L'ansia mi aveva accompagnato per tutta la mattina. E se avessi fatto figure di merda? Mi sarei sepolto vivo per l'imbarazzo.
Ero appena uscito di casa con la borsa per l'allenamento, e stavo camminando verso la scuola. Data la posizione della mia casa era necessario passare dal bosco per accorciare. Mi fermai un secondo a pensare... Mi conveniva entrare? La mia unica preoccupazione era lo stolker...
Dopo un lungo sospiro entrai nel bosco. Era tetro come sempre, ma meno rispetto all'ultima volta a causa di piccoli raggi di sole che filtravano tra i rami. Cominciai a fare strada sperando di non fare incontri spiacevoli lungo il mio percorso.
Ero quasi alla fine quando vidi un ombra correre fra i rami. Un senso di paura mi invase, ma l'adrenalina prevalse su tutto. Lentamente iniziai ad avanzare verso l'ombra che andava diventando sempre più nitida.
Mi si ghiacciò il sangue nelle vene a sentire quella voce <Di nuovo qui Irwin?> il mio cuore batteva troppo forte, sapeva anche il mio cognome..
<Come sai il mio nome?> chiesi tremolante. Quel tipo mi inquietava parecchio.
Una risatina lasciò le carnose labbra del ragazzo <So molte cose di te Ashton, forse troppe. Ma la cosa divertente è che io so tutto di te, ma tu nulla di me.> continuò a ridacchiare.
Deglutii sapendo che aveva totalmente ragione e tentai di cavargli qualche informazione dalla bocca. <Dato che non so nulla, perché non mi illumini?> chiesi nella speranza di farlo cascare nella trappola.
Riprese a ridere appoggiandosi ad un albero <Pensi che io sia tanto stupido da rivelarti la mia identità?> disse. Notai un ghigno formarsi sulle sue labbra, ovvero l'unica parte visibile del suo viso dato che il resto era coperto dal cappuccio.
Sospirai scoraggiato <Già, ci stavo sperando troppo.> dissi <Dato che non so il tuo nome ti chiamerò lupo. Si Lupo, ti muovi velocemente ed in incognito come un lupo.>.
Si rizzò dritto sulla schiena alla mia affermazione <Lupo non c'entra nulla con me. Assolutamente nulla. Cambia nome.> non era più divertito come prima.
<Ma a me piace Lupo.> replicai quasi in un lamento.
<HO DETTO CAMBIA!> urlò ad un certo punto. A mia volta urlai anche io e pensando volesse aggredirmi gli tirai una pietra. Il caso volle che lo mancassi così iniziai a correre come un disperato. Nulla da dire che era molto più veloce di me.
Mi raggiunse subito, mi butto a terra sedendosi sulla mia schiena ma senza gravare il peso e mi prese dai capelli tirando indietro la mia testa. Piccole lacrime salate iniziarono ad uscire dai miei occhi rigando le mia guance. <L-lasciami...mi fai male...> supplicai.
<Te la sei cerca stronzo.> il disprezzo in quelle parole. <Chiedi scusa.> disse con rabbia. Scossi la testa piano mentre le lacrime non smettevano. <CHIEDI SCUSA!> urlò.
<S-scusa..> dissi. Lui si alzò dal mio corpo e mi prese per un braccio snobbandomi, per poi bloccarmi ad un albero con il suo corpo, con il viso rivolto verso il suo. La distanza tra noi era ridottissima, ma ancora non riuscivo a vedere i suoi occhi.
Deglutii a fatica percependo il contatto tra noi, non sapevo se esattamente la cosa mi facesse piacere o meno. Osservavo le sue labbra, erano così carnose e grandi che...no. No no no, fermi tutti. Lui era un fottuto stolker pazzo e maniaco, come poteva passarmi per la mente l'idea di volerlo baciare?
Le sue mani lentamente scivolarono sui miei fianchi facendomi raddrizzare. Ero abbastanza sicuro che il cappuccio della felpa avesse dei fori abbastanza grandi da permettergli di vedermi attraverso essa, ma non viceversa. Era leggermente più alto di me, ed aveva una figura più slanciata e muscolosa. Abbassai lo sguardo su una sua mano, notando un piccolo tatuaggio. Erano tre lettere, DSH ed erano scritte molto piccolo. Tornai poi con lo sguardo sulle sue labbra, mordendomi il labbro, gesto che a lui non passò inosservato dato che mi strinse subito i fianchi. Avvicinò le labbra alla mia mascella, facendomi rabbrividire al sentirle, mentre lentamente iniziava a mordicchiarla mentre si avvicinava alle mie di labbra.
Si fermò all'angolo, per poi staccarsi e indietreggiare in modo disinvolto e con le mani in tasca. <Ci si vede, Irwin.> disse girandosi <molto presto.> concluse sparendo tra gli alberi.
Rimasi qualche secondo immobile a metabolizzare, dopo un po mi staccai dall'albero e mi avviai verso scuola.
***
Uscì con aria soddisfatta dalla scuola, una volta finito l'allenamento di prova. Era andata alla grande e l'allenatore mi aveva messo in squadra, riprendere a giocare era stata una grande emozione. Ma la cosa più bella fu vedere le facce sbigottite di tutti quando iniziai la prova. Avevo dimenticato quanto bello fosse questo sport.Uscii iniziando a camminare verso casa, mentre la musica si riproduceva nelle mie orecchie. Vidi una notifica comparire sullo schermo, era un invito per un festa da un numero anonimo. La Norwest dava una festa in una grande villa, ma chissà per quale assurdo motivo mi era arrivato l'invito. Ci pensai su qualche attimo e confermai la mia presenza a quel numero, che mi disse il suo nome e mi riferì che un pezzo grosso della Norwest aveva imposto di invitarmi. Rimasi spiazzato da quella dichiarazione, non conoscevo nessuno alla Norwest.
Corsi a casa guardando per un attimo il bosco, ma subito dopo entrai nella mia dimora. Mi preparai, mettendo una camicia bianca, skinny neri e delle semplici convers. Mi sistemai i ricci come meglio potevo e in seguito mi diressi alla festa. Erano solo le 21 e già da fuori si percepiva odore di alcool e di fumo di ogni tipo. Nessuno si accorse del fatto che ero entrato, anche perché ne entrava tanta di gente. La musica era riprodotta a palla, talmente forte che la testa mi stava scoppiando. Non ci sarei andato, se non per il fatto che volevo scoprire chi mi avesse invitato.
Andai al bancone degli alcolici, prendendo una vodka alla menta. Ne buttai giu tre o quattro, poi optai per qualcosa di più forte. Non so come mi ritrovai in pista a ballare con un tizio che neanche conoscevo. Questo strofinava il membro sul mio sedere e a me non dispiaceva troppo. Ad un tratto non sentii più la sua presenza dietro e mi volta incuriosito percependo che la musica si fosse abbassata notevolmente. Il ragazzo era adesso per terra, sopra di lui c'era quel ragazzo moro di ieri, Hood. Lo stava massacrando di botte.
Indietreggiai leggermente alla scena, e dopo un po il ragazzo moro si alzò sputando accanto al corpo inerme del tizio. Ma perché questa reazione?
<Fate sparire questo verme da casa mia.> disse con tono gelido. Alzò poi lo sguardo verso di me, che aggrottai le sopracciglia. Indietreggiai nuovamente quando mi si avvicinò ma andai a sbattere contro il petto di un ragazzo ancora più massiccio del moro.
<Cosa ci fai qua?> disse minaccioso.Deglutii a fatica e balbettai piano un <Mi hanno invitato...>. Quanto ero ridicolo.
Lui assottigliò gli occhi un secondo e si passò una mano tra i capelli.<Farai meglio a non farti portare a letto da nessuno, non voglio ragazzini che piangono per aver perso la verginità quando erano incoscienti.> disse in tono poco amichevole. Mi guardò un'altro secondo e poi mi superò dandomi una spallata. Rabbrividii al contatto dei nostri corpi e mi girai a guardarlo mentre lo vedevo sparire tra la folla. Quel ragazzo, era quello della partita. Ed io ero a casa sua. E mi aveva appena trattato di merda.
#Spazio autrice
Okay people, sono mancata tantissimo ma capitemi. La voglia di scrivere ha appena fatto ritorno.
Per il momento continuerò questa storia, Goodbye.Reena❄️
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The Boy Who Cried Wolf||Cashton
FanfictionIl bosco di Sidney è sempre stato un mistero per tutti. Nessuno sapeva che cosa realmente vi girasse dentro, non solo la notte ma anche il giorno. Si pensa a delle creature soprannaturali, ma tutti escludono questa ipotesi poiché considerata troppo...