Capitolo due: Tradimenti e altri guai

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Non ho resistito ho dovuto baciarlo, avevo bisogno di confermare a me stessa che quel vampiro egoista e tormentato non avesse più nessun effetto su di me. Ma quanto infantile sono stata?. Una scelta avventata, dettata dalla rabbia e da una piccola fiamma di desiderio. Una fiamma che ora arde con intensità. Un bacio dolce e amaro, pieno di rancore e sogni svaniti, un bacio che doveva chiudere definitivamente qualcosa che in realtà non è mai iniziato, al contrario però ha riacceso qualcosa dentro di me, qualcosa che forse non si era mai spento davvero. Dopo tre lunghi anni l'effetto che Damon Salvatore ha su di me, non è cambiato affatto. I suoi occhi infiammano ancora la mia anima. C'era in lui qualcosa di diverso, sembrava più tormentato di allora, più spento. Forse l'amore perduto di Elena ancora lo consuma, e forse rivedere me gli ha solo ricordato ciò che ha perso definitivamente. Sdraiata sul mio letto, continuo a tormentarmi per qualcosa che ormai fa parte del mio passato. A distrarmi dai miei pensieri è la porta che lentamente si apre, mostrandomi il volto di mio padre. "Papà"; lo richiamo mettendomi seduta sul letto, con le lenzuola che nascondono solo le mie gambe; "posso entrare?"; Chiede con discrezione, tenendo fra le mani due tazze piene di gelato; "certo"; replico facendogli segno di sedersi sul bordo del mio letto. Il volto di mio padre è un po' cupo e preoccupato, sono rare le volte in cui l'ho visto in questo stato, e quelle rare volte solitamente la sua preoccupazione ero io; "Come stai?"; Mi domanda con aria apprensiva. Sospiro lievemente e cerco di sorridere; "sto bene"; dico cercando di apparire tranquilla, ma dall'espressione sul volto di mio padre, intuisco che lui non crede affatto alle mie rassicurazioni; "Darcey sei mia figlia e riconosco quando mi stai mentendo. Quel vampiro ti ha sconvolto di nuovo la vita"; afferma iniziando a provare rabbia nei confronti di Damon; "papà lui è un capitolo chiuso ormai. Io ho Ethan, e Damon è solo un lontano ricordo, che mai più si presenterà alla nostra porta"; replico ostentando sicurezza e determinazione; "sei una ragazza forte. Sono fiero di te bambina mia"; mi sussurra baciando con tenerezza la mia fronte. Mentre mio padre si prende cura delle mie vecchie ferite, viziandomi con del gelato, io mi rendo conto che ho una riunione importante con la congrega. Sobbalzo dal letto, salutando velocemente mio padre, e prendendo dall'armadio i primi vestiti che saltano ai miei occhi, mi vesto. Senza neanche fare colazione, prendo le chiavi della mia auto per correre al cimitero degli antenati, dove terrò la mia riunione. Sono abbastanza nervosa, accanto a me c'è la mia amica Camille, non è una strega ma il suo sostegno mi aiuta molto. Purtroppo non tutti i membri della congrega sono d'accordo con le mie idee pacifiche. Molte delle streghe vorrebbero distruggere la mia famiglia, ed avere me come reggete accende maggiormente i loro animi ribelli. Sfrego nervosamente le mie mani fra loro. Sono difronte a l'intera congrega, il loro mormorio mi preoccupa, sembrano agitati e poco sereni. "Vi ho convocati qui oggi per parlarvi dei recenti attacchi contro i vampiri. So che sono stati alcuni di voi ad attaccarli"; dico con aria seria e abbastanza delusa. Non è facile farsi rispettare, soprattutto quando ti vedono come un nemico. "I vampiri sono nostri nemici e tu dovresti saperlo, hanno ucciso la famiglia che ti ha cresciuta. O forse hai dimenticato i Keen?"; Domanda con un tono pungente e molto astioso Marvina, una delle streghe che vorrebbero la mia disfatta. Rimango ferita dalla sua inopportuna insinuazione. Non ho mai dimenticato i Keen, ma al contempo sono una Mikaelson ed ho dei doveri verso questa città, come reggente e come nipote di Niklaus, il re di New Orleans. "Non ho mai dimenticato la mia famiglia. Ma i vampiri di Marcel non sono i nostri nemici, non sono loro che dobbiamo temere. Questa città non sarà mai al sicuro dai nemici forestieri, se noi per primi lottiamo fra di noi"; ribatto con fervore; "Sei una Mikaelson un disonore per la congrega, non dovresti essere la reggente"; controbatte avvicinandosi verso di me; "Sono io la più forte fra di voi, e finché sarò la reggente voi non attaccherete i vampiri, o verrete puniti severamente"; la mia voce pungente e fredda arriva alle loro orecchie, nessuno osa emettere neanche il più lieve dei suoni. "Maledictus es"; Pronuncia contro di me Marvina; "reprobaverunt"; replico spaventata, respingendo per un pelo l'incantesimo che avrebbe potuto uccidermi, o peggio torturarmi fino a portarmi al suicidio. Guardo sotto shock Marvina, non credevo avesse il coraggio di attaccarmi; "come osi farmi questo?"; Le urlo in prenda alla rabbia; "Marvina Eyre sei bandita dalla congrega per tradimento"; continuo urlando infuriata; "me ne vado volentieri"; replica lei sfidandomi con lo sguardo; "chiunque la pensi come lei, la segua senza far più ritorno. Non voglio persone di cui non mi fido nella mia congrega". Molti stregoni iniziano a seguire Marvina, voltandomi le spalle. Non credevo potessero odiarmi fino a tal punto. Ho dato loro la pace, la protezione da parte dei vampiri ed è così che mi ripagano, con il tradimento. La mia amica Cami vedendo nel mio viso un evidente turbamento, poggia una mano sulla mia spalla. Sciolgo l'assemblea e mi ritiro dentro la piccola cripta che ho addobbato per i miei riti. "Va tutto bene?"; Mi domanda Cami rimanendo dietro le mie spalle; "no. Non sono riuscita a farmi rispettare, e ora temo una possibile rivolta"; dico voltandomi verso di lei turbata e spaventata. "Andranno via da New Orleans stai tranquilla"; cerca di rassicurami la mia amica; "lo spero"; borbotto sospirando. Cami mi lascia da sola nella cripta, deve raggiungere mio zio Klaus, per una delle loro sedute di psicanalisi. Sembra che a mio zio piacciano molto queste sedute, ma credo che le piaccia più Camille che la terapia in sé. Sistemo il mio altare, per pregare gli antenati e chiedere la loro benevolenza; "Invoco maiores consilium"; recito un paio di volte prima di ricervere una risposta da parte loro; "un pericolo riecheggia nell'aria. In un anno tutto cambierà. Al sorgere della luna rossa una nuova creatura nascerà e una strega per mano di una anima nera perirà"; interrompo bruscamente il contatto con gli antenati. Il mio corpo trema con paura. Il mio respiro irregolare mi impedisce di pensare lucidamente, non si preannunciano mesi tranquilli qui a New Orleans. Non ho compreso bene ciò che gli antenati mi hanno predetto, sono sempre molto vaghi, ma ho la strana sensazione di essere in pericolo. Il mio cellulare inizia a vibrare, sussulto un po' impaurita, ma tento di rilassarmi riprendendo a pensare con più calma. "Pronto"; rispondo con la voce un po' interrotta; "ciao mia dolce strega"; la sua voce improvvisamente mi rilassa, avevo proprio bisogno di sentirlo; "Ethan"; esclamo con gioia; "sei davvero bella con questa maglia bianca di pizzo"; commenta ridacchiando. Con aria sorpresa mi volto lentamente, tenendo all'orecchio il mio telefono. "Come fai a saperlo?"; Domando divertita; "guardi dalla parte sbagliata"; mi suggerisce ridendo. Lo cerco freneticamente con gli occhi, e quando finalmente riesco a trovarlo, mi soffermo qualche secondo a guardarlo incredula. Ethan é poggiato su una lapide fuori la cripta, mi sorride chiudendo la chiamata. Indossa un paio di semplici jeans blu ed una maglia bianca. "Vieni ad abbracciarmi o resti ancora lì a fissarmi?"; Chiede con aria serena ed allegra. Senza aspettare ancora, mi catapulto fra le sue braccia. "Mi sei mancato"; gli sussurro mentre lo stringo forte a me. Lui alzandomi leggermente da terra, mi fa roteare; "e tu sei mancata a me"; ci guardiamo spensierati e felici. Vorrei che tutto fosse sempre così semplice. Ma puntualmente quando tutto sembra andare per il verso giusto, la vita cambia direzione. Guardo per un attimo i dolci occhi di Ethan, essi mi sorridono pieni d'amore, lui mi ha sempre amata, fin dal nostro primo appuntamento. È un anno che io e lui ci conosciamo, ed è da circa sei mesi che abbiamo deciso di essere una coppia. Lui ha sempre saputo quali fossero i suoi sentimenti nei miei confronti. Io invece all'inizio avevo una terribile paura di provare nuovamente qualcosa per qualcuno, ma Ethan mi ha fatto comprendere che avevo bisogno di una normale storia d'amore. So perfettamente di cosa ho bisogno in questo momento della vita, so che lui è il ragazzo giusto. Allora perché continuo a sentire quella logorante sensazione di vuoto e smarrimento?. "Che ne diresti di una romantica cena a lume di candela nel tuo ristorante preferito?"; La sua proposta mi stuzzica molto, però visti gli eventi accaduti oggi preferirei rimanere nelle vicinanze per controllare i movimenti delle streghe. "Oggi Marvina mi ha voltato le spalle e con lei altre streghe"; gli spiego con serietà ed il viso crucciato; "sei la reggente e capisco le tue responsabilità ma non puoi sacrificare la tua intera vita, sei giovane Darcey"; sospiro passandomi una mano sui capelli, in fondo il mio ragazzo non ha del tutto torto. "Forse hai ragione, una piccola pausa mi farà bene. Ma fino alle sette io rimarrò qui, molte streghe hanno bisogno di consultarsi con me"; lui annuisce sorridendo e avvolgendo le sua braccia intorno alla mia vita mi sussurra; "sei irresistibile quando sei impegnata per la tua congrega"; "Resti con me?"; Gli domando strofinando il mio naso con il suo; "si certo piccola"; replica entrando insieme a me nella mia cripta. Amo aiutare le mie sorelle della congrega, forse molti di loro ancora non riescono a fidarsi pienamente di me, ma questo non m'impedisce di essere del tutto leale nei loro confronti. Con il tempo impareranno a fidarsi di me, e finalmente capiranno che sono la reggente giusta per guidare questa congrega. "L'incantesimo che hai creato può essere disfatto solo con la magia nera. Ti consiglio di stare lontana da questo tipo di magia". Parlo con Alysia una giovane strega molto promettente, ma che ha ancora molto da imparare, lei è una mia seguace, una dei pochi che qui si fida di me e della mia famiglia. Mentre parlo con una delle mie sorelle, sento un frastuono non molto violento, proveniente dal cancello, qualcuno è appena entrato forzando la serratura. "Ciao nipotina"; mi saluta Kol, comparendo davanti a me, facendomi sussultare per lo spavento; "Kol non farlo mai più"; lo rimprovero con la mano sul cuore; "scusa ma ho brutte notizie. Vedo che c'è il tuo fidanzatino"; dice indicando Ethan, che se ne sta in disparte seduto su una lapide antica; "che succede?"; Chiedo aggrottando le sopracciglia; "Marcel poche ore fa ha visto un gruppo di streghe della tua congrega, si è insospettito e li ha seguite. Ha sentito che complottavano contro di te"; un brivido di paura mi attraversa la schiena, temo che quella premonizione sia rivolta a me. E se fossi io la strega che dovrà morire?. Solo che non riesco a decifrare chi possa essere o cosa possa essere l'anima nera. Il mio volto si incupisce e i miei occhi si perdono nel vuoto. Mio zio vedendomi visibilmente pallida e angosciata, si affretta ad abbracciarmi; "noi ti proteggeremo ad ogni costo. Non dimenticarlo mai, hai un'intera famiglia formata da vampiri ed ibridi"; mi rassicura Kol. Annuisco sospirando, forse mi sto solo preoccupando per nulla, dimentico che io ho il potere degli antenati dalla mia parta, questo significa che sarò sempre più forte di loro. "Scusate se interrompo questo grazioso abbraccio familiare"; interviene Ethan avanzando verso di noi; "ma sono le sette, e io avrei un appuntamento con la mia ragazza"; sorrido al mio ragazzo e saluto mio zio che continua a guardare sottecchi Ethan; "hai ragione andiamo". Il mio ristorante preferito è il luogo perfetto per questa tranquilla serata, è sempre ben organizzato, accogliente e familiare. L'atmosfera intorno a noi è allegra e particolarmente tranquilla, dialoghiamo ridendo e scherzando come se niente di ciò che è accaduto oggi sia mai successo. "Sei bellissima quando sorridi"; mi sussurra dal nulla Ethan; "e tu sei cieco"; replico arrossendo; "che ne dici di pagare il conto e andare a casa"; mi propone guardandomi con intensità; "va bene"; replico alzandomi dal tavolo insieme a lui, che cerca il suo portafoglio nella tasca dei suoi jeans; "non c'è bisogno di pagare, sono la nipote di Niklaus, mi basterà dire al cameriere che sono una Mikaelson"; gli faccio notare divertita. Il proprietario di questo locale è un vampiro, un vecchio amico della mia famiglia. Bacio con intensità il mio ragazzo, siamo davanti il cancello di casa mia, e non ci dovrebbe essere nessuno dentro, vista l'ora. Mio padre ed Hayley sono usciti insieme ad Hope e come ogni fine settimana rimarranno nella loro baita, Klaus e Kol staranno cenando in un locale pieno di turisti e le mie zie saranno chiuse in qualche discoteca a contendersi qualche ragazzo. "Sicura che non c'è nessuno?"; Mi chiede Ethan fra un bacio e l'altro, io annuisco prendendo la sua mano; "non vorrei che tuo padre o uno dei tuoi zii mi strappi il cuore"; scherza lui strofinando il suo naso con il mio; "sta un po' zitto"; replico in tono brioso. Spoglio gentilmente Ethan, e lui fa lo stesso con me, e quando entrambi ci distendiamo sul divano del mio soggiorno, il campanello del cancello inizia a disturbarci; "vado io piccola?"; Mi domanda guardandomi un po' infastidito, io annuisco e non appena si alza dal divano, io mi siedo su esso sbuffando. Guardo con impazienza il camino spento, non riesco a capire per quale motivo stia perdendo così tanto tempo, inizio a pensare che a suonare siano stati i miei zii, ma loro raramente bussano, di solito si divertono a comparire come se nulla fosse. Mi alzo dal divano, e di fretta prendo la maglia di Ethan per coprirmi. Devo sapere perché sta perdendo così tanto tempo; "Ethan si può sap...Damon?". Non è possibile, questo è solo un incubo, un terribile incubo. Improvvisamente mi sento come se un pesante macigno mi fosse appena caduto sul petto. Io ed il vampiro ci scrutiamo intensamente, lui ha l'aria di chi è appena stato sconfitto, mentre io invece di chi ha appena visto un fantasma. Non può tornare così all'improvviso sconvolgendo la mia vita. Non è ha il diritto. Adesso cosa racconterò ad Ethan, quando mi domanderà chi è?. Oggi è stata una giornata abbastanza complicata, molte mie streghe mi hanno tradita, e adesso colui che mi ha praticamente frantumato il cuore si è ripresentato alla mia porta, dopo che l'ho pregato di non tornare. Il suo ritorno metterà a soqquadro la mia vita, ne sono più che certa. Ho un terribile nodo alla gola, e forse anche al cuore, ma devo parlare con lui, devo sapere quali sono le motivazioni che l'hanno spinto a ritornare qui a New Orleans. Potranno passare anche dei secoli, ma neanche il tempo potrà mai farmi dimenticare quello che ho provato per Damon. Certi affetti e certi amori non svaniscono mai completamente, forse ci illudiamo che sia così, forse ci speriamo. Ma non si dimentica colui che per primo ti ha fatto tremare il cuore. Perché la verità è che dopo di lui ho cercato invano qualcuno che gli somigliasse, caratterialmente, fisicamente, con il suo stesso sarcasmo o che avesse il suo stesso spirito di combattimento. Cercavo negli altri qualcosa, qualsiasi cosa, che rievocasse in qualche modo lui. Solamente per non perderlo del tutto. Perché io dopo di lui, ho cercato, come una povera illusa, lui. Ma non esiste nessuno a questo mondo che gli somigli. E quando ho compreso questa verità, allora ho capito che dovevo innamorarmi di qualcun'altro. Ma come si fa ad amare pienamente qualcuno, quando il cuore sussulta al solo pensiero di un'altro paio di occhi?, Quando il solo immaginare le sue labbra sul tuo corpo ti impedisce di respirare completamente?. Come si fa a smettere di amare qualcuno che non hai mai smesso di amare?. Io odio con tutta me stessa Damon Salvatore, sono infuriata con lui perché avrei voluto essere sua e lui non me l'ha permesso. L'odio profondamente e intensamente solo perché so di amarlo nonostante il tempo e il male che mi ha procurato.

The fear of a love never started {The Originals}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora