Priva di sensi

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Un'auto mi era venuta addosso. Lo stronzo al volante non si è nemmeno fermato a soccorrermi.

"non ricordo molto. Ricordo solo un dolore lancinante al fianco. Ricordo che prima dell'incidente ho visto l'auto dirigersi verso di me. Ho cercato di non urtare contro l'auto ma andava troppo veloce e io non riuscivo a capire nulla. Ricordo di essermi accasciata a terra. Non riuscivo ad aprire gli occhi a causa del dolore al fianco. Dopo un lasso di tempo che mi è sembrato infinito qualcuno mi ha sollevato da terra, mi ha presa fra le sue braccia. Urlava il mio nome, cercava di farmi aprire gli occhi ma io non riuscivo. Era come se il mio cervello non riuscisse a mandare il comando agli occhi. Poi credo di essere stata caricata in ambulanza. La persona che mi teneva fra le braccia è salita con me. Credo che ad un certo punto mi abbia stretto la mano. Poi da quando sono arrivata in ospedale ho un vuoto. Non ricordo cosa è successo alla persona che era salita con me, non ricordo di essere stata operata, non ricordo di aver parlato con lei prima di oggi. Mi dispiace"

"tesoro non dispiacerti" mi disse la dottoressa con affetto. "soffri di perdita di memoria a breve termine da dopo l'incidente. Sai dirmi da quanto sei qui?"

"non è successo ieri notte l'incidente?"

"no, è successo una settimana fa"

"e da quanto sono sveglia?"

"ti sei svegliata la mattina dopo"

"e noi abbiamo questa conversazione sempre uguale da sette giorni ormai?"

"più o meno si"

"mi dispiace io non me lo ricordo"

"tranquilla. Vuoi sapere chi è la persona che ti ha aiutata?"

"si. Anche se probabilmente lo dimenticherò nel giro di qualche minuto"

"un ragazzo che si chiama Shawn. E' qua fuori"

Il mio cuore perde un battito. Lui mi aveva aiutata e ora era lì fuori, ad aspettare di vedermi.

"può farlo entrare?"

"certo tesoro vado a chiamarlo" dice e subito scappa fuori dalla porta.

Dopo qualche minuto lui entra, i capelli scompigliati, gli occhi stanchi.

"come stai oggi?" mi dice entrando e sedendosi sul letto.

"bene. Anche gli altri giorni eri qui?"

Lui annuisce. "sempre. Sono venuto a trovarti e abbiamo parlato"

"scusami non riesco a ricordarmelo" dico con le lacrime agli occhi.

"ei ei va tutto bene" dice stringendomi la mano e guardandomi.

"non sei costretto a restare"

"non mi sento costretto. Per quanto riguarda l'altra sera..."

"non scusarti. Io non sono la tua ragazza. E tanto non me lo ricorderei quindi davvero non importa"

"e invece importa. Scusami Aria. Non sei la mia ragazza è vero ma non avrei comunque dovuto farti stare male"

Io gli sorrido e lui mi da un bacio sulla fronte. "oggi ti dimettono. Le tue costole sono guarite e puoi tornare a casa"

"ho paura a tornare a casa"

"lo so. Ma vedrai che non accadrà nulla di quello che stai pensando. La tua vecchia memoria è intatta. E si avrai dei problemi con lo studio ma i medici dicono che puoi guarire"

"ne abbiamo già parlato per caso? Perché è come se mi leggessi nella mente"

Lui sorride e annuisce. "Tua madre è dovuta andare a lavorare e quindi non può portarti a casa. Ti porto io.  Ti va se prima ci fermiamo a prendere una cioccolata in quel bar dell'altra volta?"

"si va bene"

"perfetto allora preparati" dice prima di darmi un bacio sulla guancia e uscire.

Un'infermiera entra subito dopo e mi aiuta a vestirmi.

"non dimenticarti di prendere le medicine. Te le ho scritte su questo foglio così la mattina quando fai colazione non ti dimentichi"

La ringrazio, prendo la mia borsa e esco dalla stanza.

Shawn è lì fuori che parla al telefono.

"sta bene. Ora la porto a casa. Oh è appena uscita vuoi parlarle?" dice e mi porge il telefono. "è Faith"

Prendo il telefono e rispondo. "Faith"

"Aria dio mio non sai che spavento che mi sono presa come stai?"

"bene. Tranne per il fatto che non riesco a ricordarmi nulla da dopo l'incidente"

"me l'ha detto Shawn... Ma tu non preoccuparti vedrai che guarirai. L'hanno detto anche i dottori"

"lo spero Faith. Ora devo andare, mi manchi"

"anche tu mi manchi" dice prima di riattaccare.

Porgo il telefono a Shawn e lui mi abbraccia. Lo abbraccio anche io, lo stringo forte. Avevo così tanto bisogno di un suo abbraccio, di sentirmi protetta e al sicuro.

Mi da anche un bacio sulla testa e mi stringe più forte, come per rassicurarmi.

"ora andiamo dai"

Mi prende la mano e insieme andiamo a quel bar a prendere una cioccolata calda.

"che cosa mi sono persa in questi sette giorni?" dico mentre aspetto che la mia cioccolata di raffreddi.

"nulla di che. La partita è andata bene, abbiamo vinto e anche il compito di matematica è andato bene. Ho preso B. E tutto grazie a te"

"non ho fatto niente io. Hai fatto tutto da solo"

"non è vero. Ah e poi Sarah ha lasciato il suo ragazzo"

"questa si che è una notizia. Come mai?"

"dice che gli piace un altro e che si era stufata"

"secondo me è solo una troia invidiosa degli altri"

"non è troia. Se ci pensi è stata solo con due ragazzi di recente"

"si due ragazzi negli ultimi sei mesi"

"secondo me non è troia. Invidiosa si. Ed è questo che la rovina. Non riesce a essere felice perché nota sempre cosa gli altri hanno e lei no. E' una brava ragazza, devi solo imparare a conoscerla"

"e tu come mai la conosci così bene?"

"siamo usciti qualche volta" dice e finisce la sua cioccolata.

Io faccio lo stesso e appena finiamo ci alziamo e mi riaccompagna a casa.

"Grazie mille per tutto" gli dico prima di dargli un bacio sulla guancia.

"non c'è di che" dice e mi abbraccia.

"ti passo a trovare domani" dice e si allontana.

Io entro in casa felice come poche volte nella mia vita.

N/A:

Il capitolo non è un gran che lo so scusatemi ma non volevo farmi aspettare troppo. Al prossimo aggiornamento :)


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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 07, 2017 ⏰

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