La personalità bambina

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Mi sorprese il mio stesso riflesso allo specchio, osservai la pelle bianca del mio viso. Gli occhi pesantemente truccati facevano risaltare il pallore delle guance. Mi sorpresi a riflettere sulla mia vita in quel periodo, la mia giovanile bellezza mi sembrava in quel momento quasi una condanna. Destinata a giocare con il cuore altrui, mi servivo della sensualità dello sguardo e dell'arte della seduzione. Bramavo colui che avrebbe aggiogato la mia mente a sé, piegandola ai suoi più profondi desideri e vizi. Un momento di tristezza pervase il mio animo che sussultò per quel sentimento da tempo non provato, il ricordo della mia puerile e innocente felicità per un amore vero mi annebbiò per un attimo gli occhi. Ma quell'attimo svanì. Mi aspettava un'altra serata piena del gioco dell'amore. Non avrei atteso oltre. Uscii. Sentivo la bocca impastata di sangue. Quando la mia anima si preparava alla corruzione sentivo sempre sapore di sangue in bocca. Mi meravigliai di avere ancora un'anima.

  Il mio mondo è entusiasmante, è pazzo, folle, è perverso, il mio mondo è un qualcosa di poco definibile. è un torpore di sensi, eppure un rilassamento delle membra. è una calma inquietante eppure un urlo profondo. Tutto ciò che vedo non è altro che malizioso abuso di sensi e parole e amore egoista e odio irrazionale. Non vedo null'altro che animali con sembianze umane che si illudono di vivere mentre non fanno null'altro che uccidersi a vicenda.  Le persone che vedo non sono altro che piccole, minuscole, pedine manovrate da qualcosa di più grande che non è Dio, che non è il Bene, ma nemmeno il Male, è un egoismo radicale, un qualcosa di insito in tutti gli esseri viventi che non fanno nulla se non spinti dalla ricerca di una felicità inesistente, la più grande bugia che la società ci abbia raccontato. La felicità è il nostro Dio, ciò a cui tutti tendiamo. Tutto è finalizzato alla felicità personale. Il mio mondo egocentrico è finalizzato a questo, alla mia felicità. E per ottenere questo io non sono null'altro che una perversa maliziosa bugia. Per essere così, per raggiungere la perfezione, bisogna liberarsi di ogni passione emozionale, di ogni spontaneo e sincero sentimento, di ogni moralità. Bisogna circondarsi di bugie e falsità, riempire la bocca di sofismi, ed essere pervasi da artificiosi movimenti calcolati al millimetro finalizzati, esclusivamente alla subdola seduzione dei sensi altrui.  Innamorarsi di se stessi, della propria persona, della propria immagine, tradire se stessi solo con il corpo, mai con la mente. Essere fedeli e devoti alla propria persona. Raggiungere l'esasperazione dell'egocentrismo. Purtroppo non sono ancora così fantasticamente piena di me, nelle mie vene scorre ancora quel sentimento di amore e passione comune a tutti coloro che anno bisogno di affetto. Ma affogherò nel dolore e nel veleno questa mia natura umana, soffocherò a poco a poco questa mia insita bontà che dalla nascita continua a tormentami. Il mondo mi ha dato solo calci sui denti. glieli restituiró tutti.

lo vidi entrare nel pub dove ero seduta bevendo distrattamente un coktail di colore verde e dal sapore di polvere. Lo notai subito forse perché cercava di non farsi notare.

Il passo leggero di chi banalmente passa senza lasciare orme, senza il ricordo di sé. Lo sguardo spento, noioso. Speravo inconsciamente che quel vuoto del suo aspetto, quell'anonimato del suo volto si riflettesse nel suo carattere, rendendolo pacato e spento come carta bianca su cui tracciare segni a mio piacimento. Credevo che in questo modo avrei potuto avere accanto qualcuno da trasformare in me stessa, in cui riversare i miei pensieri rendendolo mio clone e forse fedele compagno. Capii poi che la sua banalità apparente era invece frutto di profonda ed indifferente depressione determinata dalla tragicità delle sue esperienze. Invece di malleabile le sue disgrazie lo aveva arricchito rendendogli l'animo più tenace e il carattere più definito. Avrei dovuto capire che i sopravvissuti sono più forti dei vivi e non meno. Perché i sopravvissuti hanno conosciuto la morte e l'hanno incorporata, mezzi morti o immortali. Ero anche io una sopravvissuta? Ero già morta, più volte, ma non mi sentivo immortale, non ancora.    

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