II

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Corse piú veloce che potè e arrivò a casa, vi entrò e trovò sua madre in cucina. Sentiva emozioni contrastanti, la paura di non essere abbastanza, la felicitá di aver trovato il suo sposo, la paura di quello che poteva pensare di lei.
<<Cosa ci fai a casa?!? Torna subito a scuo->> sua madre non finí il rimprovero che alla porta bussarono.
<<Io preparo le valigie, non aprire okay?>> La supplicò la giovane.
<<Piccola, apri la porta altrimenti la sfondo e sfondo pure te>> urlò Erik. Guardò sua madre e la vide saltare di gioia, i suoi capelli ricci saltavano, le labbra rosee erano all'insú per un fantastico sorriso e a breve dagli occhi verdi uscivano lacrime.
<<Mamma...ti prego non ap->> inutile dire che la donna corse ad aprire ma appena vide il ragazzo chinò il capo come segno di rispetto. Era ancora sconvolta dalla scoperta che si, sua figlia aveva trovato il suo sposo ma non pensava fosse il figlio del Re degli inferi. Il ragazzo non badó alla donna ma corse a guardare dove fosse la sua amata per poterla portate a casa sua. Sapeva che suo padre avrebbe invitato a cena la famiglia l'indomani. La voleva, cazzo se la voleva! Voleva mettere le mani in quel corpo cosí meraviglioso e solo suo.
Becca si trovó premuta al muro con un corpo che la schiacciava ad esso, ansimò quando lui la girò e la prese in braccio mettendo, finalmente, una mano nel fondoschiena della ragazza.
<<Come ti chiami amore?>> Domandò il ragazzo sussurrandoglielo all'orecchio. La ragazza fremette e si morse il labbro per l'eccitazione. <<M-mi chiamo Rebecca o Becca per gli amici. Mio principe>> e chinò il capo. Lui glielo tirò su e guardandola negli occhi la baciò, Becca venne ricoperta di brividi e scariche elettriche per aver dato il suo primo bacio alla persona destinata a lei.
<<Non darmi del lei dammi del tu, mia principessa>> il basso ventre gli fremette a tal punto da credere di volerselo subito portare a letto.
Becca, che non aveva mai pensato a certe cose, pensò a come potergli dire di non essere mai andata con nessuno e quindi che non aveva esperienza e sentí una paura atroce salirgli in gola. Come avrebbe reagito a vederle il corpo troppo magro e cosí sproporzionato? Pensava di non avere altra scelta se non quella di essere umiliata ancora e ancora.
La veritá di tutta questa sua insicurezza derivava dalle medie, dove veniva presa in giro da sua cugina, una tipa bionda tinta con della plastica al posto delle tette e del siliccone al posto delle labbra. Al contrario di sua cugina lei era viola naturale, un colore insolito ma che a lei donava moltissimo, difatti sua cugina la chiamava sempre prugna, solo per invidia. Ogni giorno gli ripeteva che era brutta, grassa e che con quello che mangiava sembrava un bue e il suo sposo sarebbe stato un pinguino che l'avrebbe rifiutata.
Poi arrivò al liceo e bum! Tutti i ragazzi la volevano come sposa, tutte le ragazze la invidiavano. Nessun ragazzo riusciva a non guardarla, tanta era la sua bellezza, peccato che non sapesse quanto bella era.
Quando si svegliò dalla trance vide di non essere piú nella sua piccola cameretta ma bensí in una camera tutta nera con un letto a quattro piazze con delle lenzuola rosse e un piumone grigio, una scrivania in cristallo, una porta dove vi era il bagno e un enorme armadio. Sentí adagiarsi nel morbido letto e sentí stringersi a un corpo muscoloso.
<<Scusa la domanda banale: dove siamo?>> Domandò arrossendo.
<<In camera mia tesoro>> rispose lui sorridendole, lei arrossí di piú a quel sorriso che la fece sciogliere come un ghiacciolo al sole.
<<Sei cosí bella amore>> le disse.
<<N-non mentire, io non sono bella...>> le rispose.

🌼🌼🌼

La guardò confuso, possibile non si rendesse conto di essere la piú bella ragazza del mondo? Possibile non vedesse i ragazzi ammirarla e le pazze che la seguivano ovunque?
<<Perchè dici questo?>> Chiese appoggiandosi su un gomito per guardarla negli occhi. Santo Padre, erano cosí belli! Sembravano due perle purissime, ci si perdeva dentro.
Perchè io non sono all'altezza di nessuno, non sono bella e tanto meno perfetta.
La sentí pensare <<perchè è cosí, Diavolo Erik! Possibile che non vedi? Sono bassissima, troppo magra e ho dei fianchi enormi, sembro un bue e sono...sono...>> si bloccò la ragazza.
<<Cosa?>> Domandò
Un fenomeno da baraccone e non sono adatta a te... pensò tristemente.
<<Perchè la pensi cosí?>> Chiese volendo andare fino in fondo.
<<Io..io non ho esperienza in certi campi e...il mio primo bacio l'ho dato a te>> confessó. Al principe gli si illuminarono gli occhi, quindi se non aveva baciato nessuno voleva dire che era vergine?
<<Quindi sei vergine amore mio?>> Domandò lui accarezzandole i capelli, erano cosí morbidi. La vide arrossire di botto e annuire imbarazzata, era cosí carina!
È bellissimo quando sorride e lui sorrise di piú.
<<Sono felice che tu lo sia, cosí sei solo mia.>> La ragazza alzò il volto e con gli occhi mezzi lucidi domandò <<ma tu sei abituato a una ragazza che sa fare di tutto...io invece no...>> la guardò sorridente e le lasciò un bacio sulla fronte.
<<Ti va di dormire un pò prima di->> si bloccò nell'istante in cui vide sua madre e suo padre spalancare la porta della sua camera.
La ragazza appena li vide si alzò e chinò il capo, era la prima a vedere i sovrani.
<<Erik, figlio mio, è lei?>> Domandò sua madre con gli occhi lucidi mentre guardava soddisfatta la ragazza.
<<Si mamma è lei e si chiama Re->> la madre lo zittí con un segno di mano e si avvicinò alla ragazza, studiandola.
Ad un tratto l'abbracciò di scatto e la ragazza stette ferma.
<<Oh tesoro! Io sono Samantha, alza quel visetto e fatti vedere! Ora puoi abbracciarmi?>> Domandò la madre.
Rebecca alzò il volto e vide la regina aprire gli occhi come sconvolta.
Oddio non gli piaccio, oddio oddio oddio!
Erik scoppiò in una risata isterica tanto che si piegò in due.
<<Sei bellissima tesoro! Come ti chiami?>> Chiese il re in persona.
<<M-mi c-chi-chiamo Rebecca ma per gli amici Becca>> rispose arrossendo.
<<Quant'è carina!!! Ti adoro!>> E Samantha le saltò addosso di nuovo abbracciandola e sta volta Reb ricambiò.
<<Mamma me la strozzi!>> Sbuffò Erik che si era ripreso dopo le risate e affiancò Rebecca e la strinse a lui.
<<Va bene, vi lasciamo soli. Ah, i tuoi genitori sono liberi sta sera? Posso invigarli a cena? Beh certo che si. A dopo>> uscí la madre e vidi il padre che alzò gli occhi al cielo e sorridere per poi uscire.
<<Allora, ti va di dormire?>> Domandò.
<<C'è un problema...>> disse imbarazzata. La guardò curiosa e con un sorriso la invitò a continuare.
<<Dormo in intimo...e mi vergogno...>> un sorrisetto malizioso gli spuntò in volto e si tolse in velocotá i vestiti per rimanere in boxer, mentre lei lo guardava sbavando.
Cosa non ti farei adesso...
<<Spogliati pure, dopo puoi farmi quel che vuoi>> e le fece un occhiliono.
Lei timidamente si spogliò e si mise nel grande letto. Chiuse gli occhi e sentí un corpo caldissimo attaccato al suo e con un buonissimo profumo si addormentò

Il figlio del diavoloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora