Sta mattina sono in ritardo perché non mi andava di entrare in quella prigione e ho preferito allungare la strada. Non mi sono solo limitato ad allungarla, ma mi sono fermato dal tabacchino e al bar della stazione dove mi sono perso a disegnare su un tovagliolo. Nell'ultimo periodo sono sempre con la testa tra le nuvole a fantasticare di come sarebbe la mia vita senza tutto questo, senza la merda di questa vita.
Dopo aver finito la sigaretta, la butto per terra e mi do un'occhiata in giro. il mio sguardo si posa sulla figura della tizia che sta sempre seduta di fianco a me, non le vado a parlare e mi dirigo al bagno.
Oggi, non ho avuto un buon risveglio e la cosa mi ha innervosito abbastanza. Non c'è la faccio più di tutto questo, basta! Devo fare qualcosa, devo rimediare a tutto e adesso.
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《Buongiorno》Eccola! Come al solito si siede sempre qui, non può fare come gli altri? Non può evitare il tizio strano dell'ultimo banco sotto la finestra? Perché perde il suo tempo con un muro perché questo sono, sono un muro che respinge ogni contato con le persone di carta. Si, di carta perché basta un po' di pioggia per rivelare cosa sono, nulla.
La guardo, mi alzo e vado da un compagno. Senza chiedere il permesso prendo un foglio e una biro, lui si lamenta. Fregandomene delle lamentele del tizio e della classe, torno al mio posto. Tanto fra qualche giorno questo posto sarà un ricordo, un ricordo molto lontano.
《Non cambia mai nulla qua dentro... sempre solite cose» Alzo le spalle in risposta e comincio a scarabocchiare a caso sul foglio. Non so cosa mi spinge a disegnare, non voglio nemmeno sapere cosa verrà fuori perché non è importante. L'importante è volare, volare dove ogni uomo non è mai arrivato e mai arriverà. Io sarò l'unico a vedere le meraviglie che il mondo nasconde agli occhi umani e nessuno me lo potrà impedire.
《Sei più loquace del solito caro Nico... ieri hai passato una bella serata? 》
Le faccio un sorrisino, se solo sapesse che cosa ho fatto. Solo il pensiero mi fa sentire libero perché grazie ad essa sarò libero di vivere. Grazie ad essa, io sarò padrone di me stesso.
《Che bello... hai passato un ottima serata.... sarà una domanda strana da fare a te... ma cosa ha spiegato la professoressa nell'ora prima?》Alzo le spalle e torno a scarabocchiare linee e curve, linee spesse e ombre. Ecco cosa è il mio disegno, un ammasso di tutta queste cose che possono sembrare un caos, ma alla fine è un capolavoro di Michelangelo.
《Non so come mai ma avevo calcolato che tu mi potessi rispondere così... ma non so il motivo» Mi viene da sorridere alle sue parole perché lei mi fa questo effetto, mi fa star bene. Il mio star bene con lei, mi fa sperare che non sii di carta.
《Aspetta... hai appena sorriso.... oggi sarà un giornata epica... e la prof non sclera male》
«Se lo dici tu» Più le sto accanto e più capisco che questa ragazza è strana, ma un strano positivo e unico.
《Mi posso ritenere offesa?》Decido di non risponderle e di continuare a fare quello che stavo faccendo prima.
Dopo un po finisco il disegno di una rosa nera coricata e me ne esco dall'aula con gli rimproveri della prof. Continua dirmi che questa scuola non è un albergo, ha ragione! La scuola è il luogo dove manipolano le menti della nuova generazione. Lo facevano, lo fanno e lo faranno anche in futuro. Nessuno si salva dall'entrare nella società, nessuno potrà mai essere messo in rilievo come individuo.
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Ulisse
Short StoryQuesta non è la reale storia della canzone, ma come la immaginiamo. Noi chi? Io e mia cugina, speriamo che vi piaccia e magari ne potremmo fare delle altre in futuro, solo se capiamo che vi piace la cosa. Quindi buona lettura e via alle stelline a...