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Magari tutti quei preliminari servivano per far risaltare di più la fragranza del sangue alle narici delicate del vampiro, che ne poteva sapere una donna comune?
Stanca di aspettare il morso, buttò lì: "E il telegiornale? I tuoi pipistrelli non fanno più i prepotenti".
"Ormai devo aspettare la seconda edizione. Ripassano sempre se non mi trovano una prima volta. Ma, in genere, non accade".
Tacquero entrambi, fino all'inevitabile rottura: "Senti, se proprio devi, lavati i denti e mettiti qualcosa, che so, una pellicola, una specie di guanto o profilattico per canini... non voglio prendermi un'infezione!"

"Ma sono pulito, mia cara!"
"No. Prima hai bevuto del succo e prima ancora chissà che altro! Non se ne parla proprio!"
Insistere, insistere fino allo sfinimento.

"Allora accompagnami al bagno, vedrò che posso fare".
"Mi accontenti veramente?"
"Certo, dove posso, vengo incontro alle richieste di una signora. Sono cose personali e ci tengo a lasciare un'ultima buona impressione".
"Sei l'uomo che tutte le ragazze sognano..."
"Così mi lusinghi!"
"...nei propri incubi" finì Johanna, lasciando l'altro senza parole.

La donna si schiarì la voce, spostandosi leggermente di lato e valutando la possibilità di movimento che le si offriva. Qualche centimetro a sinistra e poi la scarpa a punta del vampiro, che non poté evitare di calpestare.

Al contatto, qualcosa parve risvegliare l'orgoglio ferito di Vlad: "Vuoi ancora sfuggirmi?"
"No 'ancora', 'sempre'! Anche se io non dovrei muovere un dito, dal momento che dovrebbe volatilizzarsi qualcun altro".
"Perché non puoi vedere le cose dal mio punto di vista?"
"E tu dal mio?"
"Vorrei farti cambiare opinione sul nostro mondo..."
"Non vedo come. Anzi, sai che c'è? Se te ne vai, cambio anche la serratura, guarda!"

"Non ho mai incontrato una donna più cocciuta e insensibile!"
"Io? L'insistente che non capisce in che situazione si trova sei tu! E, per la cronaca, divento insensibile quando uno mi gela la pelle. Sfido chiunque si trovasse al mio posto ad avere tutti e cinque i sensi funzionanti".
"Ma dolcezza, dovevi dirlo subito! Quello che ti serve è un bagno caldo e tutto si sistema! E visto che ne abbiamo parlato poco fa... Perché non dirigerci? Così ne approfitto per controllare se il mio canino è scheggiato e mi lavo i denti".
"Ero convinta che preferissi portare avanti questo contratto passo dopo passo. Ti sei ricreduto e adesso sei disposto a fare la sauna insieme? A me va bene, però la tua anemia... E tutta la pelle che non ha mai visto il sole (e qui intendo, da capo a piedi, praticamente tutta) verrebbe finalmente esposta..."
Le guance dell'uomo pallido si tinsero di rosa. Cominciò a balbettare: "No, non intendevo... Non mi permetterei di giungere subito... Quello che volevo di-"

La biondina, comprendendo l'intenzione sincera, prese il molestatore per la manica e lo trascinò lungo la stanza. Zoppicava per via della storta e, purtroppo, a causa del buio e della sua insicurezza nell'avanzare, finì contro il tavolino rovesciando il bicchiere che aveva offerto all'ospite indesiderato all'inizio della disavventura. Senza pensare alle conseguenze, tentò di prenderlo al volo, ma fu ferita al dorso della mano da una scheggia di vetro volante.

Immobile. Tutto restò immobile. Nella mente della giovane non si mosse nulla per paura di infrangere anche l'ultima speranza. Liberò infine uno spasimo quando avvertì il sangue caldo scorrerle alla punta delle dita. Fine della storia. Punto. Squarcio e disperazione.

Aspettava tremando che l'avvoltoio la colpisse e serrò gli occhi non appena la mano di gesso le si posò dolcemente sulla spalla.
"Mia dolcissima signora, che cosa vi prende?"

Johanna trattenne un singhiozzo per fare onore a quel po' di dignità che aveva mostrato fin dall'inizio e per non mandare tutto a vampiri. Più il tempo scorreva e più recuperava il desiderio di resistere. Vedeva persino un po' di luce davanti a sé.

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