io non sono arrabbiata...

Sono solo delusa!

Lasciatemi in pace
tutti oggi!


Dopo aver inviato l'ultimo messaggio spengo il telefono e mi lancio sul divano urlando contro il cuscino.
Decido che, dato che non ne vale la pena di rimanere a casa a deprimermi,  sarei andata a fare un giro al parco.
Tanto sia Anne che Mark sarebbero tornati solo stasera tardi.
Vado al piano di sopra, tolgo il pigiama e mi vesto, mettendomi sopra una felpa pesante e la giacca di pelle. Nonostante sia quasi già fine Aprile, qui a Londra fa ancora freddo.

Metto le chiavi di casa ed il telefono nel mio piccolo zainetto nero, prendo lo skate ed indosso il cappello, per poi uscire di casa, chiudendo la porta a chiave alle mie spalle.
E

sco dal vialetto di casa e percorro tutta la strada sullo skate fino a quando non arrivo alla fermata dell'autobus, dove mi siedo sul muretto mentre aspetto l'arrivo del mezzo di trasporto, colui che mi porterà lontano da tutto e da tutti!

Non cambierò maiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora