Tre.

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-Buongiorno Johanna.- disse dolcemente il ragazzo vedendola uscire di casa.
-Oh, Cal, mi fai sembrare vecchia se mi chiami Johanna.- rise lei.
-Oh, scusatemi tanto allora Johanna.- risero entrambi. -Scusa Jo, mi piace prenderti in giro.- sorrise il corvino.

Era vero, vederla ridere anche per queste minime cose faceva perdere un battito al ragazzo. Gli faceva risvegliare quei sentimenti ormai spariti da tanto tempo.

Era spaventato da ciò che la ragazza gli stava facendo, ma al tempo stesso ne era anche felice.

Sentiva che stava tornando il vero Calum.

Sentiva che stavano tornando tutte le emozioni che aveva sepolto per non soffrire più.

Ed era questo che lo spaventava.

Star male.

Di nuovo.

-Ehi Cal, sei diventato triste, che succede?- chiese la ragazza prendendogli la mano.
-Scusa Jo, ricordi.- sorrise amaramente il ragazzo.
-Andiamo dai, altrimenti facciamo tardi.- disse la ragazza.

Il corvino annuì e mano nella mano si avviarono entrambi verso scuola.

***

-Professore, scusate l'interruzione, potrebbe uscire Johanna Whittemore?- chiese Luke Hemmings e il professore acconsentì.

Una volta che la ragazza uscì dalla classe il biondo la informò che Calum l'aspettava in terrazza, poi girò i tacchi ed andò via.

-Fottiti Hemmings.- urlò dietro al biondo, prima di dirigersi a passo svelto in terrazza.

-Cal, dimmi.- disse la ragazza affannata per la corsa fatta.
-Oh andiamo Jo, perché corri?- rise il ragazzo.
-Perché sono una secchiona e non voglio perdermi la lezione di tedesco, problemi?- disse con fare nervoso la ragazza.
-Scusami Jo.- disse il corvino.
-Su Cal, che devi dirmi?- alzò un sopracciglio la ragazza.
-Volevo vederti sorridere in realtà.
-Tu sei pazzo.- rise la rossa.

Il ragazzo la strinse a se.

Iniziò a piovere, lei sorrise e lui di rimando.

-Se ti baciassi sotto la pioggia, sarebbe una cosa troppo romantica?- chiese il corvino.
-Cal ma che dici?- rise lei.

Ma la sua risata fu bloccata dalle labbra morbide del ragazzo sulle sue.

Il piano andava secondo le regole, e la ragazza era soddisfatta di ciò.

-Senbri soddisfatta più che felice o sorpresa di questo bacio.
-Si, sono soddisfatta perché finalmente ti sei fatto avanti Calum Hood.- disse con tono fermo la ragazza, prima di tornare in classe.

-Signorina Whittemore, perché è tutta bagnata? Ma soprattutto, perché ha perso così tanto tempo, perdendosi la mia spiegazione?- il professore era rosso dal nervoso.

-Mi scusi professore; la lezione la recupererò da sola e vi chiedo di perdonare il mio ritardo.- si scusò la ragazza.

Hai ricevuto un nuovo messaggio da: sconosciuto:
-Sei bellissima anche quando cerchi di accattivarti un professore.
-E tu chi saresti?
-Nessuno di cui ti importi.

La ragazza alzò un sopracciglio leggendo i messaggi.

-Sei un coglione. Come hai avuto il mio numero?
-Io posso avere tutto ciò che voglio.

La ragazza ripose il cellulare, anche se non aveva indizi, forse sapeva di chi era quel numero.

Non riusciva a non pensare ad altro che al male che avrebbe procurato a quel ragazzo. Ma lui anni prima le aveva portato via la cosa più importante e ora lei doveva ripagare l'accaduto.

***

-Jo, ti va di uscire stasera? Domani non abbiamo scuola e c'è una festa.- disse la voce del ragazzo dall'altro capo del cellulare.
-Cal, non mi piacciono le feste. Resto a casa a studiare, ho molto da fare di tedesco perché qualcuno non mi ha fatto seguire la lezione.- disse sarcastica la ragazza.
-Oh andiamo! Hai domani per studiare e anche domenica.- sbuffò.
-Se vuoi uscire con me, niente feste.
-Dai Jo, è il diciottesimo di Luke, a casa sua.- pregò il ragazzo.
-Ci sto.
-Ti aspetto giù da te alle 8:30. Vestiti elegante.- disse.
-D'accordo Calum, a dopo.

Al che staccò la chiamata e smise di studiare. Doveva prepararsi per una festa, dove avrebbe fatto di tutto pur di raggiungere il suo scopo.

I wanna get back to where we started. || lrh.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora