Percy Jackson e le One Shots senza senso

Carpe diem

La vita è fatta di attimi. Tanti attimi diversi tra di loro che ci fanno sentire in modo diverso. Felici. Arrabbiati. Delusi. Emozionati. Tristi.
Ci dicono sempre di goderci l'attimo, di cogliere la sua bellezza e unicità.
"Carpe diem" diceva Orazio. Cogli l'attimo.
E Nico l'aveva fatto. Aveva imparato a cogliere e apprezzare ogni singolo attimo.
Aveva imparato a considerare ogni momento della sua vita speciale.
Aveva imparato ad apprezzare ogni singolo istante, perchè quel singolo istante lo avrebbe vissuto una sola volta.
Carpe diem.
E Nico l'aveva fatto. Will gli stava insegnando ad andare in bicicletta perché il moro non aveva mai imparato. Il biondo lo accostava passo passo per non farlo cadere. Si erano guardati negli occhi. Nico lo aveva guardato in quegli occhi così azzurri da far invidia al cielo stesso. Aveva colto l'attimo, si era avvicinato e lo aveva baciato d'istinto. Senza pensare alla gente intorno a loro che li fissava. Senza pensare al fatto che magari Will non avesse condiviso i suoi sentimenti. Semplicemente senza pensare.
Carpe diem.
E l'aveva fatto quando Will era tornato dall'università quel giorno di dicembre, incavolato per chissà cosa. Sbraitava contro una certa Tiffany che non si faceva mai gli affari suoi. Sbraitava contro il preside che non voleva mai accettare le sue iniziative. Sbraitava contro la macchina che aveva smesso di funzionare proprio quando lui stava tornando. Nico aveva colto l'attimo. Era andato da Will, lo aveva abbracciato e coccolato sino a che il ragazzo non si era calmato. Non era per niente da Nico ma aveva deciso che avrebbe vissuto ogni singolo istante.
Carpe diem.
E l'aveva fatto quando lui e Will avevano cominciato a insultarsi per una ragione che nemmeno si ricordava.
Cogli l'attimo, pensava il moro mentre gridava in faccia a Will.
Cogli l'attimo, pensava mentre il biondo lo fissava con il broncio.
Cogli l'attimo, pensava mentre attirava a sè l'atro ragazzo.
Aveva colto l'attimo e insieme si erano diretti nella camera da letto. E si erano abbracciati e amati come mai avevano fatto prima di allora.
Carpe diem.
Vivi l'attimo, pensava Nico mentre Will gli mostrava l'anello.
Vivi l'attimo, pensava mentre Will si inginocchiava e gli chiedeva di diventare suo. Suo per sempre.
E aveva colto l'attimo. Non aveva esitato a rispondere di si. Non aveva esitato a buttargli le braccia al collo e a baciarlo.
Attimi. La vita è scandita da attimi. Belli e brutti. Cerchiamo di costruire una vita di attimi belli e unici, ma un solo momento brutto, puó distruggere gli infiniti attimi belli.
Carpe diem.
Pensava Nico mentre camminava per il bel prato curato.
Carpe diem, pensava mentre allontanava le persone che cercavano di avvicinarlo.
Carpe diem, pensava mentre posava un fiore sulla tomba grigia.
"In memoria di Will, figlio adorato, amico leale, marito amato"
Cogli l'attimo, pensava il moro.
Will l'aveva fatto. Aveva colto l'attimo. Era uscito prima dal lavoro e, colto l'attimo aveva deciso di portare Nico in qualche posto speciale.
Si era messo in macchina, l'aveva fatta partire, e poi era uscito dal garage.
Ma quell'attimo era stato distrutto da una macchina che viaggiava troppo veloce, guidata da qualcuno che non
voleva godersi i momenti della vita, ma solo distruggere quelli degli altri.

Nico non voleva più cogliere l'attimo, non senza Will. Una lacrima cadde sulla tomba.
Ma la vita è fatta di una serie infinita di momenti. Momenti belli, felici, tristi.
È vero, un singolo momento brutto puó distruggere tutti quelli belli che ci siamo creati. Ma ció non significa che non ne potremo creare di nuovi. E magari non saranno come quelli di prima, magari saranno meno belli, magari ci faranno ripensare a quelli che abbiamo vissuto e che non rivivremo mai più. O magari potremmo stupirci nell'apprendere che quei nuovi attimi che ci stiamo creando sono migliori di quelli che abbiamo perduto.
Ma non potremmo saperlo se non ci provassimo.
Carpe diem.
"Cogli l'attimo" disse ad alta voce Nico "Ti prometto che lo faró Will, coglieró l'attimo"