11.0 - Creazione

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La neve si scioglieva in mano, era come se quel gelo mattutino fosse giunto al termine, ma la situazione era critica e i due setacciavano il territorio in fretta e furia.
Nessuna traccia di un meccanismo, di una leva o di qualunque cosa fosse simile ad una chiave per sbloccare quella pesante porta di marmo intagliato.
Quinn aveva quasi perso le speranze, ma il suo sguardo, per qualche tipo di fortuna, cadde sullo stesso glifo che possedeva il mago scuro sul suo labbro inferiore.
"Vieni Ez!".
Esclamò lei, indicandogli lo strano simbolo in rilievo.
"Sembra un pulsante, sopratutto la parte dell'occhio, ma non fa parte dell'insieme, sembra sia stato creato di recente".
In effetti anche l'esploratore, appena ispezionato il tutto, le diede ragione.
"Premiamolo!".
Esclamò lui, euforico di aver finalmente trovato qualcosa con cui interagire.
In un attimo la porta scomparve, facendo dissolvere quella che poteva sembrare una ingegnosa e strana illusione, in una nube di fumo viola.
"Se non fosse un mago oscuro, avrei quasi giurato di trovarmi di fronte ad una maga con seri problemi sociali".
Sussurrò l'esploratore, accendendo la torcia da taschino che si era portato fin qui dalla sua terra natia.
"Sarà meglio inoltrarsi in questo posto con le armi alzate, non vorrei trovarmi a dover scappare da un troll, o peggio".
"O peggio?".
Gli chiese lui, curioso di cosa si potesse nascondere in una caverna così antica.

"Quindi mi vuoi dire che non ti interessa se la tua capitale è in fiamme, il tuo più grande tradimento è stato tuo fratello a capo dell'armata del Vuoto".
"Smetti di leggere dentro la mia testa!".
Sbraitò Lux, in preda a delle convulsioni.
Malzahar le girava attorno con fare sospetto tenendo in mano un pugnale tempestato di ametiste, la sua magia stava pian piano crepando tutte le difese di luce della maga e presto avrebbe, probabilmente, avuto il parziale controllo del suo corpo.
"Io sono inutile, io non li ho salvati, sarei dovuta bruciare con loro... Oh, aspetta, ho trovato qualcosa di interessante!".
"Ho detto smettila, smettila, smettila!".
A nulla servivano le parole di Lux, il suo potere pareva fosse stato creato solo per portare dolore e caos.
"Regina... Rosa Nera... Distruzione... Paura ....".
La Regina demaciana per poco non svenne, quell'uomo era riuscito a penetrare il suo subconscio.
"Quella gemma, devo saperne di più, assolutamente!".
Il mago oscuro fece un veloce gesto con la mano e dei voidling gli portarono un antico tomo, pesante e rilegato da acciaio scuro come la notte.
Lo sfogliò con avidità, controllando che tutto corrispondesse alla descrizione data.
"NO! NO! NO!".
Gettò il libro e lo distrusse in mille pezzi, sotto gli occhi spaventati di quelle creaturine del medesimo colore dei suoi incantesimi.
"Non ci siamo, nemmeno vicini, NO!".
Fece un altro gesto, questa volta stizzito, prendendo il secondo libro e strappandone alcune pagine.
"Pare sia una gemma che permetta la trasformazione dell' elementarità, quasi in  modo alchemico, ma questa gemma prima erano due, è stata fusa con la gabbia oscura della Regina della Rosa Nera, la più grande strega che Valoran abbia mai visto e adesso è obbligata a proteggerti... astuto".
Non vi su risposta dalla maga della luce, era esausta e di certo non le importava una cosa del genere.
Lui sorrise, prendendola per la seconda volta, dai capelli color paglia.
"Diverrai la creazione perfetta".

"Quinn, sei sicura che questa è la direzione giusta?".
Chiese Ezreal, cercando di non toccare la melmosa parete rocciosa, ormai ricoperta da licheni e insetti.
"Sicurissima, Valor ha sentito la voce di Lux al centro di questa galleria e questa è l'unica strada percorribile".
Sussurrò lei, cercando di captare ogni suono presente in quel luogo.
"NO! NO! NO!".
Si sentì fragorosamente, tanto da far tremare appena le stalattiti sopra di loro.
"Questa voce... è quel mago, non siamo molto lontani".
Continuarono a camminare, fino ad arrivare ad una ampia sala, con un pesante candelabro acceso al suo interno e proprio al centro di essa, il corpo inerme di Lux, con gli occhi chiusi, ma grondante di sudore, incatenata ad un masso rettangolare di dimensioni spaventose.
L'uomo vestito con dei drappeggi viola si avvicinava pericolosamente a lei, prendendola per i capelli e sussurrandole malvagità.
Ezreal strinse i pugni, avrebbero dovuto fare qualcosa, ma serviva un piano e alla svelta.
"Tu devi distrarlo, fallo infuriare, mentre io e Valor cercheremo di rompere le catene, intesi?".
"Posso prendermi una rivincita? Perché no!".
L'esploratore corse verso di lui, schiarendosi la voce per far si che il mago oscuro si girasse.
"Ma guarda un po', è arrivato il bambinetto biondo!".
Esclamò Malzahar, sollevandosi dal suolo e incrociando le braccia muscolose.
"Senti, messia dei miei stivali, ti sei nascosto qui perché avevi paura di me?".
"Paura di te? Solo nei tuoi sogni".
Chiamò i suoi fedeli servitori voidling e gli ordinò di attaccare in massa.
Erano sulla ventina, ma Ezreal li vaporizzò un dopo l'altro, non erano una sfida per lui, anche se erano davvero fastidiosi.
"Quindi vuoi davvero combattere contro un mago mille volte più forte di te? A quanto pare consideri davvero così misera la tua vita".
"Non la considero misera!":
Esclamò lui, facendo brillare la gemma incastonata nel guanto arcano.
"L'unica cosa che considererò misera, sarà la tua sconfitta!".




   

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