Obbligo o Verità

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4 gennaio (parte due)

"Ho quindici anni, sedici tra sei giorni." Dice il moro passandosi una mano tra i capelli.

Quindici anni? Come è possibile? Insomma, io ne ho diciassette da poco e lui sembra ancora più grande di me... Cosa gli hanno messo i genitori nella colazione per farlo diventare così?

"Ecco, Elisa è sconvolta." Dice Matteo ridendo.

"Ma quale sconvolta, solo non me l'aspettavo ecco, e poi due anni non sono niente di differenza."rispondo io secca.

"Ah quindi già stai pensando di provarci con me." Dice Raoul in tono di sfida.

Lo fulmino con lo sguardo.

Intanto Valentina ride di gusto.

Arriviamo al ristorante e il cameriere ci accompagna a un tavolo accanto ad una finestra, l'atmosfera è calda ed è bellissimo vedere come i fiocchi di neve si posano sull'erba.
Raoul continua a guardarmi e a sorridere, ripensando forse a ciò che è accaduto in auto.
Lo osservo meglio e devo ammettere che è proprio bello. Stringe il bicchiere tra le mani e ci gioca un po'.
"Allora Elisa, ti è dispiaciuto che Enrico sia andato via o l'hai già dimenticato?" Dice Matteo per poi scoppiare a ridere.
Ecco, Enrico, l'unico a cui non avrei dovuto pensare stasera.
"Chi sarebbe questo Enrico?" Chiede Raoul socchiudendo gli occhi.
"È il mio migliore amico, che da quanto ho visto l'altra sera, ha fatto proprio una bella impressione su Elisa."
Matteo la deve smettere di mettermi in imbarazzo.
Per fortuna arriva il cameriere a salvarmi da questa situazione.

L'argomento non viene più sfiorato per tutta la sera. Parliamo del più e del meno, Raoul quasi non mi rivolge la parola ma io sono più concentrata a mangiare.
Finita la cena Matteo paga il conto è Valentina lo ringrazia sussurrandogli qualcosa nell'orecchio, deve essere stato qualcosa di abbastanza soncio perché il ragazzo si è subito irrigidito e poi morso il labbro inferiore.

Come un bambino che fa i capricci, Raoul, si appoggia alla macchina e quasi ci prega di andare via.
"Vuoi già andare a casa?" Chiede Matteo prendendolo in giro.
"No, voglio andare a bere qualcosa, ma non in uno stupido bar come piace fare a te."
"Va bene, allora dimmi tu dove vuoi andare con questo freddo."
Il ragazzo ci pensa un po' e poi gli sussurra qualcosa.
Saliamo in macchina e Matteo inizia a guidare.
"Dove stiamo andando?" Chiedo incuriosita.
"Fidati di me." Dice Raoul per poi passarmi una mano sulla gamba.
Il mio corpo si irrigidisce sotto quel gesto così inaspettato.

Scendiamo dall'auto e Raoul tira fuori dalla tasca delle chiavi, si dirige verso una villa in fondo alla strada.
"Cavolo, e questa sarebbe?" Chiede Valentina sbalordita.
"È casa dei miei nonni, ma loro sono in vacanza, stanno festeggiando i cinquant'anni di matrimonio."
"Complimenti" conclude lei.
Il moro apre la porta e accende le luci. Ci accoglie un ampio atrio con un arredamento così lussuoso.
"Appoggiate pure le giacche qui, poi venite in cucina che prendo qualcosa da bere."

La cucina è grandissima,un bancone con degli sgabelli è situato al centro della stanza, Raoul prende quattro bicchieri e inizia a preparare dei cocktail con vari tipi di alcolici.
"Ecco a voi." Dice per poi completare il servizio.

"Quindici anni, ma tanta esperienza." Dico dopo aver finito il mio drink. Sento l'alcool scorrere nel mio corpo e una strana sicurezza mi spinge a parlare senza vergogna.

"Si tanta esperienza, ma non solo in questo." dice il ragazzo per poi passarsi la lingua sulle labbra.

Dopo vari drink ci dirigiamo in una stanza molto grande con un letto matrimoniale e accanto un tavolo con quattro sedie.

"Facciamo un gioco."dice Matteo per poi riempire i bicchieri a tutti con della vodka fruttata.

"Che gioco vorresti fare?" Chiedo io già abbastanza brilla.

"Obbligo o verità."

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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 01, 2016 ⏰

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