La mia vita con Elphinstone, fu felice e serena e per quanto non avemmo figli i miei nipoti ci rallegravano con la loro compagnia. Mi sentivo sempre strana ogni volta che lasciavo il castello per dirigermi a casa nel piccolo villaggio di Hogsmeade. Avvolte Albus mi accompagnava in silenzio fino all'inizio del paese e con i suoi soliti sorrisi «buona notte Minerva»io rimanevo li, a fissare il vuoto dove qualche minuto lui era accanto a me, con parole mai espresse poiché lui scompariva nel preciso istante in cui mi salutava. La vita è strana ... anche per noi maghi, dopo tre anni mio marito morì. Era appena trascorso un altro anno e la primavera si estendeva in tutta la sua meraviglia, quella sera feci tardi e appena mi recai al cottage mi diressi come al solito alla piccola serra dove mio marito mi aspettava. Lui era lì, bianco, immobile. I piccoli tentacoli di quell'orrenda pianta gli circondavano il collo, le braccia e le gambe. Sentii le lacrime scendere sul mio viso, estrassi tremante la bacchetta « expecto patronum» poi la bacchetta cadde, ero pietrificata a quella vista. Immobile, sola e straziata dalla morte di quell'uomo che mi aveva così tanto amata. Non passo molto e Silente si ritrovò accanto a me, quando capì il motivo del mio ˝vieni subito qui ... ti prego˝ lui, dopo aver ritirato i tentacoli della Venomous Tentacula mando un messaggio al ministero, mi abbraccio e mi asciugò le lacrime. Pochi ricordi rimasero in me di quella notte, non piansi più, rimasi li ferma sul divano a fissare il vuoto. Ricordo di essermi ritrovata a un funerale, la voce di qualcuno in lontananza e poi la solitudine, il vuoto di quell'uomo che con insistenza non aveva mai smesso di chiedermi in moglie. Il giorno dopo il funerale ritornai ad essere me stessa, nessuna emozione passò sul mio viso mi sentivo solo più vecchia e stanca. Non ci misi molto ad abbandonare il cottage e la mia vita riprese tranquilla in quella che per tanti anni erano di più di una semplice scuola o casa.
Il tempo era passato velocemente e Hogwarts non era cambiata, tutto ciò che mutava derivava dal'invecchiamento delle persone e dal vedere quei piccoli undicenni diventare grandi. Una sera, come abitudine mi ritrovai a bussare la porta dell'ufficio dell' preside« avanti» entrai e fissai quegli occhi azzurri e limpidi incorniciati da un paio di occhiali a mezzaluna.«buona sera Minerva, mi sembri preoccupata?» piegai la testa e sospirai «alla fine è arrivato il momento ... Harry James Potter arriverà Hogwarts » sospirai preoccupata«ma?»mi chiese lui «non ti sembra strano, lui arriva qui e abbiamo il problema della pietra» lui mi sorrise si alzò e mi afferrò per le spalle« calmati Minerva è solo una coincidenza».
Ora dopo sei anni a pensare quelle parole ˝è solo una coincidenza ˝ era pura follia, dalla pietra siamo passati alla camera dei segreti,poi si ci mise Black. Non parliamo del torneo tre maghi e la rinascita di Voldemort, poi ci fu quella tremenda rospa in rosa de ministero. Quel ragazzo si trascinava i guai dietro di lui, anzi erano i guai ad attirarlo. Infatti anche quest'anno le cose non erano andate meglio. Ora sto qui a guardare nuovamente il lago, appoggiata ai ricordi di una vita, a quel momento magico quando lui arrivò di soppiatto e mi fece sentire libera non come un gatto ma come una fenice che vola lontano. In questi sei anni con l'arrivo di Potter lui ... si affidava di più a Piton che a lei. Gli era anche balenata l'idea che si fosse innamorato di lui ma .... Una sera scoprì la verità. Severus innamorato di Lily e ora sorvegliava il ragazzo. Da quanto Voldemort era ritornato lei si era chiusa ancor di più, aveva iniziato a leggere libri di magia scura, aveva imparato l'incantesimo di disillusione e a fatica era riuscita a padroneggiare l'occlumanzia. Si sentiva sempre più distante da Silente e dopo aver casualmente origliato quella discussione con Piton aveva capito del perché non si confidava con lei in alcune questioni, ma ... questa cosa la faceva sentire debole e aveva paura di perderlo, lei lo amava lo aveva sempre amato. Le occasioni di imparare in quell'ultimo anno erano state fin troppe spesso, si era ritrovata a sostituirlo in molte occasioni date le sue missioni, così leggeva e prendeva in prestito i libri proibiti di Silente. Ingannarlo era stato semplice, quell'uomo era così impegnato che non si accorgeva nemmeno che alcuni volumi non erano propriamente quelli.
Era da mezz'ora così e ancora non si era accorta di me, mi ero avvicinato di soppiatto e al ricordo di quanto eravamo giovani mi ero seduto accanto a lei. Questa volta però non sono riuscito subito a disturbarla, il suo volto serio, come sempre d'altronde chi sa a cosa stesse pensando, poi gli ho tirato una palla di neve in faccia«per la barba di merlino» urla e si gira «Albus ...»«eri così assorta ne tuoi pensieri che è da mezz'ora che ti fisso» dissi colpevole, poi qualcosa nei sui occhi mi colpì erano tristi e bui« pensavi a Voldemort Minerva?»gli chiesi, lei senza pensarci due volte afferrò una manciata di neve e me la lanciò« non siamo più giovani Albus ... i miei pensieri non riguardavano in parte Voldemort, era da tanto che non mi veniva la nostalgia dei vecchi tempi, sarà che da quando è arrivato Potter non abbiamo avuto un anno tranquillo e che il Natale è sempre nostalgico anche in tempi bui come questi».
Non finii nemmeno di parlare che un'altra pallonata mi colpì, non so cosa mi prese ma iniziai a ridere come non facevo da anni, appena mi fermai fissai quegli occhi cristallini «vuole la guerra professore?». Non immaginavo che anche da vecchi avremmo iniziato una battaglia di palle di neve, però, questa volta quando ci accasciammo a terra, stanchi, eravamo vicini. Le nostre spalle si sfioravano la mia mano era intrecciata nella sua carbonizzata, da quella maledetta dalla maledizione. Sento il suo sguardo sul mio viso, so che il mio volto è tornato triste, cosi senza pensare appoggio il mio capo sul suo petto, sento il suo cuore accelerare, batte come il mio in una musica mai espressa.«Minerva che cosa hai?»mi sussurra accarezzandomi la schiena, alzo il volto e i miei occhi incontrano i suoi, sembrano passare millenni poi lo bacio sulla guancia e le lacrime solcano il mio viso, mi alzo e inizio a dirigermi verso la scuola. Sono una codarda, avrei voluto dirgli che lo amavo, che lo amo ma ....Lui deve morire.
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Un amore che viaggia negli anni
RandomQuella cotta mai andata via, quell'amore intrecciato in una'amicizia coltivata in anni. Il coraggio di due grifondoro, sparito nella paura di perdere la persona più importate. L'amore che riesce a superare tutto anche i silenzi e il cambiare del pro...