0.4 - Finalmente insieme

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Pensieri oscuri albergavano nella mente della regina, da quel giorno in cui scoprì di cosa era fatto davvero il nucleo della corona.
Qualcuno avrebbe potuto controllarla da un momento all'altro, qualcuno di davvero potente, immateriale e ormai legato permanentemente a lei, come un parassita, esso probabilmente era  a conoscenza di ogni sua debolezza ed era pronto a sfruttarla a suo vantaggio.
Venne bruscamente interrotta dall'aprirsi della porta, che cigolava un po' sui portanti.
"Non stare in pensiero Lux, si riprenderà".
"Quindi è questo che fanno le guardie reali? Sacrificare la vita per una regina non voluta?".

Fu dura con se stessa, ma il giovane esploratore, dai capelli d'oro e gli occhi blu oltremare non ci fece molto caso, lui sapeva di cosa lei era capace, di quanto si preoccupasse per il suo regno.
"Ti ha eletto il popolo e il consiglio, per loro sei un leader tanto quanto lo era il precedente re".
Cercò di consolarla, accarezzandole leggermente il viso e creando tramite il suo guanto magico un cuore di pura energia.
Pulsava, un po' come faceva il vero cuore di Ezreal in quel momento.
Non avrebbe mai pensato di rivederla, ma svariati eventi li condussero a quell'incontro e lui non voleva perdersi nemmeno un secondo di quella giornata.
"Magnifico!".
Esclamò Lux, abituata a vedere questi giochetti di magia all'accademia che frequentava quando era ancora una bambinetta.
"Il guanto.. mi hai detto che l'hai trovato durante le tue esplorazioni, ma quei glifi, non li ho mi visti prima".
La curiosità della maga era vera, nella sua vita non aveva mai visto dei simboli così estranei.
"Non saprei, ma è magia arcana, forse troppo antica per la comprensione".
L'esploratore rispose con tono calmo e pacato, per poi rivolgere un caldo sorriso a Lux.
I due divennero paonazzi, le loro guance arrossate erano calde e in un certo senso rassicuranti.
"Lady Lux!".
Una donna slanciata esclamò, prostrandosi al cospetto della regina e interrompendo i due.
Possedeva dei capelli blu spento e un'armatura che non lasciava spiragli di attacco, di un bronzo tendente al marrone, con in spalla quello che poteva sembrare un falco.
"Io sono Quinn, facevo parte della squadra d'esplorazione, sono stata io a dare l'allarme e mi sono occupata della fuga dei civili insieme al mio fidato Valor".
"Ti sono grata dei tuoi servigi Quinn, potresti farmi un veloce riepilogo della situazione?".
La donna abbassò lo sguardo e deglutì.
"Abbiamo ricevuto perdite ingenti su tutti i fronti, solo mille persone sono riuscite a salvarsi, compresa voi mia signora".
Lux non si aspettava un numero così basso di profughi, ma fu grata che almeno parte del suo popolo era riuscito a scampare a quel massacro.
"Ce la pagheranno..".
Cominciò Quinn.
"Le prometto che avrà vendetta Lady Lux".
"Per ora cerchiamo di stabilizzare la situazione, la vendetta aspetterà".
In quel momento Lux parlò come una vera sovrana, cercando di ispirare la donna che rimase di stucco sentendo quelle parole.
"Mi occuperò dei feriti e dei sudditi rimasti-"
"Talon, l'assassino dell'ombra è morto per mano mia, adesso ho paura che qualcun'altro cerchi di uccidermi, Ezreal può difendermi, ma le abilità dei soldati noxiani è superiore alla magia, vorrei che trovassi qualcuno di fidato per proteggermi".
Quinn annuì e si diresse verso il corridoio principale, lasciano per una seconda volta Lux e Ezreal soli.
I due presero a parlare per diverse ore, lei seduta sul letto finemente ricamato della casa dell'esploratore, lui su una poltrona color cenere.
Faccia a faccia, come mai avevano potuto prima, sempre separati dagli ideali di genitori e casate troppo nobili per confrontarsi con il mondo comune.

Arrivata la sera, Lux decise di concedersi una passeggiata lungo la ringhiera che dava su tutta Piltover.
Prese un bel respiro e espirò.
L'aria sapeva di ruggine e metallo appena lavorato, i due opposti che circondavano l'intera città e da quella altezza tutto sembrava così piccolo, sopratutto le persone che camminavano tra le affollate strade.
"Ci concediamo un attimo di tregua Lady Lux?".
Una voce poco familiare e molto sensuale la fece voltare.
Una donna dai capelli fucsia e gli occhi di ghiaccio la scrutava da sopra una lunga scalinata.
"Sapete, molti palazzi hanno una ringhiera dove poter ammirare il panorama e certi hanno portoni proprio a questa altezza!".
Lux si sorprese, questa città non si estendeva per larghezza, ma contava dei palazzi alti quanto montagne.
"Sono Vi, vice sceriffo di questa città".
Si presentò lei, porgendo la mano alla regina.
Lux ricambiò volentieri, incredula che metà città conoscesse chi fosse e del suo gravoso titolo.
"Siete al sicuro qui, almeno finché io e  Zuccherino siamo in circolazione. Zuccherino è Caitlyn ovviamente, lo sceriffo in carica, da quando c'è lei le strade sono più tranquille di quanto dovrebbero".
"Vuol dire che compie il suo lavoro al meglio".
Vi rise, tenendosi lo stomaco.
"Quella è una tipa tosta, non la sottovaluti, mai".
Le due risero e presero a guardare insieme verso l'orizzonte.
"La luna è stupenda questa sera, di solito ha un colore troppo chiaro, ma oggi ha preso tinte che tendono sull'arancio".
"Come il fuoco".
Vi annuì e pian piano prese ad allontanarsi.
"Se le servono guardie del corpo provi a chiedere a Jayce, dopo la sua ultima invenzione sembra quasi si sia messo in ferie!".
"Dove si trova?".
Chiese Lux, incuriosita da quel nome.
"Il suo laboratorio è inconfondibile, poi ha anche il suo stupido nome in lettere cubitali come insegna, quel megalomane".
Lux guardò verso la città e notò l'edificio di cui parlava Vi, ma appena si voltò la donna era sparita.

Lux rientrò, chiudendo per bene la porta.
La flebile luce del camino illuminava il soggiorno, dove Ezreal stava leggendo un libro intitolato "Icathia".
Quel nome le era famigliare, ma la maga davvero non ricordava dove lo avesse letto prima d'ora, quindi si sedette e chiese informazioni ad Ezreal.
"Cos'è?".
"Questo intendi? L'ho trovato poco fa nella libreria, non so da dove sia sbucato, ma parla di una città e portali oscuri, roba allegra".
Ezreal pose il libro e abbracciò l'unica persona a lui cara, un' opportunità davvero rara prima della catastrofe di demacia, ma così tenera che quasi più non resisteva.
Lux sobbalzò, presa dalla sorpresa e dall'imbarazzo, ma in un attimo ricambiò quel dolce gesto.
"E-ezreal.. grazie".

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