Capitolo 30

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Youtube alla mano

Un formicolio mi passò lungo tutto il corpo e spalancai gli occhi.
Mi guardai attorno impaurita dal fatto che Darius e Cole potevano essere ancora lì. Tuttavia non vi era anima viva.
In un angolo della stanza vidi Tristan, ancora svenuto a quanto sembrava.
Mi alzai dolorante dalla roccia che ormai aveva raggiunto la mia stessa temperatura corporea. Un mal di testa mi prese violentemente e chiusi per un attimo gli occhi per abituarmici.
Quando li riaprii davanti a me, con le mani sui fianchi, vi era la ragazza-angelo di cui avevo finalmente appreso il nome: Faith.
Aveva un lungo abito nero da sera, con alcune parti in pizzo.

- Mi hanno detto che hanno finito qui - disse quella.

- Quanto sono stata in questa stanza? Cosa mi hanno fatto? - cercai delle risposte, ma lei sembrava non essere in grado di soddisfarle tutte.

- Sei qui da un'ora e mezza circa, non ti preoccupare. C'è ancora tanta gente a ballare. - sviò l'ultima domanda postatale.

- Cosa mi hanno fatto? - poggiai una mano sulla roccia per evitare di cadere.

- A quanto pare niente di grave. - e così neanche lei lo sapeva. Fece per andarsene, poi aprì la porta e vi si poggiò tornando a guardarmi - il mio avvertimento riguardo Will, è ancora valido. Ma questa volta se ti ci avvicini, io ti uccido - il suo sguardo era serio e mi fece deglutire visibilmente. Se ne andò ancheggiando e con un fastidioso sorrisetto sulle labbra.
Cercai di darmi una sistemata, pur non avendo nulla per guardarmi, per far credere a Tristan, una volta sveglio, che non era successo nulla di grave.
Presi la maschera e la indossai, mi avrebbe aiutata a nascondere il trucco che molto probabilmente era colato.

Mi avviai finalmente verso Tristan e sussurrando il suo nome, iniziai a scuoterlo con forza.
Nonostante i miei sforzi rimase immobile, tanto che pensai il peggio. Poi vidi il suo petto che si muoveva ancora, e tirai un sospiro di sollievo.
Iniziai ad alzare di più la voce, ma ancora niente.
Non mi sembrava consono schiaffeggiarlo, ma probabilmente in quel modo si sarebbe svegliato.
Iniziai a dargli dei leggeri schiaffi sul volto, ma non vedendolo reagire ne diedi uno più forte.
Si mise a sedere di colpo prendendomi alla sprovvista. Aveva spalancato i suoi occhi rossi, e dalla sua bocca digrignata nella quale le zanne avevano sostituito la sua normale dentatura, uscì il nome di Roxane.
Continuò a guardare il soffitto, così gli passai una mano sulla spalla per tentare di confortarlo.

- Ehi, Tristan, va tutto bene. E' tutto finito. - abbassò la testa e iniziò a respirare velocemente, come se fino a quel momento avesse corso. - Adesso andiamo prima che qualcuno torni, forza. - lo aiutai ad alzarsi e ci sostenemmo a vicenda.

Ripercorsi il tragitto fatto, a memoria. Quando finalmente entrammo nuovamente nel vero hotel, mi presi il lusso di tranquillizzarmi un po'. Cercammo di metterci il più composti possibile e ci avviammo verso l'uscita.
Passando davanti la sala ove ero stata fino a poco prima, notai che c'era ancora tanta gente. Guardai tra la folla, e incontrai un paio di occhi azzurri e un ghigno malefico. Darius.
Istintivamente mi bloccai, una ragazza passò tra me e lui, e non vidi più nulla.

- Eloise? Tutto bene? - annuii ed uscimmo da quell'hotel che quella sera mi era sembrato una casa dell'orrore.

Tristan non sembrava nello stato giusto per guidare, così mi misi io al posto del guidatore per poi mettere in moto e partire.
Il silenzio in quel momento fu assordante. Entrambi volevamo dire qualcosa, ma eravamo scossi. In realtà io lo ero, credo che lui abbia passato momenti peggiori.

- Tu stai bene? - mi chiese ad un tratto Tristan.

- Sì, certo. Tu? - cercai di affermare il più convinta possibile.

Devil's Seduction #Wattys2018Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora