Capitolo 8

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Quella casa non era mai stata così silenziosa, era inquietante.

Benjamin era appena andato via e i miei genitori erano a lavoro.

Federico era trasparente, io provavo ad avere una discussione ma lui mi rispondeva bruscamente.

Gli sarà successo qualcosa per comportarsi in questo modo.

'Fede, oggi è Venerdígli ricordai con un sorriso sulle labbra

'E quindi?'  domandò continuando a messaggiare.

Mi aveva uccisa.

Da quando eravamo piccoli, Venerdì era la giornata dedicata a noi, uscivamo, passavamo tutta la giornata insieme e la notte tornavamo.

'Quindi? Fede, la 'nostra' giornata!'  esclamai con la speranza che stesse scherzando

'Oggi... Ho da fare con Valentina, tu capisci no?'  rispose retoricamente.

Mi voleva rinfacciare ieri sera...

Lui mi aveva chiamata e io, impegnata con Benji, non gli avevo risposto.

In più.. 'Ho da fare'  mi stava rinfacciando anche quello.

Vorrà dire che giocherò al suo stesso gioco.

'Effettivamente, questi Venerdì sono solo dei pesi, giornate inutili. Potrei passare la serata con Benjamin piuttosto che passarla con te.'  dissi con difficoltà lacerandomi da sola

Mi veniva difficile fingere che non me ne importasse.

'Bene, divertitevi'  affermò con finto menefreghismo ma si capiva perfettamente che lo avevo ferito.

'Bene.'

L'ultima parola doveva essere sempre la mia.

Cambiai stanza, dato che lí l'atmosfera era diventata pesante, e pensai a cosa avrei fatto questa sera.

Benjamin lavorava fino a tardi quindi sarebbe stato impossibile vederci.

Nel silenzio della casa, riuscii a sentire Fede parlare al cellulare.

'La festa di Davide? Uhm... Non so' 

'Ok, va bene... Intorno alle 22:30 vengo a casa tua'

'Ciao Amore'

Avevo sentito parlare di quella stupida festa ma non avevo intenzione di andarci, però... Pensandoci bene, ci sarebbe stato anche Federico e la cosa sarebbe stata perfetta.

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Erano le 22:20 e stavo uscendo da casa per quella famigerata festa.

Non ne avevo voglia ma la curiosità di vedere Fede insieme a Valentina mi stava consumando.

Circa mezz'ora dopo, quando arrivai, le mie orecchie imploravano pietà.

La musica era assolutamente troppo alta e tutti stavano bevendo alcolici o fumando.

Quando entrai in quella casa vidi in lontananza Federico e Valentina.

Lei provava a catturare la sua attenzione mentre lui aveva lo sguardo perso nel nulla.

Stetti quasi tutta la serata ad ammirarli e a stare male.

'Piccola, hai da fare?'  domandò ad un tratto qualcuno dietro le mie spalle

'Sparisci'  gli intimai voltandomi per guardarlo in viso

'Dai, vieni. Ci divertiremo'  sussurrò al mio orecchio prendendomi per il polso e trascinandomi fuori.

Stavo continuando a ribellarmi cercando di fargli mollare la stretta sul polso.

Mi trascinò fino al retro della casa e iniziò a lasciare baci lungo il collo lasciandomi potenzialmente qualche segno violeceo.

Urlai per quanto potessi, cercando di attirrare l'attenzione di qualcuno ma evidentemente la musica non lo permetteva.

Quando le sue mani iniziarono a scendere verso i jeans, vidi una figura avvicinarsi e in un primo momento mi spaventai maggiormente.

Tutto accadde forse troppo velocemente.

Quel ragazzo venne preso a pugni da colui che riconoscetti subito dopo, Federico.

Il ragazzo intimorito si allontanò e io mi fiondai tra le braccia di mio fratello.

'Piccola, non piangere'  sussurrò e solo in quel momento mi accorsi che aveva ragione, stavo piangendo senza rendermene conto.

'Grazie Fede'  sussurrai mentre mi asciugava le lacrime sfuggitemi.

'Andiamo a casa'  disse ad un tratto e annuii acconsensiente.

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Quando tornammo, nel massimo silenzio andammo nella mia stanza.

Mi cambiai mentre Fede stette ad aspettarmi seduto sul letto.

Stanca e ancora scossa mi misi subito a letto, almeno sarebbe terminata quella giornata.

Mi sentii cingere la vita e sorrisi a quel gesto.

Mi voltai verso di lui e i nostri sguardi si incatenarono, era strano.

Portò un mano sulla mia guancia, avvicinandosi fino a far scontrare le nostre fronti.

Mi diede un bacio a stampo che approfondemmo senza preoccuparcene in quel momento.

Ne rimanemmo visibilmente colpiti entrambi ma in special modo lui che successivamente si portò sopra di me.

Quando si allontanò, portò le sue labbra sul mio collo.

'Da adesso sei mia, nessuno deve toccarti'

A quelle parole il battito del mio cuore aumentò considerevolmente e mi sentii confusa.

'Non finisce qui'  sussurrò alla fine allontanandosi definitivamente da me.

Cosa intendeva con 'Non finisce qui'?
Io... Meglio pensarci domani.

25/11/2016

Spero vi sia piaciuto e scusate eventuali errori💕😘

Una Foto |Federico Rossi|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora