Una pallida luce lunare accarezzava i riflessi tremolanti allo specchio.
Sulla sua superficie liscia uno sguardo attento si perdeva in se stesso, seguendo la fiamma danzante dell'accendino, quando uno strillo lacerò l'aria.
Il vampiro trasalì e si precipitò in cucina (lasciando una scia fiammeggiante dietro di sé) per controllare che la sua preda non fosse stata reclamata da qualcun altro.
La vide inginocchiata a terra, inerme, sul volto un preannuncio di rigetto."Vlad, toglilo".
"Cosa?"
"Toglimelo dai capelli!" Johanna aveva quasi le lacrime, indicando il pipistrello che le si era ancorato in cima al capo."Oh, quello... Ma prima vieni subito, c'è qualcosa di più urgente!"
"Sarebbe?"
"Il tuo specchio non funziona. Mi osservavo prima con l'accendino e la luce lunare: non ho mai avuto un aspetto così deprimente!"
"Ti fai i complimenti da solo? Con una torcia sotto al mento lasceresti un'impressione ancora più mortificante..."
"Ti prego, non prendermi in giro".
"La finisco se mi togli di dosso l'affare".Vlad notò proprio allora il piccolo animale arpionato alla radice dei capelli di Johanna. Batté le mani, finalmente ricordandosi di una cosa davvero importante: "Il tg!"
"Cosa?"
"Dobbiamo far entrare anche gli altri pipistrelli. È arrivata la seconda edizione".
Stremata dalla velocità con cui le stramberie si susseguivano, Johanna alzò le spalle: "E che problema c'è? Tanto di spazio ne abbiamo e di capelli pure".Il vampiro notò che la battuta celava una certa impazienza, perciò si affrettò a spostare il nuovo arrivato sul suo dito.
"Come hai fatto?" Lo stupore della donna era evidente. Sapeva che un chirottero equivaleva a una gomma da masticare in termini di attaccamento alla chioma. Per levarselo di torno bisognava per forza adottare soluzioni drastiche, come un bel taglio di capelli...
"Tito è un pipistrello pulito ed educato. Sa quando è ora di smettere di giocare e cominciare a lavorare, vero?" lo carezzò un affettuoso e intenerito cugino alla lontana.
L'esserino alato spalancò le fauci minuscole, chiamando a raduno una cinquantina di suoi consanguinei che aspettavano fuori dalla finestra.
In meno di trenta secondi tavolo, sedia, mobili e soprammobili, lampadario e divano furono conquistati dalle truppe delle caverne.Spiazzata da quell'invasione, la padrona di casa fece di tutto per non cedere all'isteria.
"E adesso, come lo guardiamo il tg?"
"Mia cara, siediti e lascia fare a loro..."
Con una disinvoltura degna di un gentiluomo, il vampiro fece accomodare la sua pupilla sul sofà, lasciando poi, nel sedersi a sua volta, un po' di spazio tra i loro corpi.
Nel frattempo, un nugolo palpitante si diresse sul televisore, volandogli attorno. Come una pioggia scrosciante cadde improvvisamente sul pavimento, rimanendo, infine, del tutto immobile. Solamente uno tra tutti i topi aerei continuò a svolazzare attorno alla tv e, una volta trovato il punto giusto, si abbarbicò sullo schermo come una civetta."Tito è pronto per essere sintonizzato".
"E gli altri? Che hanno?"
"Ah... Fanno sempre così, non farci caso. In realtà ne basta uno per essere aggiornati. Il punto è che i pipistrelli sono animali che soffrono la solitudine e non riescono a non portarsi dietro la famiglia. Quando è ora del telegiornale, chissà perché, si pietrificano e fanno da cassa di risonanza".
"Ma poi si riattivano?"
"Un po' di latte dovrebbe bastare".
"Una goccia a testa?"
"No, un sorso".
"Allora sono litri di latte, Vlad..."L'uomo delle tenebre accennò a un sorriso di circostanza, avviandosi verso la creaturina in attesa. Con estrema delicatezza cominciò a massaggiare un orecchio al pipistrello. Tito, in segno di gradimento, alzò un'ala e, poco dopo, la tv si accese, mostrando in primo piano un volto esangue scavato da due profonde occhiaie. Il presentatore si asciugò un rivolo di saliva che gli colava al lato della bocca non appena si udì una voce fuori campo bisbigliare: "Siamo in onda!"
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A Light Dark Comedy
HumorUna donna, un vampiro, una città. Una sola notte per dirsi tutto. Ma proprio tutto.