3- HANNA E TYLER - CAPITOLO INEDITO

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<< Non si può dire che la ragazza non abbia carattere, d'altra parte non potevo certo aspettarmi niente di meno dalla figlia tua e di James>>

Tyler si è alzato e ora fissa la sagoma di Geneviève incorniciata dal sole, mentre si allontana da noi a passo svelto diretta alla baia. Posso sentire il calore del suo corpo sfiorarmi la pelle, il suo odore così famigliare e allo stesso tempo straniero carezzarmi i sensi risvegliando ricordi sopiti da tempo.

<< Allora Hanna, com'è tornare a casa dopo tanto tempo?>> il tono è affabile, forse perfino divertito, penso scorgendo sul suo volto perfetto l'ombra di un sorriso.

<< Strano... volevo dire bello. Almeno credo...>> ci metto qualche istante di troppo a trovare le parole giuste e a distogliere lo sguardo dai suoi luminosi occhi verde bottiglia che mi scrutano con attenzione.

<< Capisco>> dice massaggiandosi il mento, sembra contrariato adesso, ma forse è solo la mia immaginazione
<< E' diventata una donna ormai, una bellissima donna. >> esclama voltandosi verso di me, i nostri occhi si scontrano mandando in corto circuito ogni residuo di fermezza "Maledizione Hannabel Whitmore, datti un contegno!" penso odiando il modo in cui quest'uomo, nonostante gli anni trascorsi lontani, continui a farmi sentire. Così vulnerabile, così esposta ed insicura. Scuoto la testa e mi schiarisco la voce turbata dalla direzione decisamente imprevista presa dalle mie emozioni.

<< E' cresciuta troppo in fretta purtroppo, ma credo che sia quello che capita a tutti i figli. Un momento hanno bisogno di te anche per lavarsi i denti, e quello dopo sognano di scappare di casa. >> concludo incrociando le braccia al petto ostentando una tranquillità che onestamente so di non provare minimamente.

<< Quando hai intenzione di dirglielo Han?>> esclama senza battere ciglio fissandomi torvo.

Ci siamo! Penso trattenendo il respiro, sapevo che tornare a Green Lake avrebbe avuto i suoi inconvenienti ma onestamente speravo di avere più tempo per ambientarmi, e soprattutto per far ambientare Gin prima di arrivare a questo punto.

<< Ty non sappiamo ancora cosa sia successo realmente, non è detto che le cose stiano come credi tu.>> Sbarra gli occhi sorpreso, poi sorride scuotendo la testa senza nemmeno provare a nascondere il disappunto che gli imporpora il viso.

<< Come puoi essere così testarda, credi ancora che lei non abbia ereditato il gene? Hannabel stai giocando con il fuoco e la posta in palio è la vita di tua figlia, se non addirittura quella di tutti noi>> la sua voce arrochita dalla rabbia mi graffia l'anima artigliandomi al cuore. Lo fisso dritta negli occhi e lui sostiene il mio guardo impassibile. Perché quest'uomo a distanza di tanto tempo ha ancora un effetto così potente su di me? Di certo so che non è per via della sua bellezza, anche se devo ammettere che è davvero bello in modo fuori dal comune, per non dire scioccante. I suoi capelli castani incendiati dalla luce riflettono sottili raggi di sole che illuminano la sua pelle fragrante e leggermente dorata, mentre un velo di barba ispida ammorbidisce il contorno della mascella volitiva dandogli un'aria sbarazzina e dannatamente sexy. Continua a mordersi il labbro inferiore mentre mi guarda con aria di sfida, un vezzo che evidentemente negli anni non ha mai perso ed io mi scopro a pregare per il mio bene che smetta immediatamente di farlo. Per qualche motivo il suo sguardo puro e penetrante mi confonde, e anche se so di avere ragione, fatico a trovare le parole giuste per controbattere.

<< Non ho intenzione di tornare a discutere di questo Tyler. Geneviève ha vissuto gli ultimi 14 anni in perfetta salute, senza mai, ripeto MAI, avere la minima avvisaglia che facesse temere il peggio. Per quanto ne so io l'incidente capitato notti fa a Vancouver può essere stato semplicemente un gesto scriteriato di una adolescente su di giri per via del suo compleanno.>>

Beyond The Time - Oltre il TempoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora