PASSION

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13) PASSION

Ero li. Immobile come una cretina che ha pure perso il dono della parola.

Ci stavamo fissando. Dio com'era bello. Anche con quell'espressione preoccupata e ansiosa, per me rimaneva comunque bellissimo.

Mi morsi il labbro inferiore distogliendo lo sguardo e concentrandomi sulle poltroncine davanti alla sua scrivania. Forse non era stata una buona idea quella di presentarsi così.. all'improvviso.

Magari lui non era pronto per un confronto. Magari non ero pronta nemmeno io. Mentalmente mi detti della stupida per essere li.

-mi sei mancata!-

Tre parole.

Tre semplici parole che mi regalarono una gioia immensa.

Gli ero mancata. Anche lui mi era mancato. Tutto di lui mi era mancato.

La sua voce, così soavemente dolce.

I suoi occhi, come un mare in tempesta che ti fanno affondare al primo sguardo.

I suoi capelli, scompigliati e sempre fuori posto.

Le sue mani, con cui era solito accarezzarmi prima di baciarmi.

Tutto mi era mancato.

-Meg io.. io ti devo delle scuse! So che hai assistito a quella scena pietosa e credimi se ti dico che mi odio per averti fatto del male!- mi disse facendo un passo verso di me.

Era timoroso. Aveva paura di un nuovo rifiuto da parte mia. Sorprendendo sia lui che me stessa, rimasi ferma in quella posizione. Non indietreggiai. Lui sospiro e lo prese come un piccolo segno di resa da parte mia. Riprese a camminare verso di me, lentamente.

Tenevo lo sguardo basso, ma lo sentì chiaramente. Era vicino a me. Venivo invasa dal suo profumo. Profumo che amavo e che lo avevo costretto a comprare.

Gucci.

Stava da dio su di lui. Gli calzava a pennello. Lo rendeva se possibile ancora più perfetto.

Lo sentì afferrarmi il viso e mi trovai a fissare quei bellissimi occhi.

-perdonami! Ti chiedo solo questo.. riprendimi nella tua vita, perché la mia, da quando non ci sei più, non ha più senso!- aveva la voce leggermente spezzata. Sembrava sul punto di crollare.

No. Non ce la potevo fare a vederlo piangere. Non avrei retto il colpo. Cercai di distogliere lo sguardo dai suoi occhi lucidi, ma non me lo permise. Ero ancorata al mare in tempesta.

Mi aveva davvero detto quelle cose? Mi considerava così importante fino a quel punto?

-Alex.. io..- non riuscivo a parlare. Era come se tutta la mia voce non volesse uscire fuori. Come se non volesse venir fuori.

-dimmi quello che devo fare.. dimmi come fare per riaverti e lo farò!- disse deciso continuando a puntare lo sguardo su di me.

Scossi leggermente la testa e sentì la sua presa sul mio viso allentarsi, così potei staccarmi da quel contatto. Continuai a guardarlo e lo vidi abbassare le braccia lungo i fianchi e stringere le mani a pungo. Stava soffrendo. Troppo.

Wings {COMPLETA}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora