Rose uscì dal nascondiglio guardando la donna con perplessità: "Come sapevate che ero lì nascosta?"
Annalise rise: "Oh! È solo stato un caso fortuito, infatti, nell'attimo in cui voi arrivavate a cavallo, io ero affacciata alla finestra del salottino.
Non vi dico il colpo che mi è preso quando vi ho riconosciuta da lontano, fremevo dalla voglia di venirvi incontro. Ma quando vi siete nascosta, ho dedotto che non volevate far sapere a tutti della vostra presenza, quindi non ho detto nulla ai nostri consorti e ho aspettato pazientemente che si accomiassero...ho fatto male?"
Rose le sorrise dolcemente: "No, avete fatto benissimo. Desideravo parlare solo con voi."
Annalise le si avvicinò di più: "Allora eccomi qua, sono a vostra disposizione, ma andiamo a sederci più in là, sulle panchine dietro la siepe, saremo riparate dal sole e da occhi e orecchie in discrete."Per Rose fú come la manna caduta dal cielo quell'incontro.
Spiegò con il cuore in mano la propria situazione.
Annalise l'ascoltava attentamente, cercando di capire il suo stato d'animo e le sue paure."Quindi, mi state chiedendo di darvi lezioni di bon ton, perché credete che vi giudicheranno per questo e per il vostro aspetto?" Chiese preoccupata l'amica.
"Sì, oltre a non ricordare nessuno, non ricordo nemmeno come bisogna comportarsi con le persone alto locate."
Annalise rise, ma poi vedendola così seria, capí l'importanza che aveva per lei.
"Scusatemi Clarette, non volevo ridere di voi. Credo comunque che non ne abbiate bisogno. Siete già perfetta così, vi viene naturale, siete gentile educata. Per il vostro aspetto basteranno dei vestiti adeguati, una pettinatura più consona e un po' di belletto... ma vi assicuro niente di più".
Rose sorrise: "Siete gentile, ma credo che siate di parte, Philippe è vostro amico, vero? E forse lo ero anche io."
La donna guardò il proprio bambino che dormiva beatamente tra le sue braccia: "Sì, Philippe è il migliore amico di mio marito e..." Forse non era il caso di parlarle del loro passato, ma se tutto doveva ricominciare, non dovevano esserci nessun tipo di segreto, anche se apparteneva proprio a quel periodo.
" Ditemi, non abbiate paura, Philippe mi ha già accennato qualcosa"
"Ecco, io ero una delle sue amanti..."
La sentí irrigidirsi, lì seduta a fianco a lei.
Rose aprì la bocca, ma non riuscì subito ad articolare nessun suono.
"Clarette, non è più così, ve lo giuro sulla cosa che ho più cara al mondo..."
Si affrettò a dirle.
Rose scosse la testa: "Cr...credo che dobbiate spiegarmi meglio il mio strano matrimonio con Philippe...volete che tenga un pó in braccio il bambino? Perché mi sa tanto che andrà per le lunghe"
Annalise annuì, gli passò delicatamente GianBatiste e poi attaccò a raccontare tutto, ma proprio tutto. A mano a mano che il racconto del suo rapporto con un Don Giovanni incallito si trasformava in un grande amore, Rose si sentì sempre piu innamorata di suo marito.
Le lacrime minacciarono spesso di scendere, soprattutto quando le raccontò cosa fece Ivonne Binnet per separarli e come Philippe si sottomise per proteggerla; o quando il tremendo incidente li separó ancora e lui disperato la cercò per mesi, anche se non gli avevano dato speranze, per Philippe, lei non era morta; oppure quando seppe che faceva parte di una banda di ladri, architettó, insieme al maestro d'armi Sebastian Doylé, tutta la messinscena della Pantera Nera.
"Mi state dicendo che il suo complice è un maestro d'armi?"
Ecco perché gli ricordava qualcuno, lui era l'uomo del suo primo furto!
"Più precisamente sarebbe il vostro maestro d'armi...e anche su di lui ce ne sarebbe da raccontare, soprattutto di quella volta che Philippe credette che eravate amanti, per poco non lo ammazzava!".
Rose sbiancó: "Il mio maestro d'armi? Ed era il mio amante?"
Annalise scosse la testa: "Che io sappia non era veramente il vostro amante, ma Philippe lo pensava a causa della gelosia... si era reso conto di amarvi alla follia e non gradiva che nessun uomo vi mettesse le mani addosso, nemmeno per i vostri allenamenti di difesa!" Le scappò con un tono più alto, poi si morse la lingua, perché se non si calmava avrebbe potuto svegliare il bambino.
Diede il cambio all'amica, riprendendosi il neonato.
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Clarette e Philippe. La Rosa Scarlatta.
RomanceClarette e Philippe vengono costretti dalle proprie famiglie a sposarsi. Lei: figlia di un ricco mercante, è obbligata a questa sorte per ottenere un titolo nobiliare che tanto agogna il proprio padre. Lui: perché è un nobile squattrinato e la sua...