Capitolo 1 - Perso in quel caffè.

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Quella mattina cominciò come tutte le altre; mi svegliai stropicciandomi gli occhi con le dita, mi alzai, andai a farmi una doccia, mi vestii e poi uscii di casa. 
Avevo l'abitudine di andare sempre al solito Bar, c'era un ragazzo che ci andava sempre ed io ci andavo solo per vederlo e sorridere a prima mattina.
Quel giorno però, non c'era.
La cosa mi metteva un po' di tristezza, lo ammetto.
È banale e ridicolo vero? Beh, ne ero consapevole ma non riuscivo a capire il perché mi interessasse così tanto.
Mi misi seduto allo sgabello posto vicino al bancone e strinsi la mano al barista, eravamo amici da anni ormai e forse lui, si era accorto di tutto, ma non mi diceva mai niente.

Luca: Mattia? Sei assente questa mattina.

La sua voce mi riportò alla realtà, ero coinvolto dai miei pensieri e aveva ragione, quella mattina ero completamente assente. 

Mattia: Si Lù, scusami. Pensavo ad alcune cose.

Lui non mi rispose e sorrise.
Ero quasi sicuro avesse capito tutto. 
Mi fece il caffè senza nemmeno averlo chiesto e me lo mise davanti. Era un'abitudine ormai, non dovevo neanche aprire la bocca.
Cominciai a fissare quel caffè nero. Dopo poco presi lo zucchero e lo versai dentro cominciando a girare col cucchiaino posato sul piattino sotto la tazzina.
Girai per ben 10 minuti, non me ne rendevo quasi conto.
Una ventina di minuti dopo quel meraviglioso ragazzo varcò la soglia di quel Bar ed era come avessi capito che era lui solo dal rumore dei suoi passi.
Mi girai di scatto e lo vidi. Quella mattina era più bello del solito. Indossava quegli skinny jeans neri e una maglietta a maniche corte bianca con delle semplici convers, anch'esse bianche. Mi venne spontaneo sorridere ma mi girai subito dalla parte del bancone per non farmi vedere.

Ragazzo: Buongiorno Luchino, ho fatto tardi oggi eh? Non mi partiva la macchina questa mattina allora l'ho dovuta portare dal meccanico.

Disse dopo essersi avvicinato a Luca.
Sentivo il calore del suo corpo vicino al mio e cominciai ad agitarmi senza saperne il motivo.

Luca: Ah, Andrea,  lui è Mattia, un altro mio carissimo amico.

Poi si girò verso di me con un sorriso sfacciato stampato sulle labbra che notai immediatamente.

Luca: Mattia, lui è Andrea.

Avvampai subito, il calore pizzicava le guance ormai del tutto rosse.
Andrea mi sorrise e mi strinse la mano, così io continuai ad essere imbarazzato ma sentivo la sua calda mano stringere la mia e mi dimenticai per un attimo quanto potessi essere ridicolo in quel momento.

Andrea: Ehi Mattia, ti va se andiamo a fare una passeggiata?

Io senza pensarci due volte dissi di si.
Passeggiammo per ore e parlammo di tutto, come se ci conoscessimo da molto tempo.

Mattia: ...ed è così che è finita la storia con il mio ex.

Andrea: Mh, andiamo a casa mia? Ti offro qualcosa Matt.

Cominciò a chiamarmi Matt, nessuno lo aveva mai fatto.
Interruppe il mio discorso invitandomi a casa sua.
Capii immediatamente che voleva solo fare sesso con me ma non rifiutai, ingenuamente.
Passarono circa trenta minuti e arrivammo a casa sua, ero così rigido che lui se ne accorse e mi chiese di rilassarmi mettendo una sua mano dietro la mia schiena.
Aveva già cominciato a toccare il mio corpo; io da una parte non volevo ma dall'altra era tutto ciò che desideravo.

Andrea: È possibile desiderare le labbra di uno che nemmeno conosci?

Mi chiese dopo essersi avvicinato alle mie labbra carnose al punto giusto.
Sentivo il suo fiato su di me.
Alle sue parole annuii perché mi succedeva la stessa cosa.
Desideravo le sue labbra da una vita nonostante non lo conoscessi. Mi sentivo così ingenuo e stupido sotto questo punto di vista.
Dopo molti giri di parole lui attaccò le sue labbra alle mie ed è inutile girarci intorno, quel ormai diventato pomeriggio facemmo sesso, più di una volta.
Diventò presto sera.

Andrea: Rimani a dormire qui? Si è fatto tardi e se vuoi puoi utilizzare la mia stanza,  io dormirò sul divano.

Mattia: Ma...

Andrea: Matt, io non dormo con chi mi scopo.

FINE PRIMO CAPITOLO..

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