Capitolo 1

68 16 6
                                        

Sono Mary Bellagamba, ho 23 anni, studio letteratura inglese all' università di Milano e aspiro alla carriera da insegnante. Sono una ragazza alta coi capelli lunghi e castani, due occhi profondi, un fisico magro e nella norma infatti mi tengo in forma facendo palestra, ed infine come se non bastasse ho il cuore spezzato.
Ho conosciuto Nicole all' università e siamo diventate subito amiche: in lei ho trovato quella figura della sorella che ascolta e che dà consigli, insomma un' amica intima.
Da una parte l' ho sempre invidiata per il suo carattere estroverso e sicuro a differenza del mio insicuro e tranquillo. Le ho sempre voluto bene nonostante tutto e sapevo che non mi avrebbe mai voltato le spalle urlando di arrangiarmi.
Io, invece, c'è un segreto che mi porto dentro al cuore che so soltanto io stessa: la fine della mia relazione con Jacopo Conti.
L' ho conosciuto durante gli anni del liceo in un progetto di italiano tra due classi, la mia e la sua, sulla mia scrittrice preferita, ovvero Charlotte Bronte.
Lui era impegnato a fare battute con un suo amico mentre io ero incantata scribacchiando il mio quaderno di appunti; un aeroplanino mi arrivò sulle ginocchia, lo aprii svogliatamente e una bozza di tre semplici righe mi balzò agli occhi: " Vedo che la Bronte ti incanta più del mio fascino, ok penserai che sono un pagliaccio che cerca avventure con le ragazze, ma ti andrebbe di prendere un caffè con me più tardi? A proposito, mi chiamo Jacopo e sono quello che adesso ti sta facendo un cenno nella tua direzione! "
Alzai lo sguardo  dal mio quaderno e vidi lui che mi stava salutando col mento e abbozzando un sorriso, arrossii e mascherai il mio imbarazzo con un sorriso. Inoltre quel ragazzo dai capelli castani che gli incorniciavano il viso, gli occhi azzurri come il mare e quello sguardo strafottente mi rivelò la dolcezza di un bravo ragazzo.
Ricordo che eravamo stati insieme tre anni, tre lunghissimi anni di amore e piccole discussioni seguite da riappacificazioni. In quei tre anni di relazione avevamo dato insieme il primo bacio rivelandosi più buffo del previsto per l' inesperienza di entrambi; condiviso la passione per i dolci (si, lui adorava cucinarli insieme a me); sorriso insieme e pianto per le delusioni laceranti; i regali sotto l' albero durante Natale e anche l' aver fatto l' amore.
Lui, mi aveva stravolto l' adolescenza condita di sogni e speranze col suo uragano di vita.
Tutto andò bene tra noi, finché non si intromise mia madre che mi accusò di trascurare lo studio per Jacopo e così mi proibì di vederlo, addirittura togliendomi il cellulare per cancellare il numero e rinchiudermi in camera al sabato sera.
Lei non sapeva che ci scrivevamo lettere stracolme di parole romantiche che terminavano con un liberatorio " mi manchi ". Ammetto che ci vedevamo a scuola ma solo per pochi minuti.
Odiavo mia madre per il fatto che voleva separarci, continuava a ripetermi che non era il ragazzo giusto per me, non voleva che abbandonassi gli studi, temeva che restassi incinta (prendevo la pillola e Jacopo usava sempre il preservativo) e mi disse che odiava i "bambini-mocciosi-piagnoni" come lei chiamava, (ma se aveva avuto me come figlia c' era qualcosa che non quadrava).
Un giorno bruttissimo di pioggia mia madre mi portò una busta mentre ero sul divano a leggere un libro. Odiavo quando mi interrompono intanto che leggo. Aprii la busta, dentro la quale era presente una foto di Jacopo che baciava un' altra ragazza.
Mia madre mi appoggiò una mano sulla spalla e mimò un " mi dispiace ".
Mi sentii morire dentro, come se tutto quello che avevamo costruito andasse raso al suolo divenendo polvere. Mi alzai di scatto con le lacrime agli occhi, inviai un messaggio a Jacopo con tanto di foto su whatsapp e scrissi " addio, sparisci dalla mia vita! Non si gioca con i sentimenti altrui, stronzo! ", esplosi per la rabbia e diedi un pugno allo specchio in camera mia tagliandomi le nocche. Inoltre il dolore che mi procuravano le schegge di vetro, non era niente al mio cuore spezzato, avrei voluto strapparmelo via dal petto.
Ricordo che avevo deciso di ricominciare da zero così mi iscrissi in palestra per perdere i chili di troppo, tagliai i capelli e mi buttai sotto con lo studio arrivando a scegliere di frequentare l' università a Milano dopo il diploma.
Jacopo lo avevo cancellato dalla mia vita ignorando il mio cuore che non lo aveva dimenticato e in quel giorno con Nicole circondata da abiti da sposa, era riemerso tutto ciò che era affondato per tornare in superficie per sconvolgermi.

Una scelta difficileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora