Uno.

22 1 0
                                    

Black jeans,
white teet,
black vans;
you know she gets it right.
Red hair,
green eyes,
you saw her.

-Scommetti?
-Voglio i soldi se vinco eh!
-Sì, certo!
Le solite scommesse tra i fighetti di scuola, chissà stavolta su quale ragazza puntavano, pensò. Poi capì. Luke Hemmings e Calum Hood avevano scommesso su di lei.

I due ragazzi le si avvicinarono, lei sfilò gli auricolari e finse di essere interessata.
-Il mio amico qui, vuole uscire con te questa sera, ma gli ho già detto che la tua risposta sarà negativa. Puoi dirglielo tu?
-Ci sto. Alle 8 al parco Calum, non tardare; non mi piacciono i ritardi.-ammiccò al corvino e salutò i due con una pacca sulla spalla.

Aveva sempre saputo che un giorno si sarebbe cacciata in un disastro più grande di lei e forse quel giorno era arrivato.

***

-Ehi, posso accompagnarti a casa?
-Non sai neanche il mio nome Calum, su! Smamma.
-Ma hai accettato di uscire con me!
-Stasera, non ora. Facciamo una cosa- prese un grosso respiro, doveva farlo -finché non scoprirai almeno cinque cose su di me non potrai avvicinarti, con l'eccezione di questa sera sia chiaro.- lo lasciò lì sul ciglio della strada e prese una strada opposta a quella per casa sua.

***

19.55
Lei odiava i ritardi e Calum non voleva essere odiato. Fortunatamente abitava vicino al parco e in due minuti sarebbe arrivato.
19.58
Lei era già lì.
-Sei in ritardo Calum.
-In realtà non sono mai stato così in anticipo.- rise lei -Perché ridi?- le chiese il corvino, lei rise di più.
-Capirai.- la rossa gli prese la mano e camminarono fino ad arrivare ad un laghetto. Il suo viso (già bello di suo) risultava ancora più bello sotto la luce soffusa dei pochi lampioni e della luna, pensava il ragazzo. Era più bella del solito.
-Perché siamo qui?
-Non capisci Calum, non puoi farlo; forse un giorno ci riuscirai.- disse chiudendo gli occhi e stendendosi sul prato.
È dannatamente bella, pensò il corvino.
-Ammira semplicemente ciò che più ti piace, dammi i miei soliti dieci minuti di stranezza e poi faremo ciò che vuoi.- disse tra lo scocciato e il divertito.

La ragazza pensava a se stessa, a come riuscire nel suo piano; il ragazzo invece la guardava come incantato dalla sua bellezza.
Sentì la sua risata e di scatto guardò da qualsiasi altra parte.
-Lo so che mi stavi guardando Calum.- arrossì di colpo, lei rise. -Non ti facevo così timido sai Calum? Tutti parlano di te e nessuno ha mai parlato del tuo lato buono che io sto conoscendo questa sera. Perché loro non conoscono questa parte, vero Calum? Quasi quasi mi dispiace.- il ragazzo rimase spiazzato da quelle parole, ma non poteva darlo a vedere.
-E chi l'ha detto a te? Ma soprattutto, cosa ti dispiace?- sbraitò, forse troppo.
-Scusami tanto, non intendevo offenderti. Il mio era un complimento.- sospirò -Su forza, dove andiamo?
Il ragazzo non le rispose, semplicemente iniziò a camminare.
-Ho deciso di uscire con te per stare insieme, perché mi andava. Ma a questo punto me ne torno a casa.
-Okay, ci si vede a scuola.- disse il ragazzo con un'alzata di spalle.
-Ti ricordo che io posso salutarti, io posso parlarti, ma tu no. Allora Calum, sicuro che devo andarmene senza neanche aver saputo la mia età?- rise beffarda, era brava a convincere le persone e lo sapeva.
-D'accordo.- disse flebilmente ma lei gli sorrise e lui si rilassò.

Quel sorriso doveva essere esclusivamente suo, pensò.

Ma c'era altro in ballo e il ragazzo, purtroppo, non ne aveva idea.

I wanna get back to where we started. || lrh.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora