le sorprese, come le sfortune, raramente vengono da sole

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Then:

E' un giorno d'autunno come tanti altri. Le foglie iniziavano a staccarsi dagli alberi e coloravano il vialetto di casa mia di tante tonalità di giallo e rosso.

Cammino verso scuola il più velocemente possibile a causa del freddo che mi sta entrando nelle ossa.

Dopo dieci minuti arrivo e corro subito verso il mio armadietto. La scuola è come al solito un caos totale: ragazzi che corrono nei corridoi e ragazze che si raccontano i loro segreti davanti alle aule.

"chi è la ragazza con la migliore amica migliore di questo mondo?" urla Faith dietro di me. E' sempre la solita. Ogni mattina mi saluta così. Non riesce a dirti semplicemente "ciao".

"Faith" dico girandomi e abbracciandola.

"questo weekend facciamo a casa mia. Mia madre mi ha comprato quel film super deprimente che volevamo vedere da un po': resta anche domani"

"perfetto. Sai se è già arrivato il professore di letteratura?" dico girandomi per aprire l'armadietto.

"no. Da quando si è licenziata la professoressa James nessuno si è presentato per il posto" mi risponde mentre io apro il mio armadietto e subito mi colpisce un biglietto. Lo tiro fuori e lo faccio vedere a Faith.

"ce l'hai messo tu?" le chiedo stranita. Lei scuote la testa così apro il biglietto incuriosita.

<le sorprese, come le sfortune, raramente vengono da sole. _cit>

Subito rimango sorpresa da quella frase. Era una frase tratta dal libro che stavo leggendo ieri su una panchina in mezzo al parco.

"bhe cosa c'è scritto?" mi chiede Faith.

"è una frase di 'Oliver Twist', il libro che stavo leggendo ieri al parco" dico passandole il biglietto.

"wow è una bella coincidenza che fosse quello il libro. Hai idea di chi possa essere?" mi chiede.

Io scuoto la testa. "no. Magari hanno sbagliato armadietto" dico e chiudo l'armadietto.

"andiamo in classe?" dico e lei annuisce.

Io e Faith abbiamo tutti i corsi insieme tranne letteratura. Lei odia la letteratura.

Entriamo in classe e ci sediamo ai nostri soliti posti.

"secondo me è quella stupida di Sarah" dice Faith. "a fare cosa?" le chiedo.

"ad averti scritto quel biglietto. Magari lo fa per prenderti in giro come fa sempre. Se tu non ci dai peso smetterà." mi dice e forse ha ragione. Se fosse stata Sarah avrebbe un senso.
L'avrebbe fatto per spaventarmi e poi prendermi in giro.

Ma se non fosse stata lei? Qual era il senso di mandarmi un biglietto con una frase del libro? E soprattutto come sapeva che stavo leggendo proprio quel libro? Doveva avermi visto al parco..
Ma il parco è pieno di gente.. potrebbe essere stato chiunque.

Sbuffo stanca e il professore di matematica entra in classe.

L'ora passa abbastanza in fretta ma io non faccio altro che pensare a quello stupido biglietto. La curiosità mi logora.

A fine giornata torno a casa e finisco di leggere 'Oliver Twist'. L'avevo già letto tante volte ma quel libro aveva un significato così speciale. Era il primo libro che mi avessero mai regalato. E lo conservavo con tanta premura che potevo sembrare pazza.

"tesoro è pronto il pranzo" urla mia madre e io corro al piano di sotto.

Mi siedo a tavola e inizio a mangiare. "mamma questo weekend vado da Faith a vedere il film" e lei annuisce.

THEN•Shawn Mendes•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora