Quel giorno decisi di ritornare nel bosco, dovevo sapere se quella cosa me la ero immaginata o era successa davvero. Devo dire che ero abbastanza spaventato a tornare li, il terrore che quel lupo potesse ferirmi era abbastanza da spingermi a non entrare.
Rimasi un paio di minuti all'ingresso del bosco a valutare la situazione. Cosa avevo da perdere? Solamente la mia inutile vita. Sospirai profondamente e successivamente mi inoltrai nel bosco.
Sembrava più tetro del giorno prima, ancora più cupo e sinistro. Forse, venire al tramonto non era stata esattamente una buona idea. Camminavo così a caso, nella disperata ricerca del luogo in cui il giorno precedente era avvenuto l'incontro. Era impossibile trovare quel posto, sia perché era quasi buio ed io avevo solo una misera torcia, e sia perché gli alberi sembravano tutti uguali. Credetti per un bel po di stare girando intorno.
Sospirai <Cazzo, adesso come ci torno indietro? Tra poco c'è la partita!> dissi a me stesso nel vano tentativo di trovare un uscita. D'un tratto sentii un rametto che si spezzava.
Il mio cuore prese a battere fortissimo e l'agitazione a troneggiare. Poteva essere un semplice animale, o poteva essere un semplice ragazzo lupo pronto a sbranarmi. Sentii dei passi tra le foglie dietro di me. Cominciai a sudare freddo e il mio cuore smise di battere per un secondo quando udii una voce.
<Che ci fai qui?> disse qualcuno nascosto dietro un albero per non farsi vedere. Puntai la torcia verso di lui ma subito scappò verso un altro albero, non voleva farsi vedere.
Balbettai spaventato <C-chi s-s-sei?> cominciai a indietreggiare.
<Che ci fai qui.> disse la voce con tono più duro. Una figura sbucò da dietro l'albero, impossibile vederla in volto poiché portava un cappuccio calato fin sugli occhi.
<I-io s-stavo ce-cercando una c-cosa> continuai nel panico. Con uno scatto la figura si avvicinò ed io spaventato indietreggiai inciampando in qualcosa e battendo il sedere per terra. <Ahi...> mormorai massaggiandomi il posteriore.
Quello che presumetti essere un ragazzo mi sovrastò con la sua altezza facendomi sentire piccolo piccolo. Vidi i suoi occhi brillare e deglutii nervosamente. Inaspettatamente mi porse una mano per aiutarmi ad alzarmi. Esitai un po prima di afferrarla piano e stringerla altrettanto lentamente.
Con una forza che sembrava disumana, il ragazzo mi tirò su facendomi sbattere contro il suo petto stringendomi a se. Cominciai a tremare e il tremore aumentò dopo che si fu avvicinato al mio orecchio e mi ebbe sussurrato <Ti conviene andare a casa Ashton>.
Spalancai gli occhi, come faceva a sapere il mio nome? Vidi comparire un ghigno sul suo viso e dopo aver detto <Tira dritto> sparì velocemente per come era comparso, dietro un albero.
Ero scioccato per ciò che era appena successo, e quando mi ripresi cominciai ad andare dritto come mi aveva indicato. Ripeto, cosa avevo da perdere a parte la vita?
Mi sorpresi quando, una volta finito il sentiero, arrivai fuori dal bosco. Mi aveva forse aiutato per farmi uscire dal bosco e quindi dal suo territorio, o perché mi voleva aiutare? Chi lo sa.
Dal punto di vista del lupo, non era successo nulla, ma in quanto a quel ragazzo si aprirono le porte di un nuovo mistero. Adesso avevo due problemi da risolvere: il lupo e lo stalker.
***
Guardai l'orario nel mio cellulare, le 19:34. Avevo giusto il tempo di andare a casa e farmi una doccia prima di andare alla partita di Lacrosse delle 21:30. Il Richmond College, ovvero il mio, quella sera avrebbe fatto la partita contro il Norwest Christian College. Non conoscevo assolutamente nessuno in quella scuola, ne ero più che sicuro.
Andai a casa fare la doccia e optai per una semplice camicia a scacchi, skinni jeans neri e converse all black. Mi guardai allo specchio soddisfatto ed uscii di casa cominciando a camminare verso la scuola. Luke aveva detto che sarebbe andato un po prima, Michael doveva parlargli.
Troppo impegnato a guardare il telefono, non mi accorsi di dove mettevo i piedi e andai a sbattere contro qualcuno, rimbalzando poi contro una macchina. Il cuore mi chiedeva pietà per l'infarto appena preso, mentre cercavo di riprendermi.
<Stai bene?> riconobbi quella voce come quella di James. Diventai improvvisamente serio e lo guardai con i denti stretti <Benissimo> lo superai dandogli una spallata.
Mentre camminavo lo sentii sospirare <Hai intenzione di perdonarmi?> chiese speranzoso.
La mia risposta? Un dito medio spiaccicato in faccia.
Sbuffò riprendendo a camminare ed io feci lo stesso, non me ne fregava nulla di quell idiota. Poteva anche morire sbranato dal ragazzo lupo per me.
Quando arrivai nel campo all'aperto della scuola, già gli spalti erano quasi del tutto pieni. Vidi Luke sventolare le braccia per farsi vedere, così lo salutai e andai a sedermi accanto a lui.
<Hey Lukey> gli lasciai un tenero bacio sulla guancia e lui ricambiò il saluto. Lo vidi particolarmente contento e decisi di chiedergli come mai tutta quella felicità. <Perché così contento?> chiesi sorridente.
Lui si girò a guardarmi con un sorriso tenero <Michael mi ha chiesto di uscire> disse come se non ci credesse neanche lui. Ampliai il mio sorriso e lo strinsi in un dolce abbraccio <Fantastico, lo sapevo!> dissi contento.
Se da un lato non mi piaceva che Luke frequentasse una cattiva compagnia come Michael, dall'altro ero molto contento che il ragazzino fosse finalmente riuscito ad avere un appuntamento con il rosso. Per me la cosa più importante era la sua felicita.
Ad un tratto cominciammo a sentire la canzoncina che mettevano quando stava iniziando la partita. Tutti i giocatori del nostro college cominciarono a correre in campo. Vidi Michael lanciare un bacio volante a Luke, mentre il biondo finse di acchiapparlo. Sorrisi a quella scena.
Poi la canzone cambiò. Tutti i giocatori del Norwest iniziarono ad entrare nel campo marciando e battendo i piedi per terra come se stessero andando in guerra, il tutto accompagnato da strani versi prodotti quest'ultimi che assomigliavano a degli "Oh-oh-oh-ooooh". Era parecchio inquietante e bizzarro.
Notai in particolare un ragazzo che mentre entrava mi tenne lo sguardo addosso per tutto il tempo. Cercai di ignorarlo, e quando mi girai per incontrare il suo sguardo, i suoi occhi sembrarono brillare. Scossi la testa, "Sarà stata un'allucinazione" mi dissi scuotendo la testa. Era obbiettivamente impossibile, sia perché gli occhi non brillano, sia perché eravamo troppo distante.
La partita iniziò e tutti cominciarono a esultare mentre i giocatori cominciavano a correre per il campo.
Seguii quel ragazzo per tutta la partita. Notai la sua agilità disarmante, la sua forza sovrumana, la sua astuzia invincibile e, soprattutto, la sua voglia di vincere e di vendetta.
Ce l'aveva con Michael, me lo sentivo.
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The Boy Who Cried Wolf||Cashton
FanficIl bosco di Sidney è sempre stato un mistero per tutti. Nessuno sapeva che cosa realmente vi girasse dentro, non solo la notte ma anche il giorno. Si pensa a delle creature soprannaturali, ma tutti escludono questa ipotesi poiché considerata troppo...