Peccato Originale Parte 2

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Luc pov

-Penso che Tom abbia fatto delle scelte di cui ora deve pagare le conseguenze - Una delle quali è passare l'eternità a bruciare negli Inferi.
Mi guarda incredula - Ah, la fai così semplice? Non gli dai neanche una seconda possibilità? -
-No. Non ci credo alle seconde occasioni- Lei si scosta un po e mi scruta.
-Tu non hai mai sbagliato? Mai fatto qualcosa di cui ti sei pentito? -
-No-
-Tutti hanno qualcosa che vorrebbero non aver fatto-
Mi avvicino e guardo in quegli occhi di zaffiro - Cos'è che vorresti non aver fatto, Frannie? -
È scossa da un brivido quando pronuncio il suo nome, e mi accorgo che sto barando. Sto usando i miei poteri senza rendermene conto.
Quando risponde, la sua voce è chiaramente venata di dolore. Fiuto un lieve profumo di rose. Tristezza.
-Si, un sacco di cose- dice senza abbassare lo sguardo. Per qualche ragione così, dal niente, non voglio che soffra. Sento che potrei scatenare l'inferno per renderla felice. Basterebbe poco per...
Stop! Da dove viene questo? I demoni non hanno sentimenti. O almeno non questi. Non siamo mica missionari. Sono qui per un motivo ben preciso, e la signorina Cavanaugh si è dimostrata un individuo promettente. Se devo dirla tutta, spero che sia lei la Prescelta. E quando suona la campanella, con mio grande stupore, mi accorgo che sono i suoi occhi ad avermi stregato e non il contrario.
Sbatte le palpebre, come se si fosse risvegliata da un sogno, s abbassa lo sguardo sulla pagina bianca.
-Non siamo andati molto in là-
-Non direi- Le passo il mio quaderno, dove in stampatello è segnata una lista di dieci punti sotto al titolo "Frannie Cavanaugh e Luc Cain, Temi in Steinsbeck-Capitolo 26-2". Lei aggrotta le sopracciglia.
-Oh... Bhe, direi che vanno bene- E mi guarda incredula. È senza dubbio un tipo focoso. - Hai già trovato il tuo armadietto in questo labirinto? - mi chiede mentre si alza e getta i libri sullo zaino.
-Non l'ho ancora cercato-
Mentre usciamo tiro fuori il foglietto con il numero di armadietto e la combinazione.
-È il numero... Ehm- sorrido. Il mondo dei mortali è buffo a volte.
-Che numero? -
-666- dico, e lei mi lancia un occhiata strana.
-Oh. È di là - indica il fondo del corridoio - Di fianco al mio-
E anche se so per esperienza che il fato è un invenzione, questo è un segno. La guardo attentamente. Se la Prescelta è lei, cosa probabile, devo legare la sua anima all'inferno prima che uno di quei sudici angeli riesca a battermi sul tempo. Il che significa subito.
Frannie attraversa il corridoio diretta all'armadietto. Prima di seguirla, resto un attimo indietro per ammirare il panorama.
Si, è minuta, direi appena sotto il metro e sessanta, trenta centimetri meno del mio corpo umano. Ma non assomiglia a una bambina : è piacevolmente formosa nei punti giusti.
Con poche falcate attraverso il corridoio la raggiungo davanti all'armadietto. Faccio girare il lucchetto del mio un paio di volte e la porta si apre di scatto.
-Scusa, ma come hai fatto? - mi chiede lei, come se sapesse che ho usato i miei poteri.
-Cosa? -
-All' inizio dell'anno quell'armadietto era il mio, e l'ho dovuto cambiare perché il lucchetto era rotto-
-Mmm. Devono averlo aggiustato - Dovrò stare più attento. Questa mortale è straordinariamente attenta.
Mi guarda scettica - Che strano, di solito qui nessuno aggiusta niente. Benvenuto nell'Ade -
Per tutti i diavoli... - Scusa hai detto "Ade"? -
-Ma si, non ci arrivi? Haden, Ade. Cambia poco e descrive molto meglio questo buco infernale-
-Mmm-
-Bhe, non sei d'accordo?- E indica il paesaggio circostante : soffitti crepati, muri scrostati, lampadine fulminate, pavimenti di linoeum grigio pieni di buchi e armadietti di metallo ammaccati.
-Anzi, sembra proprio il posto giusto per me- Il mio volto si allarga in un ghigno soddisfatto. Lei inizia a trafficare nel suo armadietto, ma non riesce a nascondere un sorriso - Se il posto giusto per te è questo schifoso paesino di pescatori, sei patetico più di quanto non immaginassi -
Scoppio a ridere e sento un brivido quando mi arriva alle narici un accenno di zenzero. Mmm... Deve avere un debole per i ragazzi patetici.
-Come mai hai cambiato scuola a un mese dal diploma? -
Me la rido fra me e me. - Affari-
-Di tuo padre? -
-In un certo senso-
Mi guarda e corruga la fronte, poi chiude, sbattendola, la porta dell'armadietto.
-Che cos'hai dopo? - mi chiede.
Estraggo l'orario dalla tasca posteriore dei jeans e scuoto il foglio perché si apra.
-Sembra che io abbia matematica, aula 317-
-Oooh,hai la signorina Felch. Come mi dispiace-
-Perché? Cosa mi aspetta di così tremendo? -
In quel momento suona la campanella e lei fa una faccia contrita - Primo, ti dà una nota se non sei seduto entro il suono della campanella, quindi mi dispiace ma sei già in lista, e secondo è inaffrontabile-
-Mmm. Vedremo- Chiudo l'armadietto con una pedata e mi avvio verso l'edificio 3, senza nascondere il sorriso provocato dal calore bruciante del suo sguardo, mentre attraverso il corridoio. Un ottimo inizio.

Il bacio maledettoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora