Arrivo in classe in anticipo e prendo il mio solito posto, non c'è ancora nessuno. Tiro fuori la penna e il foglio bianco o quasi bianco, da quando ho iniziato questa rottura che ho questo foglio. Mi siedo e mi metto le mie cuffie e via con la musica depressiva, si la solita musica che a una persona farebbe tagliare le vene... ma non ha me.

《buongiorno 》

«Giorno» Comincio a fare un aeroplanino con il foglio, sono sempre stato il migliore della mia classe alle elementari e ne vado molto fiero. Nessuno mi potrà mai togliere il titolo del più grande creatore di aeroplani del secolo. No, dai scherzo... comunque vincevo sempre e contro a chiunque, in seconda ho battuto uno di quinta.

《Di buon umore anche oggi?》

Vedo entrare il secchione della classe e lo punto come un falco fa con la sua preda, sento il bisogno di dargli fastidio come al mio solito e oggi non posso star mene qui tranquillo. Lui la deve pagare, lui è una marionetta della società e prima o poi, ne farà parte da membro onorario. IO odio lui, io odio la società e tutto quello che ne fa parte.

《Lascialo in pace oggi... la biro e il foglio te lì do io... ti va?》

«Okay...» metto da parte l'aeroplanino «ma la biro c'è la ho già »

«Due?» dico nel mentre alzo un sopracciglio alla vista dei due fogli appoggiati di fronte a me, ne basta uno solo per quello che faccio.

《Si...hai problemi?》

«No... Nessuno...» guardo gli fogli e automaticamente cominciò a far scorrere la penna su di esso.

*****

Non so che Matteria c'è, non so che argomento ci viene esposto e non sto cosa sto disegnando. L'unica cosa che so e che tutto questo sta per finire, finalmente sarò libero da questa società. Potrò correre nel vento, potrò scalare vette in esplorate, potrò cantare sul suono del mare che si infrange sugli scogli.

《Di chi è quel viso?》

Mi accorgo che mi hanno parlato e mi tolgo le cuffie, la guardo con un enorme punto interrogativo.

《di chi è quel volto? 》Dice indicandomi il foglio, lo guardo, guardo lei e poi di nuovo il disegno... «nessuno» Giro il foglio e mi metto a guardare fuori, oggi è una giornata un po nuvolosa e malinconica.

«Ti lascio continuare». Riprende in mano il suo cellulare.

Riprendo il foglio di nascosto e non capisco, ultimamente penso la maggior parte del mio tempo a lei.... Mi è entrata dentro e non ne vuole sapere di uscire. Sto diventando pazzo, ma forse lo sono già. Sì, sono pazzo di una che mi rompe le palle e non me ne capacito.

*****

Mi metto il disegno in tasca e esco per andare a greco per due ore... Ancora due ore di sta roba? E non dimentichiamoci di un'ora Matematica e due di... Boh non lo so. Non conosco il mio orario, che sfigato che sono.

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