0.5 - L'inventore rivoluzionario

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Come consigliato da Vi, il giorno seguente, Lux si recò insieme ad Ezreal, l'esploratore riconosciuto da Piltover stessa, al laboratorio di Jayce per convincerlo a unirsi alle sue guardie del corpo.
Arrivati sul luogo grazie all'evoluto senso dell'orientamento dell'esploratore, si trovarono appena sotto un enorme edificio dall'architettura moderna, costruito con materiali pregiati, tra i quali spiccava con vivacità il bronzo e l'argento.
Il portone principale, di duro e spesso ferro lavorato, aveva a fianco di esso un campanello davvero particolare, munito di tutti gli aspetti tecnologici conosciuti, compresa una lente che probabilmente serviva a vedere chi ci fosse e probabilmente a tener lontani individui sgradevoli.
Ezreal premette un bottoncino rosso, che produsse un melodia squillante in tutto l'edificio.
"Lady Lux vorrebbe vederti".
Disse Ezreal, grattandosi la nuca e scuotendo di conseguenza i suoi capelli biondi.
"Ah sei tu Ez, entrate!".
La voce dall'altra parte del microfono forse conosceva bene il prodigo esploratore, abbastanza almeno da chiamarlo con un nomignolo e riconoscerne l'aspetto.
"Chi era?".
Chiese la regina, con area perplessa, dopotutto Ezreal le aveva detto di non aver mai incontrato prima lo scienziato che risiedeva in questa dimora.
"Ti ho mentito, mi dispiace, quello era Jayce..".
Pareva quasi stizzito nel dire il suo nome.
"Ho solo compiuto qualche ricerca per suo conto, ma lo reputo un pessimo alleato".
"Perchè?".
Lux era perplessa, se Ezreal credeva che non fosse un brav'uomo, perchè Vi le aveva consigliato di andarci a parlare?
"Vedrai".

I due, appena il portone si aprì, entrarono nell'immensa casa dell'inventore.
Era enorme, con parquet e pareti decorate da quadri finemente dipinti, mobili in vera pelle e souvenir provenienti da qualsiasi parte di Runterra.
"Quale buon vento Ez! Hai fatto molta strada per arrivare fin qui e a quanto vedo..non sei solo".
Il primo uomo che li diede il benvenuto era vestito con i più eleganti vestiti che la maga avesse mai visto, rigorosamente bianchi, con sotto di essi un panciotto rosso scarlatto.
I suoi capelli erano brizzolati alle estremità, ma la cosa più vistosa che si poteva notare dando solo un'occhiata veloce, erano le braccia e le gambe, ricoperte di una spessa armatura bronzea, come i dettagli della sua magione.
Il suo sguardo per pochi minuti non incrociò quello dei due ospiti, ma bensì si soffermò sulla magnifica corona della regina.
"Piacere di conoscerla, lei non'è di questa città vero?".
Chiese lui, prendendole la mano.
"Avrei riconosciuto un fiore così delicato come lei".
Lux arrossì, quel tipo era davvero un don giovanni e non esitava nella sua mimica.
"Smettila Jayce! Non provare più a toccarla".
"Perchè ti scaldi tanto Ez, non dirmi che la regina di Demacia è la tua ragazza".
Tra i due la tensione poteva quasi tagliarsi con un coltello, i loro sguardi erano arcigni e l'esploratore aveva serrato i pugni, come se fosse pronto per una lite.
Jayce si avvicinò a lui, sussurrandogli all'orecchio.
"Non vorrai far preoccupare la tua amata, vero?".
Lo scienziato rise, quasi compiaciuto dal comportamento del giovane.
"Per cosa siete venuta Lady Lux? Non credo solo per ricevere gli apprezzamenti da un uomo benestante come me, anche se...per me non'è un dispiacere continuare".
Ezreal ribolliva alle sue parole, appena Lux avrebbe, per qualche fortunato motivo, deciso di cercare il bagno probabilmente gli sarebbe saltato addosso per pestarlo a dovere.
"Chiesi allo sceriffo, Vi, dove avrei potuto trovare una guardia del corpo e l'unica risposta sei stato tu".
La maga rispose secca, visto l'odio che il suo amato provava per lo scienziato.
"Intende il vostro magnifico e puro corpo? Ne sarei onorato, sempre se Ezreal non decidesse di prendermi a pugni prima, s'intende".
Ci furono secondi di silenzio, l'esploratore aveva sentito fin troppo, al solo pensiero che quell'uomo avesse anche solo pensato per un solo secondo al corpo della sua amata lo faceva quasi impazzire.
"Fin quando non proverai a toccarla di nuovo con le tue luride manacce, puoi ritenerti uno stronzo abbastanza fortunato".
Il suo tono di voce era sarcastico, duro e tremendamente adirato.
Avrebbe tirato un cazzotto a quel volgare ammaliatore, ma si trattenne, cercando di non cadere nella violenza proprio in quel momento.
"Accetto Lady Lux, fin quando alloggerà in questa città, i miei occhi saranno sempre puntati su di lei, non potrà mai succederle niente e non si preoccupi del compenso, l'unica cosa che dovrà fare e farmi esaminare quella magnifica gemma incastonata nella corona reale, anche adesso se non avete impegni, è tremendamente affascinante, non che la proprietaria sia da meno".
Lux quasi non sentì le ultime sue parole e fece per togliersi la corona.
Un lampo di luce percosse tutto il suo corpo, facendola giacere per terra priva di sensi.

"Questa è tutta colpa tua!".
Appena riprese i sensi furono queste le prime parole che udì, i due stavano ancora litigando, e chissà per quanto lo avevano fatto prima che lei aprisse gli occhi.
"Nessuno conosce quella gemma, ho dovuto chiederle di togliersela, ho fatto scoperte enormi".
"E chi se ne frega di cosa hai scoperto! Poteva morire!".
"Ma non'è morta no? In compenso ho scoperto che la gemma trae la sua energia dalle emozioni di chi la indossa!".
Lux si alzò, facendogli capire che probabilmente aveva ascoltato le loro ultime parole.
"Lux!".
Ezreal corse verso di lei e l'abbracciò, tanto forte da dover togliere il guanto per non farle del male.
"Grazie al cielo sei viva, come ti senti?".
"Elettrizzata, credo, non saprei, non ricordo nulla della scossa, ho solo visto un lampo di luce viola e le vostre voci al mio risveglio".
I due uomini si guardarono e Jayce fece spallucce.

A fine serata salutarono lo scienziato, Lux con un gesto della mano e Ezreal solo con uno sguardo sfuggente.
"Quindi ora ci controllerà?".
"Non affidarti molto a lui, non sembra, ma ha molti grattacapi a cui pensare".
"Di che genere?".
Chiese lei, cercando lo sguardo del suo innamorato.
"Lui ha apportato alla città molte delle sue rivoluzioni, il titolo della città è stato guadagnato sopratutto grazie a persone come lui, non'ha il carattere più decente del mondo, ma almeno il suo lavoro lo compie con perizia".
"Capisco, domani chiederò a Quinn di perlustrare la capitale cercando di non farsi scoprire, devo sapere cosa mio fratello e quella Katarina stanno tramando".

Ezreal annunì e i due ritornarono nei suoi appartamenti privati, dall'altra parte della città.

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