Capitolo cinque: La scelta

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Damon ed Ethan sono uno difronte all'altro. I loro sguardi sono intrisi di odio, e temo che uno di loro non uscirà vivo da questa stanza. Sono stata davvero negligente, dovevo mantenere le distanze da Damon, invece non l'ho fatto, e adesso mi ritrovo in una situazione davvero complicata. Osservo con il cuore in gola entrambi, non ho neanche la forza di parlare. "Sono stufo di vederti sempre vicino alla mia ragazza"; quasi grida con lo sguardo infuocato Ethan contro Damon; "le tue parole mi suonano come una minaccia"; replica invece Damon con più calma e diplomazia; "lo sono"; ribatte il mio ragazzo con rabbia. Damon con sarcasmo fa una smorfia di paura; "oh sono terrorizzato, un piccolo lupetto mi sta minacciando". Le parole del vampiro fanno perdere maggiormente la pazienza di Ethan, che quasi ringhiando replica; "al posto tuo non farei tanto lo sbruffone, il mio morso può esserti fatale"; sottolinea il mio ragazzo con spavalderia. Respiro affannosamente cercando di pensare in che modo potrei far calmare entrambi; "fallo mordimi"; lo incita Damon. Sbarro gli occhi e deglutisco nervosamente, è impazzito forse?; "Non mettermi alla prova"; ribatte Ethan; "mordimi lupetto, così lei mi salverà e ti odierà"; lo provoca con assoluta certezza Damon. Sono così infantili, inizio a stufarmi di entrambi, potrei anche lasciarli qui da soli, in questo modo potranno uccidersi a vicenda in santa pace. "Ne se così convinto vampiro?"; Gli chiede Ethan con ostilità; "si"; risponde secco e diretto Damon. Il mio ragazzo in preda all'ira si avvicina pericolosamente a Damon, i suoi occhi sono gialli e senza paura mostra al vampiro le sue zanne. Senza pensarci neanche un secondo, faccio da scudo al corpo di Damon; "no, non farlo"; urlo prendendo le difese del vampiro. In un istante gli occhi di Ethan si riempiono di delusione e amarezza, si avvicina verso di me corrugando la fronte; "Darcey è lo stesso vampiro che tre anni fa non ti ha scelta"; mi rammenta prendendo la mia mano. Guardo di sfuggita sia Damon che Ethan, sospiro e stringo con più forza la mano di Ethan, con l'intenzione di lasciare la stanza insieme a lui. Le loro voci si sono placate e credo che anche il fuoco che ardeva dentro di loro si sia affievolito. "Non è vero"; dice all'improvviso Damon attirando nuovamente la mia attenzione. Istintivamente mi volto verso di lui. Il suo sguardo è intriso di dolore e rimpianto. Una morsa inizia a stritolarmi il petto, respiro a fatica mentre guardo Damon avvicinarsi a me. Di sfuggita osservo Ethan che continua a guardarlo pieno di rabbia e odio, è consapevole che lo sguardo del vampiro ha un effetto totalmente destabilizzante su di me. "Guardami ti prego"; mi supplica Damon prendendo il mio viso fra le sue mani. Indugio un attimo, ma lo scontro fra i nostri occhi è inevitabile e devastante. "Ho sempre scelto te, anche tre anni fa ho scelto di amarti e non di appartenermi. Per questo ti ho lasciata andare via. E ti giuro che non passa giorno in cui non mi tormento per quel gesto. Ma io ti ho scelta e continuerò a farlo". I miei occhi si riempono di lacrime di commozione; "Damon io.."; non riesco neanche a parlare, faccio fatica a sostenere il mio sguardo sui suoi occhi profondi; "guardami negli occhi e giura a te stessa di non amarmi più"; replica accarezzando il mio viso; "sai che non posso"; sibilo mentre una lacrima solca il mio volto; "allora vieni via con me, questa volta sei tu che devi scegliere". Mi volto verso Ethan con aria cupa e dispiaciuta. Non voglio fargli del male, non voglio che soffra, ma io non posso continuare a mentire; "scusa Ethan"; dico quasi in un sussurro. Ethan con impeto cerca di afferrarmi la mano; "non puoi scegliere davvero lui. Ti ha fatto soffrire una volta e lo farà ancora"; sposto il mio sguardo verso il pavimento in legno pregiato della mia camera, e mi scosto da lui. Forse quello che Ethan mi sta dicendo è vero, ma al cuor non si comanda, ed il mio appartiene a Damon Salvatore, è sempre stato suo e continuerà ad esserlo. Lentamente e con aria affettuosa mi avvicino ad Ethan; "non posso amarti come meriti, e non è giusto tu sei sempre stato buono con me"; gli confesso parlando con sincerità. Ethan osserva entrambi con ira e punta il dito contro di noi; "divertitevi pure, verrà il giorno in cui sarò io a divertirmi"; esordisce uscendo dalla stanza. Rimango un po' sconvolta dalla frase di Ethan, le sue parole sembravano una minaccia. Premo le mie mani contro le tempie, e cerco di dimenticare ogni cosa. Le mani di Damon all'improvviso mi cingono i fianchi, la sua fronte si poggia sulla mia e finalmente i nostri occhi si sorridono. In questo preciso attimo sono sinceramente felice, sono fra le sue braccia e finalmente la parte di me che avevo lasciato a Mystic Falls è ritornata a vivere in me; "ti prometto ragazzina che ti amerò per il resto della mia vita immortale"; mi sussurra con voce sensuale. Roteo gli occhi cercando di nascondere il sorriso che sta nascendo sul mio volto; "quando smetterai di chiamarmi ragazzina?"; Gli domando con aria divertita, mentre lui ghigna con impertinenza; "mai. Tu sei la mia ragazzina"; replica avvicinando il suo viso al mio; "adesso però baciami"; ribatto prendendo fra le mani il colletto della sua giacca, tirandolo verso di me per baciarlo con irruenza e passione. Le sue mani iniziano ad accarezzare sempre con meno pudore il mio corpo, chiudo i miei occhi e mi lascio andare alle sue carezze. Le sue labbra baciano il mio collo; "aspetta"; gli sussurro senza fiato; "che c'è?"; Domanda strabuzzando i suoi occhi; "nullum habet spatium relinquunt"; recito chiudendo i miei occhi con concentrazione. Damon mi osserva con un sopracciglio alzato; "così nessuno ci sentirà"; gli spiego, fiondandomi nuovamente sulle sue fameliche labbra, che accolgono le mie con impeto. "Aspetto da tre anni questo momento"; mi sussurra continuando a baciare i lembi della mia pelle scoperta; "allora basta aspettare"; replico allacciando le mie gambe al suo bacino. Senza smettermi di baciarmi voracemente, Damon mi distende sul mio letto. Lentamente le sue mani iniziano a spostare l'orlo della mia maglia, mentre le sue labbra baciano il mio ventre. È davvero inebriante il tocco delle sue mani e della sue labbra sul mio corpo ardente e fremente. Tolgo la sua maglia lanciandola dall'altra parte della stanza. Passo avidamente le mie mani sul suo torace tonico e perfettamente scolpito. I nostri respiri sono affannati e irregolari, mi soffermo a guardare i suoi profondi occhi blu che mi sorridono con tenerezza e lussuria. Non riusciamo più a resistere, siamo troppo affamati l'uno dell'altro, con irruenza Damon mi spoglia completamente. Le sue mani lentamente accarezzano tutto il mio corpo ed è una piacevole tortura. Fremo dalla voglia di lui, e con un leggero gemito cerco di farglielo capire. Lui sorridere compiaciuto, e si solleva verso di me, posizionandosi fra le mie gambe tremanti. Stringo i suoi capelli nero corvino, e inarco la schiena assuefatta dal piacere. Mentre si perde dentro di me, ogni cellula del mio corpo riprende a vivere. Non ho mai provato niente di così intenso in tutta la mia vita. Lui è la metà che mi completa, e finalmente io sono sua e lui è mio. I suoi movimenti sono dolci e passionali allo stesso tempo. Ho la sensazione che sta trattenendo la sua forza per non ferirmi. Non voglio però che a causa della mia umanità lui non provi il mio stesso piacere. Con decisione capovolgo la situazione, mi posiziono sopra il suo corpo e lentamente inizio a torturarlo con dei lenti baci sul suo torace. Damon mi guarda con un ghigno compiaciuto, sicuramente non si aspettava che prendessi io le redini della situazione. Le sue mani mi stringono i fianchi con prepotenza, e pian piano entra nuovamente dentro di me. Il mio corpo è invaso dalle fiamme, e nella mia stanza gli unici suoni udibili sono i nostri respiri affannati e i nostri gemiti. Mi distendendo esausta di fianco a lui, che continua a fissarmi con intensità senza smettere di sorridermi. Un lieve rossore invade le mie guance, cerco di coprirmi il più possibile con il lenzuolo, ma le mani di Damon mi fermano; "vorrei ammirarti ancora un po' "; dice con impertinenza, iniziando ad accarezzare il mio fianco. Non l'ho mai visto così sereno e felice. Potrei morire guardando il suo sorriso, che per la prima volta non cela alcun vecchio ricordo doloroso. Finalmente il suo cuore mi ama sinceramente ed incondizionatamente e senza tormento. Non riesco più a smettere di guardare il suo sorriso, lui con sfacciataggine si avvicina al mio viso; "lo so ragazzina sono irresistibile"; mi sussurra con voce roca e sensuale. Lo spingo via scoppiando a ridere; "sei il solito idiota"; gli dico senza smettere di ridere. Damon si riavvicina a me avvolgendomi fra le sue possenti e forti braccia; "sono felice"; mi rivela baciando la mia testa, mi premo ancor di più al suo petto e chiudo i miei occhi beandomi del profumo che emana la sua pelle. "Ti amo Damon"; gli sussurro alzando leggermente il mio viso, per guardare i suoi occhi; "ti amo Darcey"; replica sostenendo il mio sguardo. Ho passato molti notti insonni, a pensare e ad immaginare le sue labbra che sussurravano di amarmi. E non riesco ancora a credere pienamente che tutti quei pensieri che consideravo irrealizzabili si siano concretizzati così all'improvviso. Fra una carezza e l'altra i miei occhi si chiudono ed io mi lascio andare al mondo dei sogni. Sollevo lievemente il mio corpo dal letto, mi rendo conto che Damon è già sveglio. È seduto sul bordo del mio letto, già vestito e pieno di energie. Sbatto velocemente le mie palpebre cercando di svegliarmi del tutto; "buongiorno ragazzina"; dice sorridendomi; "perché sei già vestito?"; Domando stropicciando i miei occhi cerchiati dalle occhiaie; "se vuoi che mi spoglio di nuovo lo faccio. Non hai che da chiedere; replica lui con aria beffarda e divertita. Il mio viso arrossisce di colpo, e prima di parlare cerco di schiarirmi la voce, fingendo di non aver sentito ciò che mi ha appena detto; "hai impegni?"; Gli domando cercando freneticamente con lo sguardo le mie mutandine nere in pizzo; "cerchi queste?"; Chiede sventolando fra le sue mani le mie mutandine. In un lampo le afferro imbarazzata e lo fulmino con lo sguardo. Devo ancora metabolizzare che io e lui adesso stiamo insieme. Nonostante la notte di pura passione passata insieme, ancora ai miei occhi Damon è il vampiro che riesce ad intimorirmi attraverso il suo sguardo magnetico ed impertinente. Lo osservo mentre ride del mio comportamento, e vorrei davvero prenderlo a sberle; "devo andare da Stefan, sai devo comunicargli che la nostra casa avrà un ospite in più". Il mio sguardo si rabbuia, pensavo che avesse capito che non posso lasciare New Orleans; "Damon non posso lasciare la città"; replico crucciando lo sguardo; "resta tu insieme a me"; gli propongo cercando di prendere la sua mano; "dovrei lasciare mio fratello e la casa dove sono cresciuto?"; Mi domanda corrugando la fronte; "io qui ho delle responsabilità, ti prometto che torneremo spesso a Mystic Falls"; cerco di rassicurarlo, senza pensare quanto siano poco realistiche le mie promesse. "Ci penserò. Adesso devo raggiungere mio fratello"; replica con aria serena, depositando sulla mia fronte un tenero bacio. Guardo Damon uscire dalla mia stanza, e quando richiude la porta, decido di alzarmi, per controllare lo stato di salute di Hayley. Busso con discrezione alla porta della camera di mio padre, dove Hayley sta riposando, la sua delicata voce mi accoglie consigliandomi di entrare. "Come stai?"; Le chiedo sedendomi sul bordo del suo letto; "fisicamente sto alla grande, moralmente invece sono a pezzi". Non riesco a non sentirmi in colpa verso Hayley, troverò il modo per annullare nuovamente la maledizione, ma so bene che quello che hanno fatto alla mia matrigna è solo l'inizio di una lunga e dolorosa guerra. "annullerò la maledizione prima della luna piena"; la rassicuro con determinazione; "sono certa che ci riuscirai"; replica prendendo la mia mano, stringendola alla sua. "Comunque signorina, tu hai l'aria di chi ha un enorme segreto da rivelare; insinua fissandomi con aria sospettosa Hayley. Tentenno qualche secondo, tentando di celare il mio entusiasmo; "c'è qualcosa in effetti"; rispondo rimanendo sul vago; "non tenermi sulle spine"; ribatte punzecchiandomi l'addome; "io ed Ethan non stiamo più insieme"; le rivelo senza menzionare Damon; "perché vi siete lasciati?"; Mi domanda con un tono apprensivo. Sospiro sonoramente; "Damon"; mi limito a dirle velocemente; "non ci credo"; esclama ad alta voce strabuzzando i suoi occhi; "raccontami ogni cosa, ogni dettaglio"; mi ordina categoricamente, sedendosi con euforia sul letto. Sembra essersi ripresa in fretta. Rido divertita e mi avvicino a lei, sedendomi anch'io nel letto di fianco a lei; "Sei la mia matrigna non sono sicura che raccontarti certe cose sia corretto"; le dico con ironia, trattenendo il sorriso. Hayley mi punta il dito contro con un'espressione quasi seria; "Darcey Mikaelson, sono la tua migliore amica ancor prima di essere la tua matrigna"; precisa rilassando lo sguardo. Alzo le mani in segno di resa ridendo; "lo so, volevo solo tenerti sulle spine"; replico in tono di scherno. Racconto ad Hayley tutto quello che io e Damon ci siamo detti, i baci passionali che mi ha rubato ed anche della bellissima notte di fuoco che abbiamo vissuto ieri. La mia matrigna mi ha ascoltata senza battere ciglio, non gli è sfuggita neanche una parola. "Quindi lui rimarrà qui?"; Mi chiede facendo riferimento all'ultima conversazione avvenuta fra me e Damon; "in realtà non ha ancora deciso, non è facile per lui abbandonare il fratello, è l'unica famiglia che ha"; le spiego con un po' di malinconia e comprensione; "penso che questa sia una scelta che dovreste prendere insieme"; mi consiglia amorevolmente, abbracciandomi. Mentre io ed Hayley continuiamo a parlare con serenità, mio padre fa il suo ingresso nella stanza; "cercavo proprio te"; mi dice indicandomi; "È successo qualcosa?"; Chiedo con agitazione notando lo sguardo assente di mio padre; "qualcuno ha ucciso due streghe della congrega, Niklaus ci sta aspettando al quartiere francese, è giusto che i corpi di quelle povere ragazza ricevano la tua benedizione e una degna sepoltura". La notizia di mio padre mi ha sconvolta, ho perso altre due sorelle, non posso più rimanere in disparte, a guardare Marvina mentre continua a fare del male alle persone che fanno parte della mia vita. Guardo mio padre con aria affranta; "prima di andare devo chiamare Damon"; alla mia affermazione mio padre alza un sopracciglio; "è una storia lunga"; mi affretto a spiegare notando il suo sguardo confuso; "me la racconterai dopo"; replica sospirando. Mi allontano dalla camera di mio padre prendendo il cellulare dalla tasca dei miei jeans, digito il numero di Damon e aspetto con impazienza che risponda al cellulare. Il mio corpo agitato e preoccupato continua a muoversi senza controllo. Ormai è ufficiale, Marvina mi ha dichiarato guerra, e questi attacchi sono solo l'inizio di una sanguinosa guerra.

The fear of a love never started {The Originals}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora