Beyond The Time - Oltre il Tempo

3# - Occhi di Ghiaccio - versione aggiornata

Cammino a passo svelto verso la riva, ignorando i richiami starnazzanti di mia madre. Non ho nessuna intenzione di tornare in quella casa a fare da spartiacque a due adulti immaturi incapaci di affrontare una volta per tutte le proprie divergenze, ho già troppi pensieri per la testa. Tiro fuori il mio cellulare dalla tasca e con grande stupore noto che le chiamate perse di Logan sono addirittura tre. Deve avere dato di matto già alla seconda quando ha visto che non gli rispondevo. Spingo il tasto di chiamata rapida e mi concedo di osservare per qualche secondo la foto di noi due abbracciati durante l'ultimo capodanno trascorso insieme; alle nostre spalle i fuochi d'artificio esplodono fino a disegnare milioni di stelle cadenti sul velluto indaco del cielo di Vancouver. Una fitta di nostalgia mi serra la gola, ma mi obbligo a ricacciare indietro le lacrime perché non ho più voglia di frignare come una bambina lamentosa. Logan risponde al secondo squillo, la sua voce di solito morbida e solare suona stridula e spigolosa.

<< Marsh credevo fossi finita in mano a qualche banda di gangster, stavo andando fuori di testa>> E' terribilmente contrariato, lo capisco da come mi parla, ma sta cercando comunque di non farmelo pesare.

<< Ehi non mi sono mica trasferita nella Chicago degli anni 20>> mi sforzo di ridere cercando di alleggerire la tensione, ho bisogno di sentirmi normale almeno per qualche minuto, e l'ultima cosa che mi serve adesso è avere una discussione telefonica con il mio ragazzo.

<< Hai ragione, ma mi eri sembrata così sconvolta prima via messaggio. Come stai?>> Mi guardo intorno, non posso certo negare che tutta questa inattesa bellezza ha reso il mio arrivo a Green Lake meno penoso di quanto avessi immaginato, ma la verità è che darei volentieri in cambio ogni centimetro quadrato della faraonica tenuta di famiglia pur di tornare a casa mia.

<< Me la cavo, ma non chiedermi come sono mio zio e la sua strega personale travestita da innocua governante perché potrei tirare fuori il peggio di me>> rispondo passeggiando su e giù lungo la lingua di terra che delimita il confine della piccola spiaggia.

<< Ok, era esattamente quello che volevo domandarti in realtà, ma mi accontenterò di sapere com'è la vostra nuova casa>> scherza lui, ora più rilassato e conciliante.

<< Ecco, io non la definirei proprio casa...>> replico fissando Whitmore Hall che si staglia in cima alla collina maestosa come il castello di Windsor << Direi che i termini dimora o residenza renderebbero meglio l'idea>> inizio a raccontargli tutto dal mio arrivo all'aeroporto di Charleston fino al momento in cui, con mia grande sorpresa, mia madre mi ha condotto dinnanzi al cancello di Whitmore Hall. Lui mi ascolta intervallando il mio racconto qua e là con fischi di sorpresa che lasciano intendere quanto sia assolutamente sconvolto all'idea che la sua fidanzata storica si sia rivelata, in realtà, una ricca proprietaria terriera del sud, con tanto di servitù, spiaggia privata e dependance.

<< Perciò, mio giovane e adorabile Milord, credo proprio che da oggi tu debba iniziare a chiamarmi Milady. Anche se confesso che l'idea di vederti vestire i panni di un misterioso ed intrigante Mr. Darcy mi entusiasma non poco>> lo canzono mordicchiandomi le labbra.

<< Tu e questa insana fissazione per Orgoglio e Pregiudizio, Darcy era un noioso e tracotante damerino ingessato e francamente non ho mai capito perché abbia tanto successo tra voi ragazze.>> sbuffa contrariato.

<< Che vuoi che ti dica, il fascino del bel tenebroso pieno di soldi credo>> scoppio a ridere e lui mi viene dietro. Se fossimo vicini ora so già come finirebbe, con le sue grandi e forti mani strette intorno a me che mi attirano vicino al suo corpo, i nostri visi che si sfiorano appena, gli occhi che si perdono uno nel riflesso dell'altro, e poi la sua bocca, calda, morbida e delicata che lambisce la mia prima di travolgermi in un bacio che divampa come un incendio dentro di noi.