Capitolo 8

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-Thomas, lasciami!-

Stava per dire qualcosa quando una mano si fissò attorno al suo polso sinistro. Quasi gridai per lo spavento.

La mano straniera con uno scatto si era attorcigliata al polso di Thomas, vidi le nocche diventare bianche per la stretta e la mano di Thomas rossa.
Non appena mi girai vidi William, aveva gli occhi iniettati di rabbia, quasi gli avessero dato un pugno in pancia.

-hai sentito quello che ha detto? Lasciala andare, ora- vidi la sua mascella contrarsi e respirare affannosamente, la sua voce era ferma, e di ghiaccio. Non lo avevo mai ne visto ne sentito così.

-cosa vuoi Smith? Dato che sei nuovo pensi che sono tutte tue? Eh?- William strattonò il suo braccio e in un attimo ero libera. Subito dopo William mi attirò dietro di sé come a farmi da scuro -Will lascia stare è solo ubriaco-

-ti stava per fare qualcosa- disse a denti stretti.

-si ma non è successo, ok? Sto bene- continuava a fissare dritto negli occhi Thomas.

Finalmente parlò -stammi bene a sentire Miles, non sono tutte mie, ma lei non si tocca è chiaro?- gli prese il colletto per le mani e Thomas alzò le mani in segno di resa.

Io misi una mano sul braccio di William mentre con l'altra cercavo di riscaldarmi -Will guardami sto bene. Lascialo, forza- non ne voleva sapere di girarsi, così gli posai la mano sulla guancia inducendolo a guardarmi, cercai di mostrarmi il più sincera e implorante possibile, fino a che vidi la sua espressione addolcirsi e lasciare la presa -va via Miles-.

Detto ciò mentre Thomas se ne andò, si levò la felpa nera con la zip che aveva e me la mise sulle spalle, io la infilai e ovviamente mi stava enorme. Era rimasto con una maglietta nera a mezza manica e con uno scollo a V. Gli aderiva leggermente quindi riuscivo a vedere il suo fisico perfetto.

-ti avevo detto di aspettarmi li!- urlò

-un mio amico mi aveva chiesto di fare due passi, e poi non mi stava facendo nulla-

-ancora! Non puoi sapere cosa volesse farti, non gli leggi nel pensiero!-

-ah si? Perché tu si?! E poi Smith abbassa i toni quando parli con me-

Si passò una mano fra i capelli e respirò forte -e se ti fosse successo qualcosa? Eh?-

-di cosa ti preoccupi non sono tua. E poi cos'era quell'affermazione?-

-quale?!-

-"non sono tutte mie ma lei non si tocca" non ricordo di essere diventata di tua proprietà-

-io...- appoggiò le mani sulle mie spalle e mi sentii così piccola. Poi abbassò la testa -non posso permettere che ti accada nulla- disse a denti stretti.
Questa scena quasi mi sciolse, ma aspetta significava che ero sua? Cosa?!

-William devi capire che non sono tua ok? Non sono il tuo giocattolino che puoi divertirti a stuzzicare! Se vuoi divertirti vai da Molly!- ora ero io che urlavo, ma sia per il fatto che eravamo lontani dalla festa che per il fatto che c'era la musica alta, nessuno badò a noi -io non sono di nessuno! E di certo non tua! Se voglio stare con un amico non sono affari che ti riguardano!-

Sorrise amaramente mentre si rimetteva composto davanti a me -amico? Non sapevo che tu avessi amici oltre che Lily- il suo sguardo sembrava tornato quello di prima, di ghiaccio.

Aveva superato ogni limite, è vero non era ancora considerabile un vero e proprio amico, ma mi stavo abituando alla sua presenza, in più per il carattere che mi ritrovo nessuno osa avvicinarsi a me.
Mi limitai a fissarlo negli occhi nel modo peggiore possibile, ferita come ero dentro.

Devil's Seduction #Wattys2018Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora