12.0 - Due anime

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Una battaglia furiosa, fu questo l'unico aggettivo attribuibile a quella che pareva una lotta per la sopravvivenza;
Si ferirono, con una brutalità che poche volte era possibile osservare, anche nei cambi di battaglia e per poco non ci rimettevano la pelle.
Ad ogni colpo sferrato qualcosa cambiava, ma Ezreal non demordeva.
Il suo avversario volava, richiamava servitori, riusciva anche a bloccare le sue magie per un tempo limitato, ma lui aveva un ardore in corpo che Quinn osservò attentamente, mentre rompeva le spesse catene che, poco prima, tenevano in ostaggio la regina della sua terra.
Un colpo oscuro colpì un masso vicino a Valor, frantumandolo in mille pezzi.
La potenza spirituale del mago coperto dai drappi viola era notevole, ma questo suo gesto lo aveva lasciato privo di difese, tanto da permettere al giovane esploratore di sferrare un colpo arcano abbastanza mirato da squarciare la pelle del suo avversario e provocargli una lacerazione al braccio.
"Buffo".
Sussurrò lui, toccandosi la parte dolorante e notando il sangue di color violetto fuoriuscirne.
"Sono passati decenni da quando un essere umano colpiva la mia carne, questa sensazione è quasi eccitante".
Ezreal fece un passo indietro e si guardò intorno.
Aveva davvero colpito dell'uomo, ma non capiva il perché delle sue parole, per caso trovava il loro scontro qualcosa per cui vantarsi?
Sferrò una seconda scia luminosa, che distrusse quel che rimaneva del suo petto, riempiendolo di quel liquido apparentemente non terrestre.
"Morirai".
"Non oggi biondino, io consumerò la mia vendetta e sarà così amara per te, che mi implorerai tu stesso di ucciderti".
Un varco lo inghiottì prima che il giovane potesse dargli il colpo di grazia.
Ezreal non fece nulla, a lui bastava aver dimostrato di essere superiore a quella magia che poco prima aveva tormentato la donna amata e appena il varco si chiuse, scatto proprio verso di lei.
"Quinn, come sta?".
Esclamò, quasi implorando la donna di una risposta . 
"Credo abbia la febbre, qualunque cosa quel tizio le abbia fatto, lei ha resistito con coraggio e questo l'ha portata a soffrire in modo impensabile".
"Quel bastardo, spero solo di avergli fatto assaggiare parte di quel dolore".
Sussurrò lui, guardandosi il guanto, ancora incandescente per la lotta di prima.
"Riportiamola al villaggio, dovremo spiegare l'accaduto alla regina, ma credo ne sia già al corrente".
L'esploratore prese in braccio il corpo di Lux e i due uscirono frettolosamente dalla caverna.

Passò una settimana intera, la maga della luce pareva non dare segni di vita, ma i due rimasero accanto a lei, sperando che riaprisse gli occhi.
"Dove...sono?".
Al nono giorno rinvenne, con estremo stupore di Braum che era lì a sorvegliare che nessuno entrasse.
"Lady Lux!".
Gridò, come per farsi sentire da tutti.
"Lady Lux, come vi sentite?".
"Uno straccio, anzi, molto peggio".
Sussurrò lei, accennando un sorriso al guerriero di Avarosa, che le aveva preso timidamente la mano.
"Vado subito a chiamare gli altri, saranno entusiasti!".
Lux annuì e guardò verso la finestra accanto a lei: uno stormo di rondini rientrava in un albero poco distante, la primavera era alle porte e anche i fitti ghiacciai si scioglievano, lasciando spazio ad un paesaggio erboso e pacifico.
Per un attimo le pareva Demacia, con le sue sconfinate distese e calme brezze.
I suoi pensieri vennero interrotti da un rumore fragoroso di passi, che si percuoteva in tutto il pavimento in legno, facendolo quasi tremare.
"Lux!".
Urlò una voce a lei tanto cara, seguita da una che lei stessa non aveva mai udito.
"Sei sveglia?".
Il tono del giovane esploratore era quasi autoesplicativo, si sentiva lontano un miglio che era felice, tanto da abbracciarla e stringerla forte a se.
"Lady Lux, mia regina".
Si presentò a lei una donna, alta qualche centimetro in più di Quinn, con dei lunghi capelli neri raccorti in una coda di cavallo.
"Sono venuta in contatto con la vostra esploratrice tre giorni fa e a stento credevo che un membro della famiglia reale fosse scampato a quel massacro, io ero in missione a Ionia quando la città è stata invasa, avrei voluto aiutarvi prima, ma quando ho saputo dell'accaduto, voi eravate partita per le terre di ghiaccio...".
"Non preoccuparti, tutto quello che è successo era inevitabile".
La fermò la maga della luce, sentendola in colpa per l'accaduto.
"Mi basterebbe il tuo nome".
Le disse, cercando si rassicurarla.
"Shauna Vayne, cacciatrice di mostri".
"Vayne, la famiglia famosa per i suoi cavalieri e combattenti, è da molto tempo che scacciate le tenebre da Valoran".
Esclamò Lux, guardando bene la donna, vestita in abiti scuri, con due balestre d'orate, una sul polso, la seconda di dimensioni più grosse adagiata con una stretta cinghia, alla schiena.
"Si, ho ereditato le loro tecniche, affinato le abilità della mia casa e adesso sono al suo servizio, Quinn mi ha già detto tutto, appena vorrete, sarò al piano di sotto".

La stanza si spopolò in pochi secondi, lasciando i due maghi da soli.
"Lux, sai bene cosa provo per te..".
Cominciò Ezreal, sedendosi su uno sgabello che portò vicino alla Regina.
"Io, Lux... io voglio solo stare con te, voglio renderti fiera di averti al mio fianco, vorrei che tu fossi la mia regina e non solo formalmente".
Gli occhi della maga della luce incominciarono a lacrimare, non avrebbe mai pensato che Ezreal si dichiarasse a lei in modo così dolce.
"Diventa mia, per sempre".
"Si".
Furono le uniche parole che riuscì ad esprimere, prima che un bacio le chiedesse le labbra, sigillando quella promessa, stipulata nell'attimo più passionale creatosi.
Fu una lunga notte per i due, indimenticabile.

♛Fallen Queen♕ | League of Legends |Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora