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Non vedo il direttore che ritorna con il mio "bottino", non vedo l'ora di averlo nelle mie mani. Fantastico.... Wuaw... Stupendo! Da notare il mio sarcasmo, se non si era capito. Decido di andarlo a cercare, tanto questa non può andare molto lontano con una gamba che sanguina.

«Direttore? Dove sei?» Dico urlando per i corridoi della banca in cerca di quel verme «Dove è finito? Sa, non mi è mai piaciuto questo gioco da piccolo... Forse è per via di mio padre, sa... Lui è uguale e identico a lei, odio entrambi.»

Arrivo nella stanza principale, dove non trovo nessuno e il mio occhio cade sul direttore che cerca di uscire dalla porta principale. Gli sparo un colpo in aria per fermarlo e mi avvicinò con l'arma che mira alla sua, ora lo ho spaventato un botto. Da ora in poi, mi ascoltera e non disibudirà più.

«Ma mi stai già lasciando? Non trova che lasciare il figlio di un amico da solo, sii da maleducati?» Senza dimmenticarci che é il più grande cliente della banca e grazie a lui che resta aperta, quindi ringrazia che c'è gente stronza in giro.

<<Il figlio di un amico.... cosa mi sono persa? 》Mi volto verso di lei che si sta avvicinando a noi e mi si blocca il fiato,prendo un profondo respiro prima di poter continuare a parlare.

«Nulla, non ti sei persa nulla.» rivolgo lo sguardo al vecchio «Torniamo a noi, dove se ne stava andando? »

《Non ti interessa》Dice in un sol fiato, odio la gente codarda che non sa prendere le proprie responsabilità come questa merda.

«Cosa hai detto? » lo prendo e con la forza lo faccio inginocchiare ai miei piedi «Ripetilo se hai il coraggio!» gli punto la pistola alla testa «Io so quanti soldi ci sono in questa banca... Lo so perché la maggior parte sono di mio padre.... Quindi, dammi i miei soldi!» In fondo non sto veramente rubando perchè sono miei e nesssuno li deve toccare, giusto? Questo che direbbe un persona ricca fino al collo, giusto? Non sto sbagliando nulla, il mio messaggio sta arrivando?

《Tuo padre non ha nulla qua... Non ha mai avuto nulla!!》Mi viene da ridere, ma mi trattengo a farlo. O almeno ci ho provato e sono riuscito a resistere per ben due minuti, poi sono esploso in una grossa rissata.

«Non ha nulla? Eppure ho sentito la telefonata che avete avuto ieri sera, so benissimo quanto c'è e fino a quando resteranno qui, prima di essere trasferiti nella sede centrale. Io so tutto! »

《Ieri non ho fatto nussuna telefonata con tuo padre》

Gli sparo un proiettile di fianco, ma senza sfiorarlo. Era solo per spaventarlo un po, voglio vedere se ha ancora il coraggio di dire cazzate.

«Scusa, non ti ho sentito... Sa, il suono del proiettile ha coperto le tue cazzate. Puoi ripetere, per favore?»

《Non è problema mio se sei sordo già alla tua età...》Quanto vorrei spaccagli la faccia a suon di pugni, ma non sono qui per questo e ci sarà un'altra persona a farlo al posto mio. Gli premo l'arma sulla fronte e gli faccio sentire il freddo del metalo che gli può mettere fine alla sua misara vita da verme.

«Basta battute di merda, chiaro? Sto perdendo la pazienza con te, ma mi va bene... Lizzy, esci e vai a casa.» Spero che vadi a casa, non voglio che mi ricordi così. Quello che sta per succedere, non sapere e mai lo saprà. Lei é il mio tutto, ma il nulla occupa il tutto. Sì, questa frase per voi non ha senso, ma per me c'è lo ha. Qesta frasse vuol dire che prima di possedere la cosa che più tengo a me, devo togliere tutto quello che non ha senso e non conta nulla.

《Scusa... cosa dovrei fare? Mi dovrei perdere la scena che gli metti una proiettile nella testa? Ma se pazzo... Non mi prederirei ma per nulla al mondo la scena》Mi dispiasce per te, ma non la potrai mai vedere. Scusa, sono qui con un obbietivo e un finale diverso da quello che immagini. Mi dispiace, ma non otterai mai da me quello che desideri... mai.

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