Capitolo 24

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Misi le cuffiette a tutto volume, ed andai verso casa di Thomas con la mia amata bici.

Seguii le sue indicazioni e mi ritrovai in città, e davanti a me una piccola villetta, ma così graziosa da sembrare un bomboniera. I muri erano bianchi candidi e il cancelletto in ferro era rivestito di una tinta nera. Oltre vi era un vialetto con ai lati tante aiuole di diversi e colorati fiori. Dopo tre gradini vi era la porta di un legno chiaro e, ad un lato di questa, giaceva un vaso di orchidee.

Vidi il campanello e prima di suonare lessi il cognome della famiglia che vi abitava, erano realmente i Miles. Suonai incerta e la voce di una donna, la madre pensai, mi rispose con tono quasi scocciato.

- Non vogliamo niente grazie - e riattaccò.

Rimasi qualche minuto a pensare, poi risuonai e prima che potesse parlare lo feci io - Salve signora! Sono un'amica di Thomas e--

- Ohh sei Eloise? Thomas mi aveva detto che una ragazza stava venendo per fare un compito dice lui... è cosi? Voglio dire-- sentii la cornetta del citofono cadere e per un attimo mi preoccupai, poi sentii la voce di Thomas - Mamma! Che cavolo fai! - prese la cornetta - arrivo subito El -

Dopo pochi secondi il cancelletto si aprii ed io entrai incerta. Poi Thomas aprì la porta.

- Ehi! Scusa, mia madre è un po'... strana quando si tratta di queste cose -

Gli sorrisi imbarazzata e lasciai che mi fece strada in casa sua. Il soggiorno era immenso e ricco di luce, subito dopo la madre sbucò dalla cucina, e prima che potesse aprire bocca Thomas mi trascinò letteralmente lungo le scale, diretti al piano di sopra.

Aprì subito una porta e ci piombammo dentro, subito dopo la chiuse. - Scusa... ma avrebbe iniziato a fare domande... e noi non avremmo più avuto il tempo di fare la ricerca. - ridemmo insieme.

Solo quando lui si mise a sedere sulla scrivania vicino al letto mi resi conto di essere in una camera da letto che non era né la mia né quella di Will.
Le pareti erano di un blu scuro, come le lenzuola del letto posto vicino ad una finestra. La scrivania era a ridosso del muro e dava le spalle al letto. Su di essa vi era un PC e una montagna di libri. Mi misi a sedere incerta sulla sedia di fianco alla sua ed iniziammo a lavorare.

- Insomma... tu e Will... -

Mi iniziai ad agitare, inutilmente visto che era ovvio che lo sapeva anche lui - si, beh. Credo che ormai sia piuttosto palese -

- Vi ho visti venire insieme a scuola... State ancora insieme? -

Mi misi a ridere, mi aveva vista all'uscita da scuola con lui, come facevo ad essermici lasciata - Thomas, mi hai vista con lui alla fine delle lezioni...-

- Oh si! - non aggiunse una parola. Si limitò a guardarmi per qualche attimo per poi riprendere la ricerca.

Finimmo piuttosto preso il compito, con la promessa che avrebbe portato lui il lavoro a scuola.
Uscimmo dalla stanza e mi stava accompagnando alla porta d'ingresso. Prima di scendere le scale sulla destra del corridoio vidi uscire un ragazzo con il cappuccio in testa - ah già, questo è mio fratello -

Il ragazzo si voltò a guardarmi e per poco non morii di spavento. I suoi occhi erano di un castano simile a quello di Thomas, e i capelli erano più tendenti al castano che al rosso come quelli di suo fratello. Indietreggiai velocemente e prima che i suoi occhi potessero arrivare a scrutarmi il viso, mi voltai verso Thomas, dando le spalle ad Arden. Alzai una mano e seguita da Thomas mi precipitai giù per le scale. Presi rapidamente il telefono dalla tasce e mandai un messaggio veloce a Will " Arden a casa di Thomas. E' il fratello. Sto uscendo".

Devil's Seduction #Wattys2018Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora