Il Ricordo

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Era una giornata fredda e Minerva non si era curata del gelo, ben incappucciata si sedette sulla neve e si appoggio contro un albero. Hogwarts a natale era più magica del normale ma nel suo cuore una tristezza di ricordi le riaffioravano uno ad uno. Aveva sedici anni quando capì che lo amava, anzi le era sempre piaciuto dal primo momento che lo aveva visto. Silente era il suo insegnate di trasfigurazione e anche se non voleva ammetterlo, desiderava a tutti i costi essere la prima in quella materia. Aspirava anche se non lo avrebbe mai fatto vedere o ammesso con se stessa, desiderava compiacerlo. Lei era li, quel ventiquattro dicembre sola, seduta sulla neve è appoggiata allo stesso albero. I suoi occhi erano fissi in un punto lontano del lago nero e i suoi pensieri vagavano sul bel volto del suo insegnante. Il silenzio era rotto, solo dal suono della natura che circondava il casello e lei era così immersa nei suoi pensieri, che non si accorse che qualcuno le si avvicinò e si sedette accanto. «Buon pomeriggio signorina Mcgranit» Minerva sobbalzò e girandosi verso quella voce melodiosa si perse nei suoi occhi. Un leggero rossore iniziò a impolverarle le guancie « Buon pomeriggio a lei professore» rispose riprendendo il controllo delle sue emozioni. Silente le sorrise e poi ammirando il lago le chiese « signorina Mcgranit, non pensa che qui fuori inizi a far un po' troppo freddò? E ... poi, come mai quest'anno non è voluta tornare a casa per le vacanze?» Albus fissava intensamente quel volto così giovane ma estremamente severo.«Quest' anno non avevo voglia di ritornare a casa...»ma lei sapeva bene che lo aveva fatto solo per poter parlare con lui, solo per vederlo sorridere,sentire la sua voce o sentire il suo profumo. Guardarono per un po' in lontanaza il paesaggio, poi una palla di neve le arrivò in piena faccia e Minerva che con un sopracciglio alzato scruto il suo insegnate che aveva la sfacciataggine di fissarla con un largo sorriso  in viso.«Sai Minerva, per la tua giovane età sei sempre troppo severa, dovresti sorridere di più» e così dicendo le lanciò un'altra palla di neve. Minerva si senti incendiare, questa era la prima volta che la chiamava per nome ma ringraziò quella pallonata di neve fresca. « lei vuole la guerra, professore?» cosi iniziarono a lanciarsi palle di neve e Minerva sorrideva ... era felice. Arrivò il buio e loro erano ancora li sulle rive del lago uno accanto all'altro, entrarmi avevano l'affanno, i loro volti erano sorridenti e le punta delle loro dita si sfioravano. La magia non durò molto, Albus si alzò«è ora di cena signorina Mcgranit, lei è molto più bella quando sorride» la guardò e poi se ne andò,lasciandola di nuovo sola col cuore che galoppava all'impazzata. Quella sera,dopo aver cenato e essere tornata nei suoi dormitori, Minerva infranse per la prima volta una regola scolastica.

Un amore che viaggia negli anniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora