Attenta a ciò che fai stronzetta

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"mi parte la ship" dice Faith appena finisco di raccontarle quello che è successo ieri. Siamo sedute su una panchina nel giardino della scuola che stranamente è particolarmente silenzioso.

"ma se non è successo niente!"

"ma ti ha dato un bacio sulla guancia o sbaglio?"

"si.." dico sorridendo "ma non significa nulla! E poi lui non mi interessa" ammetto cercando di essere convincente.

"Aria non ci credi nemmeno tu. Ti interessa. E non c'è  nulla di male! Lui è super carino e gentile stando alla tua descrizione. Quindi è anche normale interessarsi a lui!"

Io alzo gli occhi al cielo.

"Shawn non mi interessa Faith. Gli faccio solo ripetizioni" dico e in quell'istante la campanella suona. Ci alziamo e ci dirigiamo verso gli armadietti per prendere i libri che ci servono.

Apro il mio armadietto e mi ritrovo un altro bigliettino.

<attenta a ciò che fai stronzetta>

Lo passo subito a Faith. "io quella la uccido" dice subito dopo aver letto il messaggio.

"Faith calmati. La vera domanda è cosa ho fatto che potrebbe darle fastidio"

"hai dato ripetizioni a 'Shawn figo Mendes'"

"ma perché dovrebbe darle fastidio?"

"perché è il suo territorio. Tu stai iniziando ad entrare nella cerchia di quelli popolari"

"ma non è vero!"

"si vede che essere amica di uno popolare significa di si"

"quindi cosa dovrei fare? Smettere di dargli ripetizioni?"

"assolutamente no! E' la tua occasione di fare colpo Aria!!

"devi smetterla con questa tua teoria inizi a darmi il nervoso"

"no. Comunque andiamo in classe" dice e ci dirigiamo verso l'aula di chimica.

La lezione sembra non finire più e quando finalmente suona la campanella io e Faith siamo fra le prime a uscire dall'aula. Ci dirigiamo verso gli armadietto per posare i libri e andarcene a casa e quando arriviamo c'è Shawn appoggiato al mio armadietto tutto concentrato sul suo telefono. Appena ci vede mette via il telefono e ci sorride.

"ei" dice spostandosi dall'armadietto.

"ei" lo saluto io un po' imbarazzata.

"questo pomeriggio ho gli allenamenti fino alle 16. Ci vediamo per le 16.30?" mi chiede.

"si non c'è problema. Sempre a casa mia o preferisci da qualche altra parte?"

"a casa tua. A dopo" dice prima di girarsi e andare via.

Mi giro e non vedo Faith così apro l'armadietto e metto dentro i libri. Appena chiudo l'armadietto mi ritrovo Sarah a due centimetri da me e faccio un salto spaventata.

"cosa voleva Shawn?" mi chiede incrociando le braccia sotto il seno.

"nulla"

"non ci credo. I ragazzi come lui non parlano con te se non vogliono nulla. Sei diventata un'altra delle sue sciacquette?"

E in quel momento il mio cuore perse un battito. Shawn non era il tipo da sciacquette. O almeno così mi era sembrato. Ecco perché era venuto da me... Sentivo le lacrime negli occhi ma non potevo piangere davanti a Sarah di nuovo.

"no. Ha solo bisogno di aiuto con matematica"

Lei scoppiò a ridere. "sei proprio una stupida" disse e se ne andò.

Non capivo perché fosse scoppiata a ridere. Era così palese che volesse solo portarmi a letto? Una parte di me non voleva crederci ma l'altra si insultava perché era così ovvio. Quando mai un ragazzo popolare si interessa a una ragazza come tante altre? Solo nei film. E questo purtroppo non è un film.

Mando subito un messaggio a Faith dicendole che dovevo parlarle urgentemente dopo scuola e ci diamo appuntamento a casa mia dopo pranzo.

Appena la scuola finisce corro verso casa con l'unico desiderio di sfogarmi, di piangere e di leggere per scappare via. Non so perché ma l'affermazione di Sarah mi aveva fatto male, come se con un soffio avesse spento la fiammella di speranza e illusione che si stava formando nel mio petto.

Mi butto sul letto esausta e dopo aver mangiato velocemente sento Faith bussare alla porta. "entra" urlo io guardando il soffitto con il mascara tutto sbavato.

Sento la porta chiudersi e sorprendentemente non c'è Faith ma Shawn davanti a me.

Mi asciugo subito le lacrime e cerco di togliere le tracce di mascara anche se ormai è troppo tardi.

"Faith mi ha detto che non riesce a venire e il mio allenamento è saltato così mi sono presentato prima. Stai bene?"

L'unica cosa che volevo in quel momento era parlare con Faith ma lei non c'era.

"si. Puoi scusarmi un secondo? Devo fare una telefonata" dico alzandomi dal letto e prendendo il telefono per chiamare Faith.

Shawn annuisce e io mi dirigo fuori dalla porta.

"pronto?" mi risponde dall'altra parte del telefono.

"perché non vieni?"

"perché Shawn mi ha detto che voleva venire prima da te così ho pensato che avresti preferito stare con lui"

"bhe ti sbagli. Avevo bisogno di parlarti a proposito di Shawn"

"bhe puoi anche parlarmene ora"

"no non al telefono. Dio e ora come faccio a mandarlo via?"

"mandarlo via? Ma ti si è fuso il cervello?"

"Faith se fossi venuta oggi sapresti il perché"

Lei rimase zitta. "Aria mi dispiace. Prova a parlarne con lui. Ora devo studiare trigonometria scusa" dice e riattacca.

Prendo un respiro profondo e rientro in camera mia.

"tutto okay?"

Io mi limito ad annuire e mi risiedo sul letto. "ti va di dirmi il motivo per cui piangevi?"

Io scuoto la testa. "non sei nessuno per farti gli affari miei" rispondo acida.

"lo so. Ma di solito fa bene parlarne a qualcuno"

"ne parlerò a Faith"

Lui non ribatte e si siede di fianco a me sul letto. "posso aiutarti in qualche modo?"

Io scuoto la testa. "nessuno può aiutarmi"

"impossibile. A tutto si può rimediare, tranne alla morte"

"allora vattene. Forse così mi aiuteresti"

Lui mi guarda stranito e si alza. "se ti fa stare meglio d'accordo. Chiamami quando ti senti meglio" dice prendendo il suo zaino in mano e lasciandomi un bacio sulla guancia.

Io rimango immobile e subito dopo che se n'è andato crollo sul letto e abbraccio forte il cuscino, cercando di non alzarmi e correre ad abbracciarlo.

N/A:

questo capitolo non è esattamente come lo avevo pensato ma spero comunque che vi sia piaciuto.

A lunedì prossimo!

-lau

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